Antheil, avanguardia ma cinquant' anni fa

Antheil, avanguardia ma cinquantanni fa Concerto con proiezioni al Piccolo Regio Antheil, avanguardia ma cinquantanni fa TORINO — Non previsto nel cartellone generale dei Lunedi musicali al Piccolo Regio, ti pianista Daniele Lombardi (sul quale, come sempre al Regio, ilprogramma omette di fornire informazioni) ha suonato una piccola Sonata Sauvage di George Antheil e, del medesimo autore, una scelta di venti Preludi da La femme 100 tetes (after Max Ernst). Cinquantanni fa (tale è l'età della Sonata Sauvage; un concerto simile ci avrebbe fatto correre mezzo mondo per sentirlo. L'americano Antheil (morto a 59 anni nel 1959) era un protagonista dell'avanguardia d'allora; era II bad boy della musica (secondo II titolo d'un suo libro assai vivace e spiritoso), il cantore della civiltà delle macchine, per un Ballet mécanique che poneva in scena certe tenden- ze della musica moderna culminate soprattutto nel balletto Pas d'acler di Prokofiev. Oggi ci sembra, soprattutto la Sonata, una copia conforme delle attraenti Saudades do Brasil di Milhaud, con quel loro stile politonale di dense armonie a grappoli, dove la dissonanza sistematica viene appianata nel timbro e condotta melodicamente a spasso secondo un fraseggio rit-nicamente mosso di danze sudamericane. Il secondo pezzo fu accompagnato dalla proiezione dei collages surrealisti di Max Ernst Indicati nel titolo, proiezioni poco discernibili per spettatori miopi seduti un po' lontano, ma produttrici d'un sibilo fastidioso ben percepibile. Invece, a spettatori dotati di buone orecchie. Stesso accompagnamento audiovisivo nella seconda parte del concerto, ventiquattro pagine dello stesso pianista, scelte da To gather together n. 10, «composizione collettiva per pianoforte di 57 autori». Se abbiamo capito bene, il pianista ha mandato a circa cento artisti un cartoncino con una lettera dlnvito che conteneva l'elenco dei suoi segni convenzionali di notazione per pianoforte, col solo valore di un suggerimento. Una specie di DiabelllVariatlonen. Ci sono nomi illustri e nomi sconosciuti, ma altissima dev'essere la potenza plasmatrice del mandante, poiché i 24 pezzi sono, stilisticamente, tutti uguali, in un tono di irenica tranquillità, appena punteggiata da qualche glissando e da qualche esplosione di cluster, che ha mandato a casa i pochi ascoltatori un po' Insonnoliti ma ben disposti verso una blanda felicità da figli dei fiori. rn.m.

Persone citate: Ballet, Daniele Lombardi, George Antheil, Max Ernst, Milhaud, Prokofiev, Sauvage

Luoghi citati: Torino