Ancora scontri sui monti del Libano Bloccati i colloqui Beirut-Tel Aviv di Robert Fisk

Ancora scontri sui monti del Libano Bloccati i colloqui Beirut-Te! Aviv Il presidente israeliano Navon; «Non mi ripresenterò candidato» Ancora scontri sui monti del Libano Bloccati i colloqui Beirut-Te! Aviv BEIRUT — I bombardamenti e gli scambi di colpi d'artiglieria nella montagna libanese hanno causato la morte di una ventina circa di persone e II ferimento di molte altre, secondo le notizie fornite dalle due parti in conflitto. La situazione nella montagna dello Chouf e ad Aley (15 chilometri a est di Beirut) si è aggravata; si sono intensificati gli scontri tra militanti del partito socialista progressista (psp, del leader droso Walid Joumblatt) e combattenti delle «forze libanesi» (milizie cristiane unificate), Il presidente israeliano Navon ha annunciato ieri di aver deciso di non proporre la sua candidatura per un secondo quinquennio alla presidenza e ha detto di non avere Intenzione di tornare alla vita politica. Deludendo le speranze di molti suoi sostenitori Navon ha dichiarato •di non avere in programma né l'intenzione, di entrare nella vita politica». NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BEIRUT — Nessuno a Khaldé, ieri, ha detto chiaro e tondo che le trattative sul ritiro israeliano dal Libano stanno avviandosi verso un vicolo cieco. Ma una dura dichiarazione del ministro degli Esteri israeliano Shamir e una affermazione di cattivo gusto fatta dal capo negoziatore libanese, secondo il quale gli israeliani mostrano pochi riguardi per i diritti del L'ibano nel cinquantesimo anniversario della salita al potere di Hitler, dimostrano che le due parti non hanno fatto progressi rispetto agli incontri della scorsa settimana a Klryat Shmona. I sottocomitati, dice il comunicato finale, «si sono occupati dei dettagli dell'agenda e hanno fatto progressi nel colmare il divario tra i rispettivi punti di vista*. Quel che la dichiarazione non dice è che la delegazione libanese guidata da Antoine Fattal ha di nuovo respinto la richiesta israeliana di installazioni militari nel Libano meridionale dopo il ritiro delle truppe di Gerusalemme. Nessun dubbio, tuttavia, sull'irritazione degli israeliani riguardo a quella che essi giudicano l'intransigenza libane¬ se. In un comunicato di due pagine stampato su carta rosa, il ministro Shamir ha ammonito che senza una normalizzazione formale delle relazioni tra Israele e 11 Libano ci saranno continui episodi di terrorismo e violenza*. Certo consppevole che il presidente libanese Amln Gemayel vuole conservare buoni rapporti con la Siria, il ministro ha aggiunto: -Israele si preoccupa del fatto che, se il Libano cede alle pressioni e ai diktat degli Stati arabi, tornerà debole e a un'atmosfera di violenza e terrorismo*. Dal momento che è stalo Israele a invadere il Libano, sette mesi fa, le autorità libanesi credono che pressioni e diktat arrivino dal governo Begln più che dal mondo arabo, ma la dichiarazione è servita solo a a far da cassa di risonanza ai moniti che 11 ministro della Difesa, Sharcn, avrebbe lanciato a Pierre Gemayel, il padre del presidente libanese. Secondo fonti falanglste. Sharon ha minacciato di ritirare le truppe a Sidone senza aiutare 1 falangisti, ui.a decisione che metterebbe i miliziani cristiani in una situazione difficile. Ieri, comunque, Fattal ha detto alla delegazione israeliana a Khaldé che 11 Libano è un Paese piccolo e debole, ma merita tuttavia di essere rispettato nella sua indipendenza e sovranità. Il negoziatore ha quindi ricordato a Israele — e certo deve essere stato consapevole di quanto insultanti siano state le sue parole — che Hitler è salito al potare cinquanta anni fa. Il sottinteso è chiaro: il Libano pensa che gli israeliani stiano adottando la stessa tattita dei nazisti. Secondo fonti libanesi il ca po delegazione israeliano, Da vld Klmche, ha reagito duramente alle parole di Fattal. Per caso o per calcolo le truppe israeliane hanno compiuto ieri due incursioni nella parte occidentale di Beirut, e sono state respinte dai soldati libanesi all'ingresso del quartiere di Shia, controllato dalle forze Italiane. Gli israeliani si sono ritirati subito, all'invito dei libanesi. Robert Fisk Copyright (iTimes NeHNpupers» e per l'Italia < I -a Stampa»