I magnifici sette di Marbella di Franco Giliberto

I magnifici sette di Marbella IL FURTO DEL SECOLO NELLA CITTA9 PER SCEICCHI SULLA COSTA DEL SOL I magnifici sette di Marbella «Macché quattordici ore, ci avremo messo cinque ore e mezzo al massimo»: davanti a un telegiornale, Modesta capì di essere coinvolta nel colpo in banca da quaranta miliardi • «E' affascinante vedere l'acciaio che cola sotto la forza della fiamma» - «La sirena cominciò a suonare. Sudammo freddo. Poi l'allarme cessò» - Fu una ragazza a preparare la strategia - Una storia d'amore DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE MARBELLA — // cuore antico di Murbella, la piccola Fiuta de los naranjos dov'è il cinquecentesco, palazzo del "municipio, vive di nuovo la quiete della stagione bassa, sema turbolenze di turisti né eccessivi timori per la presenza di avventurieri. E' trascorso poco più di un mese da quando è stato vuotato il vicino Banco de Andalucia. Quaranta miliardi di bottino fra gioielli e quattrini, «pi lobo del siglo», il furto del secolo. Tra i tavolini del caffè all'aperto, sotto gli alberi carichi di arance, due poliziotti fanno un rapido censimento a vista: un gruppo di inglesi di mezza età, cinque coppie di norvegesi ciarlieri, una dozzina di pensionati tedeschi già abbronzali e in maniche corte a godersi i 25 gradi del sole di mezzogiorno. Nessun italiano sospetto. J due gendarmi tengono d'occhio con qualche interesse professionale soltanto del-' le zingare, assai dignitose, che offrono in vendita tovaglie merlettate agli avventori del caffè; e quattro strani sciuscià attempati — onch'essi gituni all'apparenza — che s])azzola e poggia-piede di legno in mano lustrano scarpe per 25 pesetas, 250 lire. «Senor, Marbclla e una citta tranquilla, come vede, dice un poliziotto, non c'e delinquenza. Un omicidio ogni morte di Papa, una rapina o due l'anno, qualche furto nelle case e qualche scippo opera di zingarelll, specie d'estate, quando la citta moltiplica gli abitanti da 50 mila persone — 1 residenti — a 300 mila. Un furto come quello del Banco de Andalucia è totalmente fuori dei nostri schemi, casuale, irripetibile». Tanto è quieta Marbella che il sindaco socialista Al¬ fonso Cuna è fuori città iter una breve vacanza, il vicesindaco Julio Moreno non fa fatica a sostituirlo. Anch'cgll si preoccupa che si placìiino gli ccìd del furto del secolo, per evitare «el consigulentc deterioro de imagen para la dulce Marbclla... «Ho paura» Si colgono due tipi di rammarico a livello ufficialequello delle autorità umministrutive e degli operatori turistici per il clamore del furto, che ha un po' offuscato — finendo sui giornali di tuttoil mondo — la faìna della Costa del Sol, paradiso esclusivo dei ricchi; e quello della polizia elle non è riuscita a mettere lemani sugli autori del furto. Oltre tutto i ladri difficilmente saranno estradati dall'Italia: «Sono stati molto più fortunati e bravi i nostri colleghi italiani, sostiene il coni- missario di polizia Francisco Saavedra, e noi analizziamo con grandissimo interesse tutti i rapporti che ci mandano». Ma pochi giorni fa la pulizia spagnola — meglio clic niente — ha individuato una fiuncheggiutrice della banda. Modesta Castilla Solo. 2(1 unni: «Il suo primo interrogatorio è stato lunghissimo, informa l'avvocato difensore Lueas Garriuue, con otto ispettori di polizia, che a turno si sono dati il cambio ad ascoltare la ragazza.. Modesta è stata convinta a raccontarc lutto ciò che sapeva. Tenendo conto che nella vicenda ha avuto un ruolo marginale e che potrebbe beneficiare d'una ricompensa in denaro oltre che di un po' d'indulgenza giudiziaria, non ha nascosto nulla. Certo, e spaventata. Va ripetendo: "Ho paura che mi ammazzino per vendetta"». Modesta ha dato una versione singolare dei fatti, per quanto lu riguarda. Ha raccontato che il 28 dicembre scorso, tre giorni dopo il furto nel Banco de Andalucia. giunse nel suo appartamento di Madrid Fabio Massimo Zito (ora in carcere a Roma) con il quale aveva avuto un lungo flirt nell'estate del 1982 a Marbella. L'ultima volta l'aveva rivtsto a novembre sulla Costa del Sol. -Ci amavamo molto e siamo stati molto felici», ricorda con nostalgia Modesta. Ma aggiunge die non sapeva che quel giovane romano, d'aspetto tanto gentile e appassionato, fosse un delinquente. «Quando 11 28 dicembre venne a Madrid lo ospitai con gioia nel mio appartamento. Non supponevo nemmeno lontanamente che fosse reduce da un colpo da 40 miliardi. L'ho saputo mentre davanti al televisore guardavo con lui il "Telediario" delle 3 del pomerìggio. Lo speaker stava parlando del gran furto di Marbella. Diceva che i banditi avevano impiegato circa 14 ore. la notte di Natale, per forzare il caveau e le 180 cassette di sicurezza. Fa blo a quella affermazione non ha resistito: "Macché 14 ore — ha esclamato — ci avremo messo 5 ore e mezzo al massimo". Sono trasecolata. E mi sono fatta dire tutto 11 resto... La polizia ha preteso naturalmente che quel racconto fosse rijwtuto in ogni particolare da Modesta. Così sono state delineate la preparazione