Oggi il Concistoro conferma una Chiesa più internazionale di Marco Tosatti

Oggi il Concistoro conferma una Chiesa più internazionale Il Papa imporrà la «berretta» ai 18 nuovi porporati Oggi il Concistoro conferma una Chiesa più internazionale Salgono a 138 i membri del Sacro Collegio, aumenta la presenza degli stranieri rispetto agli italiani - Cerimonie solenni, ma senza sfarzo dopo le modifiche di Paolo VI CITTA' DEL VATICANO — -Quid ix>bis videtur?. (che cosa ve ne pare?), chiederà oggi Giovanni Paolo n ai cardinali riuniti in .Concistoro segreto- per decidere dell'ammissione al Sacro Collegio di diciotto candidati. E i cardinali «anziani., risponderanno con un lieve cenno della testa, un muto assenso, alla domanda di Wojtyla. Un .si» che farà salire a 138, numero mal toccato finora, il totale dei porporati, di cui sqlo 120 però con diritto di voto per l'elezione del Papa. In altri tempi l'accettazione non sarebbe stata forse cosi pronta e scontata, e gli ori della sala, regalati, secondo una tradizione, da Isabella di Spagna, sono stati testimoni di compromessi estenuanti fra fazioni opposte e il Pontefice, per la nomina dei .principi della Chiesa.. I dlciotto candidati, nel frattempo, attenderanno nella sala delle udienze (l'aula «Nervi» o aula .Paolo VI») che il Concistoro segreto abbia fine. Nel momento in cui il Papa avrà fatto il loro nome davanti agli .anziani», i futuri porporati riceveranno dalle mani del Segretario di Stato i biglietti di nomina, in cui si annuncia loro ufficialmente l'elevazione al rango cardinalizio. Subito dopo, il Concistoro segreto si interromperà e Giovanni Paolo II. alla presenza del cardinali .vecchi» e di un pubblico di diplomatici e familiari, imporrà ai -nuovi» la berretta rossa. - Un segno di alta dignità — dicono gli esperti — e simbolo di una vita spesa per Dio e per la Chiesa-; rossa, perché la loro dedizione può giungere 'fino all'effusione del sangue-. Poi l'abbraccio di pace da parte di Giovanni Paolo II e, nel pomeriggio, a conclusione delle cerimonie, la solenne -Cappella Papale». Una Messa, concelebrata con l neocardinall, e nel corso della quale il Pontefice consegnerà loro l'anello cardinalizio, di .topazio bruciato-. Il taglio di quelle pietre è molto antico, e, a quanto pare, lo sanno eseguire a perfezione soltanto alcuni orafi tedeschi. La Messa costituirà il momento più spettacolare, con la benedizione delle candele e la processione nell'atrio della basilica. Un ricordo dei tempi non lontani in cui il Concistoro recava con sé il colore e gli ornamenti della Chiesa sovrana e barocca. Il taglio netto nello sfarzo dei costumi e della cerimonia lo si ebbe con Paolo VI: ridotto da tre giorni a uno 11 Concistoro, semplificata la procedura, e soprattutto abolito il costoso corredo. Niente più -cappa magna», con una coda lunga dai due ai quattro metri, abolito di conseguenza l'ufficio di .caudatario» (11 gentiluomo che reggeva la coda) e cosi via: niente più galero, né cordoni dorati sul cappello nero, né le varie «sottane» di panno, di seta, rosse, paonazze, le zimarre. 11 «rocchetto- di lino. 11 ferrajolone, la cappa magna di seta rossa con ermellino, e molti altri capi di vestiario sicuramente più adatti a un principe seicentesco che a un prelato, sia pure di altissimo rango. Una veste rossa ed una violacea, questo il massimo dello sfarzo consentito da Paolo VL in coerenza con l'immagine di una Chiesa spoglia di poteri e ricchezze temporali. Il Concistoro di oggi segna un'altra tappa nell'internazionalizzazione della Chiesa. Su diciotto porporati, solo tre sono italiani, e solo sei appartengono a Paesi dell'Europa Occidentale. Quattro cardinali vivono nell'Est europeo (fra di essi Jualian Vaivods. il primo residente sovietico elevato alla porpora) e gli altri otto costituiscono un eloquente ventaglio di Paesi e continenti. Due soltanto le nomine -di curia»: mons. Sabattani prò prefetto della -Segnatura apostolica», il supremo tribunale della Santa Sede, e mons. Casoria, prò prefetto della Congregazione per i sacramenti. Ma forse è utile ricordare che Giovanni Paolo II Imporrà la porpora a Pierre Khoralche. libanese, un segno di attenzione verso il Paese martoriato dalla guerra; a mons. Yago, arcivescovo di Abidjan; a mons. Kuharic, arcivescovo di Zagabria; a mons. Moratlnos. arcivescovo di Caracas; a mons. Bernardin, arcivescovo di Chicago, la più grande diocesi cattolica del mondo; a mons. Kltbunchu. arcivescovo di Bangkok; a mons. Do Nasclmiento, arcivescovo di Lubango in Angola, recentemente rapito e poi liberato dai guerriglieri anti¬ governativi; a mons. Lopez Trujillo, presidente del consiglio episcopale latino americano; all'arcivescovo di Bruxelles, Danneels; all'arcivescovo di Wellington, in Nuova Zelanda. Staf f ord Williams. E ancora: agli arcivescovi di Parigi. Lustlger. e di Mila-, no. Martini; al primate di Polonia. Glemp, e all'arcivescovo di Berlino Est. Meisner. E infine al teologo gesuita Henri De Lubac, a suo tempo «osservato» dal Sant'Uffizio anche per la difesa delle tesi di Teilhard de Chardin. E' probabile che De Lubac venga dispensato, su sua richiesta, vista l'età (87 anni), dalla consacrazione vescovile che accompagna di norma la porpora. Marco Tosatti