«Grandi bloccò le indagini sulle società estere Eni»

«Grandi bloccò le indagini sulle società estere Eni» Una lettera di Di Donna complica il «giallo» Foradop «Grandi bloccò le indagini sulle società estere Eni» ROMA — L'ex vicepresidente dell'Eni Leonardo Di Donna sostiene che ha ragione Andreotti ad affermare che bisogna indagare sulla Ieoc (consociata estera dell'Eni) e sulla Foradop (società svizzera che amministra la Ieoc) per saperne di più sulle tangenti dell'affare petrolifero concluso tra l'Ente e la Petromin saudita; al contrario l'ex direttore finanziarlo dell'Eni, Florio Fiorini, dice che nelle carte della Ieoc non si troveranno tracce delle tangenti, e che l'opposizione della Por adop al sequestro della contabilità, richiesto dall'Inquirente, forse doveva servire a tutelare i segreti di altre aziende amministrate dalla società elvetica, piuttosto che i conti Ieoc. Insomma, il giallo si complica. Aveva aperto le ostilità Andreotti, denunciando -il vergognoso boicottaggio- alle indagini sull'Eni-Petromin. Per quale ragione e per conto di chi — chiede in sostanza il parlamentare de — la Foradop he cercato di evitare il sequestro dei conti Ieoc? In una lettera inviata ad Andreotti, di cui ieri è stata data pubblicità. Di Donna incalza: -Per la Foradop è mia convinzione che si tendesse, attraverso la posizione negativa assunta, ad evitare indagini sulla Ieoc che dalla Foradop è amministrata. In passato più volte in giunta esecutiva avevo chiesto che si disponesse una verifica su questa società: pretesti vari hanno impedito che questa verifica venisse effettuata-. Di Donna aggiunge di aver autorizzato a suo tempo la polizia giudiziaria a disposizione dell'Inquirente a indagare sulle società estere dell'Eni entrate in qualche modo nell'affare con la Petromin, -ma a verifica iniziata l'ingegner Grandi (ex presidente Eni. ndr). anche su parere della struttura finanziaria dell'ente, revocò tale mia disposizione- sulla base di argomentazioni giuridiche. Ecco invece la versione Fiorini: .Quando l'Inquirente chiese questi accertamenti, su istruzione di Grandi e di Di Donna mi misi in contatto con il colonnello Palmerini ed insieme controllammo alcune società. Ma altre, come quelle svizzere, in base al diritto locale non potevano essere soggette ad intervento diretto della Guardia di Finanza. Così ci mettemmo d'accordo su alcune procedure, che Palmerini approvò. Ci regolammo a questo modo per la finanziaria Agip di Zurigo, e non ci furono problemi. Per quanto riguarda Lugano (cioè la Foradop, ndr) noi ci limitammo ad indicare uno studio legale, perclié seguisse la questione-. E il ricorso presentato dalla Foradop per Impedire gli accertamenti? -Che sappia io le carte Ieoc custodite dalla Foradop, quelle per le quali era stato richiesto il sequestro, sono già state portate in Italia in via informale e presentate alla commissione Inquirente Insomma, sono le carte che circolano dal 79. Cose arcinote. L'intoppo die ha provocato il ricorso può essere sorto perelle la Foradop, oltre a tenere la contabilità Agip, forse amministra anche altre società, die non gradivano intromissioni... R. 1'.

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