e l'esccuzinnr' del furto, che grazie ui rapporti della polizia italiana contenenti i verbali d'interrogatorio dei tre ladri arrestati a Roma ora non ha quasi più zone d'ombra. Fabio Zito e sua sorella Silvana, nel novembre scorso, uvevano affittuto un appartamento nella zona di Rio Verte, a Sud di Marbella. Appartamento non troppo costoso, 600 mila lire al mese, perché si trova in una zona residenziale assai meno lussuosa di quelle che costellano l dintorni di Martella verso Puerto Banus. il porto degli yacht miliardari o lungo le jKiidici della Sierra Rianca, lottizzate e cedute agli sceicchi arubi, a imprese svedesi, tedesche, americane. Il trucco , / fratelli Zito avevano tre ospiti: Luciano Petrone. presunto terrorista di destra, accusato in Italia di aver ucciso due poliziotti a sangue freddo; Eduardo Ugetti. un italojugoslavo ancora latitante; Giorgio Pinco, anch'eglì romano e una ragazza spagnola di nome Esmeralda che è ricercata. «Non so proprio il cognome di Esmeralda. So soltanto clic se l'intendeva con Giorgio Pinca. ha detto alla polizia Modesta Castilla Soto, ma non ixisso assolutamente dirvi altro sul suo conto». Più precise le altre informazioni. Silvana Zito nrem affittato una cassetta di sicurezza nel Banco de Andalucia (50 mila lire l'anno) già nell'estate del 1982. «Devo custodire i certificati di garanzia dei quadri di mio padre, un noto pittore italiano», aveva mentito con l'istituto di credito. I ripetuti sopralluoghi era lei a compierli in banca. Focile le difficoltà segnalate alla banda dalla ragazza: la banca sorge nella centralissima Avenida Soriano, occupa i primi due piani di un condominio, che ha un cortile centrale ed è destinato a uffici. Alle 6 del jKimeriggio del giorno di Natale Fabio Zito, Pinca. Petrone. Ugetti dal cortile sono saliti agli uffici vuoti del terzo piano. Qui a colpi di piccone hanno sfonduto il pavimento, si sono coluti al secondo plano della, banca e quindi, attraverso una scala u chiocciola interna, hanno ruggiunto l'ingresso del caveau. Ecco in sintesi alcuni brani degli interrogatori degli arrestati, verbali giunti a Marbclla da Roma. Giorgio pincu: «Cominciammo a smontare il sistema d'allarme. Il tecnico dell'operazione era Petrone. Ma sbaglio e la sirena cominciò a suonare in slrada. Sudammo freddo. Pelrone si mise a picchiare istericamente con i pugni sulla scatola dell'allarme che stava manipolando. E la sirena smise di suonare. Un miracolo... Fubio Zito: -Maneggiavo 10 la lancia termica, ho qualche esperienza. La porta del caveau era di acciaio spesso. Quattro ore ci abbiamo impiegato ad aprirla. E' aflascinante vedere l'acciaio che cola lentamente sotto la forza della fiamma. La lancia termica fonde tutto, anche il cemento fra 1 battenti si polverizzava, cadendo sul pavimento.. Giorgio Idrica: «Superata la porta non abbiamo avuto più problemi. Gli sportellini delle cassette di sicurezza saltavano via facilmente con 11 piede di porco. Ci abbiamo messo altre due ore a iorzarle tutte-. (Il direttore dellu banca, Francisco Yalamps, sostiene che l'allarme installato era di ottima qualità e i portelli delle cassette di sicurezza molto resistenti: «Ma ora il problema è un altro: che in qualche modo i nostri clienti danneggiati siano risarciti magari parzialmente ed escano dalla brutta avventura senza aver perduto troppo mediamente. Non so come faremo, ma dovremo trovar® il modo di ri-, sarcire in parte i clienti, al di là dell'assicurazione collettiva di 6 milioni di lire per cassetta.^. Una pista Silvana Zito: «Deve essere stato il direttore della banca a mettere la polizia sulle nostre piste. Mi aveva notata più volte, credo. Nell'appartamento di Rio Verde avevo lasciato una mia foto in costume da bagno. Se glie l'hanno mostrata mi ha riconosciuta». Modesta Castilla Soto: «A Rio Verde, l'estate scorsa, avevo una concorrente. Una signora argentina che faceva una corte spietata a Fabio. E' una signora che abita a Marbella tutto l'anno; aveva anche l'indirizzo romano di Fabio.. / fratelli Zito e Giorgio Pinca, arrestati a Roma, Petrone preso a Londra, una minima parte del bottino ricuperato. Ma a Marbella la curiosità per gli sviluppi dell'indagine non è più vivissima: una meravigliosa primavera precoce e 30 mila spensierati turisti ospiti in questi giorni di alberghi, club residenziali e villette inducono a oziose semplici considerazioni. Chi ha perso di più nel furto del Banco de Andalucia? Gli sceicchi arabi, padroni del 25 per cento del territorio di Marbella o gli imprenditori edili che stanno edificando altri milioni di metri cubi sulle colline che circondano lacittà? I residenti, gli andalusi di razza, sorridono, non azzardano ipotesi. Tutto qui si' stempera nel benessere diffuso nell'atmosfera di festa perenne. Non ci si riscalda nemmeno per il generalissimo Franco, che al centro di Pinza de los naranjos troneggia dal suo monumento. Il sindaco socialista voleva toglierlo quel monumento. Il Consiglio comunale non era tutto d'accordo con lui. E si è deciso che, per quieto vivere, il monumento rimanga II. Franco Giliberto