Il pensiero è costruito con moduli componibili

Il pensiero è costruito con moduli componibili Il pensiero è costruito con moduli componibili CON strumenti diversi sotto Innumerevoli dita, e anelala prendendo corpo, da circa dieci anni a questa parte, una nuova teoria della mente. Il bisticcio del corpo e della mente è qui ricercato a bella posta perché di questo In fondo si tratta. Le parole chiave della nuova teoria sono la modularità, la maturazione e la •nuova organologia*. Inutilmente le cerchereste sul dizionari e sulle enciclopedie, fossero essi anche inglesi, perché sono troppo nuove e troppo controverse per essere già immortalate. Eppure di queste si discorre senta posa nel convegni e sulle riviste specializzate. Che cosa si nasconde dietro questi termini? Niente di meno che una svolta tanto radicale della psicologia e della cosiddetta filosofia della mente, da rimescolare tutte le carte sedimentate In circa trecento anni dm John Locke In giù. Ciascuno di questi termini si contrappone a un termine classico e cerca di spazzarlo via. La modularità si contrappone all'unità, la maturazione all'apprendimento e 11 concetto degli organi mentali a quello delle fa-, colta mentali. Vediamoli nell'ordine, mollo sinteticamente. I) termine modulo va Inteso, su per già, come lo s'Intende per una cucina componibile o un sistema stereo ad alta fedeltà. La teorìa della modularità della mente ci prospetta lo spirito non come un regno unito, ma come una confederazione pullulante di spinte autonomista VI e una repubblica piuttosto Indipendente per 11 linguaggio, una per l'elaborazione dello Immagini visive, una per 11 controllo del movimenti, una per la memoria del vocaboli, una per la memoria sintetica e cosi via. Ciascun modulo è governato da leggi sue proprie, costruito sulla base di principi funzionali molto specifici. 1 moduli sono poi ricomposti, ma non unlllcati, sotto le leggi confederali della mente. Queste ultime sono II risultato spontanea e talvolta caotico, della componlbllltà del moduli o poco più. Insomma, la mente non è una né trina, ma un assembramento che nel corso dello sviluppo tende a diventare un assemblaggio funzionale. Quale Ingegnere spererebbe di unificare lì piatto girevole, gli altoparlanti, l'ampllf Icatore e 11 sintonizzatore sotto un solo principio generale di funzionamento? Forse che queste componenti sono esempi particolari di un qualche superapparecchio universale? Sembra proprio di no. Né è utile considerare, che so Io, un frullatore, un forno a microonde e un frigorìfero, come applicazioni speciali di. une. qualche funzione elettrodomestica universale. I sostenitori della teorìa modulare della mente ritengono che la psicologia «classica», da Locke a Piaget, sia costantemente incappata nella stessa Illusione del nostro Ipotetico Ingegnere. La psicologia ha Insistilo, con una costanza e una cocciutaggine degne di miglior causa, a studiare •la» mente come un Impero retto da tre o quattro principi molto generali, aventi una mirìade di applicazioni particolari. E' tipico di questo stile classico supporre che 11 linguaggio derivi dagli schemi sensori e motori, le facoltà simboliche dalla facoltà generale di astrazione, la logica dalla facoltà di stabilire corrispondenze tra Inaienti e cosi di seguito. ■ Invece, più si sviscerano 1 principi costitutivi di ciascun modulo, più queliti appaiono spedi tei, poco ovvi e poco rassomiglianti a quelli di altri moduli mentali. I moduli sufficientemente studiati sono, per ora, solo un pugno. Essi concernono le funzioni linguistiche, le funzioni visive, quelle mnemoniche. 