Legami Carboni-malavita altri due arresti a Roma

Legami Carboni-malavita altri due arresti a Roma Il riciclaggio dei soldi sporchi Legami Carboni-malavita altri due arresti a Roma DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Altri due arresti nell'inchiesta sull'associazione per delinquerò capeggiata da Flavio Carboni per riciclare 1 soldi sporchi provenienti da sequestri di persona, da traffici di droga, da rapine, truffe ed estorsioni: all'alba di ieri mattina i carabinieri hanno catturato Italia De Carolis, 37 anni, moglie del boss mafioso Domenico Balducci, assassinato il 16 ottobre 1361 davanti alla sua villa nel centro di Roma; e un romano di 39 anni, Glanmarco Matteoni. Poche ore prima, sempre su mandato del giudice istruttore Ferdinando Imposimato, agenti della squadra mobile avevano arrestato Carolina Lucarinl, moglie di Ernesto Diotallevi, il pregiudicato romano che forni il falso passaporto a Roberto Calvi, e sua zia, Filomena Angelini. Destinatari degli 11 mandati di cattura emessi da Imposimato sono esponenti della malavita romana già da tempo in carcere e altri personaggi latitanti da tempo. Malgrado il riserbo degli inquirenti, è trapelato che tra le persone incriminate vi sareb¬ bero lo stesso Flavio Carboni, al quale il provvedimento è stato notillcato nel carcere di Lodi, suo iratello Andrea, ed Emesto Diotallevi, gli ultimi due latitanti. Sarebbero inoltre ricercati Luciano Merluzzi e Luigi Faldetta, Tutto è partito dalla confessione di Emilio Pellicani, il braccio destro di Carboni arrestato all'indomani della scomparsa di Calvi, quindi rilasciato e infine nuovamente arrestato. Fu lui ad accompagnare il presidente dell'Ambrosiano . Roberto Calvi, da Roma a Trieste nel viaggio concluso sotto ai ponte del Frati Neri, a Londra. Sulla base delle indicazioni fornite da Pellicani, il pubblico ministero Domenico Sica e il giudice Istruttore Imposimato hanno avviato una lunga istruttoria, che li ha condotti prima a Trieste, poi in Sardegna, quindi in Sicilia e infine di nuovo a Roma. Da molte testimonianze, risultate concordi, è emerso che l'organizzazione messa in piedi da Flavio Carboni iunzionava da canale internazionale per il riciclaggio del denaro «sporco*.