Dubcek mandato in pensione Il «perdono» non è arrivato

Dubcek mandato in pensione Il «perdono» non è arrivato Come capo sezione della Forestale di Bratislava Dubcek mandato in pensione Il «perdono» non è arrivato VIENNA — Per Alexander Dubcek è scoccata ufficialmente l'ora del «riposo» totale. L'artefice della «primavera di Praga- è stato posto in pensione come funzionarlo dell'impresa forestale in cui era relegato dal 1970. Nel dare notizia del pensionamento di Dubcek, 11 Kurier di Vienna sottolinea che l'uomo politico che sfidò il Cremlino nella seconda metà degli Anni Sessanta aveva tentato con tutti 1 mezzi di evitare 11 ritiro. Il decreto di pensione ha raggiunto Dubcek alla fine dello scorso novembre, esattamente al compimento dei 62 anni: in un certo senso, 11 regime gli aveva usato un trattamento di favore poiché l'età per 11 pensionamento In Cecoslovacchia è di 60 anni. Nel prossimo agosto si compiono quindici anni dall'invasione della Cecoslovacchia. Le forze del Patto di Varsavia non esitarono, era l'alba del 21 agosto 1968, a intervenire nel Paese -alleato* per -salvarlo- dallo •scisma^. La repressione non si fece attendere, gli uomini più significativi della -primavera- praghese furono allontanati o relegati in posti di scarsa importanza, mentre nelle università e nelle strade continuava la resistenza agli occupanti. Nel primi mesi Dubcek riuscì a eludere le pesanti pressioni di Leonid Breznev, rimanendo alla guida del partito fino al 15 aprile 1969. Quel giorno si apriva una nuova pagina nella sua biografia politica, con la nomina prima alla presidenza dell'Assemblea federale e poi a titolare dell'amba- sciata cecoslovacchia in Turchia. Prima di accettare l'ambasciata, Dubcek si era visto costretto a firmare una serie di leggi straordinarie volte a «normalizzare, il Paese e a stroncare le dimostrazioni di protesta contro l'invasione. Agli inizi del 1970 veniva richiamato da Ankara e ridotto a «cittadino semplice- con l'oscuro ruolo di funzionarlo in una impresa forestale presso Bratislava. La notizia della pensione ha raggiunto Dubcek nel grado di -capo sezione» e responsabile dell'amministrazione dei materiali, mentre in cuor suo coltivava accanitamente la speranza In una «chiamato» di Husak. Nonostante le esortazioni degli amici al realismo, scrive 11 Kurier, Dubcek aveva finito per convincersi che dopo la morte di Breznev, l'uomo che aveva ordinato e diretto l'Intervento contro la -primavera di Praga-, gli sarebbe stata offerta la possibilità di un ritorno sulla scena politica. Era, come si è visto, una speranza vana, Husak non lo ha «chiamato» ma lo ha definitivamente giubilato. E' mancata all'affetto dei suoi cari

Luoghi citati: Ankara, Bratislava, Cecoslovacchia, Praga, Turchia, Vienna