Ambrosiano: «Tassati Din se ne vada Trattiamo solo con chi è credibile»

Ambrosiano: «Tassati Din se ne vada Trattiamo soio con chi è credibile» L'amministratore chiedeva in cambio il consolidamento dei debiti al 15% Ambrosiano: «Tassati Din se ne vada Trattiamo soio con chi è credibile» D'accordo tutti i rappresentanti del Nuovo Banco (che chiuderà F83 in rosso) - Verificato lo stato delle trattative per la Toro - Si alleano le due «cordate» di imprenditori per l'acquisto dell'editrice milanese MILANO — E' ormai guerra, aperta tra Bruno Tassali Din e i vertici del Nuovo Banco Ambrosiano, cioè del gruppo bancario che vanta i maggiori crediti verso la Rizzoli. Dopo la bagarre del comunicati della settimana scorsa a proposito dell'accordo pubblicitario tra Rizzoli e la Spi e lo scontro di lunedi In occasione dell'assemblea dei creditori, ieri mattina gli avvenimenti hanno preso una piega improvvisa. Alle nove circa, poco prima che si riunisse il consiglio di amministrazione del Nuovo Banco Ambrosiano, Bruno Tassan Din ha reso noto il testo di una lettera inviata a Baldo Marescotti, presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Milano, quella che si occupa dell'amministrazione controllata della Rizzoli. Nella lettera. Tassan Din si dichiara -pronto a mettere a disposizione del magistrato la propria carica di amministratore delegato purché contestualmente venga deliberato dalle banche creditrici 11 consolidamento dei debiti secondo le linee stabilite dal piano dell'azienda e purché la magistratura, nell'ambito dei suoi poteri di controllo, garantisca clie la nuova composizione azionaria mantenga l'indipendenza delle testate e delle loro linee editoriali». In pratica è una resa condizionata: Tassan Din è disposto a lasciare l'incarico a detcrminate condizioni, tra le quali 11 consolidamento del debiti al tasso del 15 per cento. In questo modo la casa editrice potrebbe quasi dimezzare i propri oneri finanziari, che attualmente ammontano a 80 miliardi l'anno, e avviarsi sulla strada del risanamento. La lettera di Tassan Din è stata esaminata dal consiglieri del Nuovo Banco Ambrosiano. Al termine della riunione non sono stati rilasciati comunicati, ma uno dei ban¬ chieri presenti ci ha dichiarato nel pomeriggio: «A questo punto ogni proposta di Bruno Tassan Din è ininfluente. Prima se ne deve andare, deve passare la mano, poi tratteremo. Non siamo contrari al piano di risanamento della Rizzoli, ma le proposte devono venir presentate da chi gode crcdibllilae fiducia-. E' la stessa posizione assunta il giorno prima dal legali di Banca Nazionale del Lavoro, Popolare di Milano e Credito Romagnolo nel corso dell'assemblea del creditori. Dato 11 radlcallzzarsl delle po¬ sizioni, non vi sono vie di uscita: o Tassan Din riesce a trovare altre formule di ingegneria finanziarla in grado di sostituire il consolidamento, oppure deve accettare il diktat delle banche. I banchieri del Nuovo Banco Ambrosiano non hanno dedicato l'intera mattinata ad esaminare i comunicati di Tassan Din: sul tappeto c'erano altri argomenti. In primo luogo gli impegni dell'8 febbraio, quando verrà a scadere 11 periodo di sei mesi dalla messa in liquidazione del vecchio Banco Ambrosiano. Entro quella data, ma è già prevedibile che vi sarà un ritardo, deve venir fissato 11 valore delle attività rilevate dal pool di salvataggio e quale compenso andrà alla liquidazione. La commissione presieduta dal professor Blgnardl sta esaminando 1 conti, ma la situazione del Nuovo Banco non è particolarmente florida e vi sono alcuni contrasti. Anche se i depositi sono saliti rispetto ai 1800 miliardi di settembre (erano 4000 soltanto quattro mesi prima) rimane una grossa sproporzione tra dipendenti e mezzi amministrati. Le previsioni lasciano intendere che si arriverà all'utile soltanto tra due anni. E' stato preso in esame an che l'andamento delle trattative per cedere la compagnia di assicurazioni Toro ad un pool di imprenditori piemontesi (IH, Ferrerò e Rivetti) per una somma valutata intorno ai 230/250 miliardi. Infine si è verificato lo stato delle altre trattative che la Centrale sta conducendo con il gruppo di Imprenditori intenzionati a rilevare la Rizzoli. Fonti bancarie hanno reso noto che nonostante gli avvenimenti degli ultimi giorni, soprattutto l'annuncio del contratto pubblicitario tra Rizzoli e la Spi, le due cordate di Imprenditori, quella che fa capo al presidente della Conflndustrla Vittorio Merloni e quella di imprenditori lombardi guidata dall'industriale siderurgico Arvedl, stanno confluendo in un unico gruppo, pronto a muoversi non appena verrà superato il «caso» Tassan Din. Gianfranco Modolo Bruno Tassan Din Angelo Rizzoli

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