11 movimento e alcune altre particolari t unzioni. Nessuno di questi moduli attende a più di una (unzione, anzi, alcuni moduli attendono a funzioni tanto spedali da lasciar supporre che la confederazione comprenda un numero davvero Impressionante di staterei!! semlaulonoml, ciascuno retto da ordinamenti mollo, molto locali. Tra 1 decifratori di questi moduli pose» .no citare per sbrigatività Noam Chomsky e Jerry A. Fodor per li Unguagglo, David Marr, Stephan Kosslyn e Roger Shepard per la visione, John C. Marshall per U movimento e. Susan Carey-Block per una funzione davvero spedale: 11 riconoscimento del volto negli esseri umani. Quest'ultimo caso è troppo rivelatore per non soffermarci. Dunque, vi sono soggetti affetti- da un particolare disturbo, disturbo assodato a una lesione cerebrale molto spedi Ica e molto circoscrìtta, I quali sono incapaci di riconoscere 1 volti di chi 11 circonda, compresi quelli del genitori, del fratelli o degli amici più intimi. Il fatto curioso é che essi riconoscono benissimo qualsiasi altra forma visiva. In genere essi cercano di sopperire a questo imbarazzante deftdt fissandosi su altri tratti della fisionomia, dal taglio del capelli al disegno della cravatte la forma delle mani e cosi via. Essi non hanno un deficit visivo generale, ma solo un def Idi estremamente specifico per 11 riconoscimento del vola Hans Lucas Teuber del Massachusetts Insti tu te of Technology, l'Ulu-. stre neuro psicologo recentemente scomparso, aveva persino dimostrato che 11 dcliclt di questi soggetti scompare quando si mostrano loro visi capovolti, per esempio fotografie rovesciate. Hanno, certo, difficoltà a riconoscere I visi capovolti, ma non più difficoltà di uno qualunque di noi. Il modulo é talmente specifico da servire solamente al riconoscimento del volti In posizione normale. Quando 11 modulo è Inattivato dalla specifica lesione cerebrale, non c'è alcun modo di .insegnare, loro a riconoscere I volti. Ciò che essi riescono a Imparare è a riconoscere altri tratti, ma non II volto. la vistone modulare della mente, ben esempli!teata dal caso clinico studiato da Teuber e Carey-Block, rende sterile 11 concetto di apprendimento II modulo •cresce*, si sviluppa, si attiva e si inattiva, si af f Ina o si degrada, ma 'non 'impara» a fare quello che deve far». Oli organi mentali, come gli organi del corpo, subiscono uno sviluppo, venendo alimentati dall'ambiente circostante con dati, stimoli, forme e segnali selettivi. Nessun organo della mente Impara a fare dò che * U per lare, proprio come li cuore non •impara* a battere, né la mandibole, a masticare. La confederazione mentale seleziona, attiva e Incanala, ma non «Insegna* al componenti le loro funzioni. n termine dominante è quello di maturazione e di crescita (growth). Mentre la vecchia organologia ottocentesca, quella di fi il, di Braca e di Wemiche, cercava di localizzare nel cervello, direttamente, perno per pez,zo. area per area, le funzioni mentali, la nuova organologia procede per, prudenti .cartografie* (mapping). tra moduli mentali e moduli neurologici, studiati biochimicamente, geneticamente e attraverso la preziosa via di lesioni traumatiche o patologiche di Infima gravità. Il limite Ideale è quello di individuare lesioni di un solo circuito In un solo modulo e mettere In risalto del deficit' cognitivi quasi Impercettibili. L'annoso rapporto tra mente-cervello, sul quale fiumi d'inchiostro mutile sono stati sped e ancora vengono sposi d„ Illustri gerenti della filosofia e della neurologia, * piuttosto una cascata di rapporti. Il rapporto mente-cervello è esso slesso modulare, non bipolare. Classi, di funzioni mentali cartografate su classi di funzioni cerebrali, con logiche di equivalenza tutt'altro che ovvie e tutt'altro che intuitive. Decisamente, vi sono più rapporti tra 1 moduli di quanti non sogni la nostra senile filosofia. M. Piattelli Palmarini

Luoghi citati: Massachusetts