La verità di Fanfani su Colombo ha soddisfatto soltanto i socialisti di Alberto Rapisarda

La verità di Fanfani su Colombo ha soddisfatto soltanto i socialisti Animato dibattito alla Camera sulle vicende dell'Eni La verità di Fanfani su Colombo ha soddisfatto soltanto i socialisti «Accettando la presidenza dell'Enea l'ex presidente ha dimostrato inequivoca volontà dì lasciare l'Eni» - Perplessa la de: «Come possiamo essere credìbili quando l'opinione pubblica si trova davanti a decisioni inopinate?» - Dure critiche del prì - Continue interruzioni dei comunisti ROMA — Il governo è stalo corretto nel dimissionare U prof. Colombo dalla presidenza dell'Eni visto che questi, accettando la nomina a presidente dell'Enea, ha dimostrato -una inequivoca volontà di lasciare- l'ente petrolifero. La responsabilità del caos nel quale si dibatte l'Eni oggi per il -caso Colombo, è anche da attribuire al governo Spadolini che non aveva completato l'organico dei vertici Eni. Nè Colombo nè Di Donna (voluto dai socialisti) torneranno all'Eni, e forse il futuro presidente non sarà neanche Giuseppe Ratti, proposto dal ministro socialista De Mlchells. Questo in sintesi ciò che il presidente del consiglio Fanlani ha spiegato o fatto capire ieri alla Camera rispondendo a inter]>ellanze e interrogazioni di tutti i partiti. Spiegazioni che gli hanno creato il vuoto attorno, lasciando insoddisfatti persino 1 democristiani, suoi compagni di partito. Isolalo in un'aula ribollente di interruzioni dall'opposizione, ora ironiche ora sferzanti, Fanfani ha dato l'impressione ieri sera di poter contare sull'appoggio dei soli socialisti e iorse dei liberali. Una situazione paradossale che non mette 11 governo in crisi probabilmente solo perché nessuno pare veramente interessato ad affrontare il giudizio degli elettori su un tema scottante come quello della •lottizzazione» del partiti di governo nelle strutture pubbli che. La replica di Fanfani al di battito sviluppatosi In matti nata è stata tutta di sostegno alle posizioni socialiste. Con due lettere il prof. Colombo aveva fatto capire di «prevedere un suo non ricusato ritorno alla presidenza dell'Enea-. -Con prontezza e sema riserve disse che si sarebbe rimesso alle decisioni del governo- quando gli si chiese cosa si poteva fare per sbloccare la paralisi dell'Eni. Non potevamo commissariare l'Eni, ha spiegato Fan fani, perché - Colombo avrebbe subito un giudizio negativo die non meritoria e che non merita-. I comunisti rumoreggiavano gridando: -Bravo, cosi l'avete cacciato via-. Ora • non può esserci — continua Fanfani — margine giuridico )xr il diritto di opzione da parte del prof. Colombo perché egli lo ha irrevocabilmente e preventivamente esercitato con la lettera di accettazione- diceva Fanfani e dai banchi del pel urlavano: -Buffone-. A quel punto 11 presidende del consiglio ha gridato al microfono: -Se continuate cosi mi siedo e aspetto che abbiate finito-. Riprendeva alzando la voce, ma continuavano i commenti Ironici, al lei-nati a esclamazioni di di sapprovazione. Fanfani non parlava esplicitamente della candidatura di Ratti, ma un passo del suo discorso pareva proprio riguardare questo problema quando diceva che per i candidati può esserci -semmai il timore di una non adeguata proporzione fra le doti, le competenze e le esperienze delle persone preposte e l'imponenza dei compiti che esse, una volta nominate, dovrebbero affrontare-. Era un no al candidatole! psi? Nel corridoi di Montecitorio si intrecciavano le supposizioni, in un clima di totale conf u sione e incertezza. Si parlava di un accordo tra De Mita e Craxi per abbandonare la candidatura Ratti, si diceva che però il socialista De Mi chelis insisteva. SI intravedevano conflitti interni al psi, che avrebbero tra l'altro indotto Craxi a rinviare la riunione dell'esecutivo del partito convocato per la mattinata di ieri. Certo è che De Miche lls. al termine della seduta, di chiarava sicuro: «Se stamani Ratti aveva il dieci per cento di possibilità, ora ne ha il SO* Tanta certezza, non pareva giustificata nè da quanto detto da Fanfani, nè dall'atteggiamento della de e del suo se gretcrio. 81 chiedeva a De Mita nel Transatlantico: perché la de è contro Ratti? De Mita rispondeva: -Ve la ricordate quella canzone? Quella che diceva: no, tu no. Perché? Perché no!-. Intanto in aula, l'on. Rubbi leggeva con voce incerta e preoccupata un intervento forse suggeritogli dalla segreteria de. Risultavano -perplessità- e -riservesul comportamento di Fanfani nel dimissionamento dì Colombo. -Come è credibile ima nostra volontà di effettivo riscatto quando l'opinione pubblica si trova di fronte a decisioni inopinate?-. La de non c'entra in questa storia, assi cura l'oratore democristiano. Duri i commenti fuori dall'aula. Il de Garrocchio. commissario della P2, diceva: -Spiace constatare che la de china la testa di fronte all'arroganza del psi che non ha giustificazioni politiche e tanto meno morali-. Nella sua replica Rubbì. infatti, ribadiva a Fanfani che la de non è del tutto soddisfatta. Durissima la replica del repubblicano Battaglia, il quale diceva a Fanfani che -meglio avrebbe fatto ad ammettere l'errore compiuto tenendo presente l'imponente movimento di opinione sollevato dal caso Colombo-. Il capogruppo comunista Napolitano esprimeva -sdegno- per le spiegazioni di Fanfani e sosteneva che non doveva osare nominare 11 nuovo presidente dell'Eni prima della riunione della commissione Bilancio di giovedì prossimo quando chiederanno che si voti la loro richiesta di dimissioni per De Michelis. Totalmente soddisfatto solo 11 capogruppo socialista Labriola, il quale però chiedeva polemicamente a Fanfani di chiarire 11 «metodo inesplica bile- seguito dal ministro democristiano Goria nel nominare i dirigenti delle banche. A sera veniva anticipato un corsivo dell'»Avanti!» che definiva -vergognosol'intervento di Napolitano. Alberto Rapisarda Aiutatore Fanfani

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