Mosca: per accelerare il riarmo gli Usa fanno fìnta di trattare

Mosca: per accelerare il riarmo gli Usa fanno fìnta di trattare Mosca: per accelerare il riarmo gli Usa fanno fìnta di trattare Cosi il Cremlino commenta il viaggio del vicepresidente americano - «La Casa Bianca aderisce testardamente all'opzione zero malgrado le critiche di importanti personaggi» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Già dalle prime battute il Cremlino ha silurato il viaggio europeo del irtcepresldente americano George Bush e, parallelamente, quello del segretario di Stato George Shultz in Giappone, Cina e Corea del Sud. Confortata dalle dichiarazioni congiunte di Bush, Kohl e Genscher dopo i primi colloqui di ieri a Bonn, l'Unione Sovietica accusa il vicepresidente Usa — e con lui Reagan — di «voler creare l'impressione di una flessibilità americana» in reIasione al negoziato ginevrino per gli euromissili. In realtà, sostiene l'agenzia Tass facendosi scrupolosa portavoce del Cremlino, «è noto che la Casa Bianca aderisce testardamente alla cosiddetta 'opzione zero' e ha fornito istruzioni in quel senso al capo della delegazione Usa a Ginevra». Secondo l'Urss il mondo sta assistendo, in pratica, a un tentativi americano di «ingannare l'opinione pubblica»; ciò sarebbe dovuto alle «crescenti critiche» scagliate agli Usa anche da «importanti personaggi politici». convinti •a ragione» che l'opzione zero «sia inaccettabile e serva soltanto a bloccare 11 negoziato di Ginevra». Il viaggio di Bush, che dopo la Germania coinvolgerà Olanda, Belgio, Italia, Francia e Gran Bretagna, contravviene nelle analisi sovieticlie a quella che dovrebbe essere per Reagan una priorità essenziale in questo delicato momento dei rapporti fra Stati Uniti e Urss. Mosca sembra dare per scontato, in altri termini, che il viaggio di Bush nulla possa aggiungere a quanto è già stato dibattuto. E sottintende, anche attraverso un editoriale della Pravda di ieri, che in realtà è necessario un cambiamento di strategia da parte della Casa Bianca. La missione di Bush, «ufficialmente per candide consultazioni con gli alleati su questioni politiche e militari», sarebbe in realtà nulla più che una mossa propagandistica, che risponde allimperativo di convincere l'opinione pubblica europea di un «atteggiamento pacifico» degli Usa, premendo al tempo stesso sui leader politici europei «per fare loro ribadire il consenso all'attuazione del pericolosi plani di installazione delle nuove armi nucleari in Europa». La polemica del Cremlino, forse più sottile che in passalo, non rinuncia a taluni ingranaggi già collaudati. Primo fra tutti si avverte, leggendo la Pravda, l'ennesimo tentativo di inserire un cuneo fra le due sponde dell'Atlantico: Reagan, secondo le ipotesi sovietiche, avrebbe deciso il viaggio di Bush perchè «allarmato dalla portata senza precedenti del movimento europeo di protesta contro 1 plani sinistri della Nato». Di fatto, si afferma, numerosi politici europei «mettono apertamente in discussione la sincerità delle garanzie americane sull'impegno a concludere rapidamente un accordo». Gli Usa, in sostanza, si limiterebbero a «far finta di negoziare», cercando invece di «guadagnare tempo per intensificare 11 loro riarmo». L'ammissione di Bush di non avere nuove proposte da presentare durante il suo viaggio europeo equivale, secondo Mosca, a un rinnovato tentativo di «alterare l'attuale equilibrio delle forze in Europa». Una recente dichiarazione del negoziatore americano Paul Nitze, nella quale il Cremlino legge disposizioni di Reagan ad «aderire strettamente all'opzione zero», sarebbe la prova conclusiva: gli Usa non vogliono un «atteggiamento costruttivo». E' un discorso che il Cremlino adotta quasi alla lettera anche per criticare la missione asiatica di Shultz: dovrebbe servire a .convincere» i politici di Tokyo, Pechino e Seul di un .atteggiamento pacifico» americano. f. gal. 1