Sanremo a chi giova la sagra della canzonetta?

Storia e significati del Festival Storia e significati del Festival Sanremo, a chi giova la sagra della canzonetta? ALL'INDOMANI *"J Festival iti «no (quello, naturalmente, della •canzone italiana.) del 19S3. uno dei rrlmi, Gino Negri ed io orfani: tammo, al Piccolo Tcm-o di Milano, uno spettaci!■'»■•• intitolato .Dieci canto?.i da non salvare: Dedicato, appunto, alle cantoni :he quell'anno erano sfilate 8*2 fiorito palcoscenico del t.u- ' sino. Lo schema dello spettacolino era elementare: l'ascolto, dal disco, delle dieci cantoni, la lettura, recitata, del solo testo ad opera di alcuni gtomai (allora) attori e, infine, l'ascolto ai una bella mzonc di argomento slmile a quello dette cantoni sanremesi Cosi, per fare un esempi a Viale d'autunno era cvntrapposta, con scelta fi*, troppo facile, Les feulllcc mortes. . Ricardo che il pubblico si diverti abbastanza ma,alta fine, venne a trovarci e. io a a, i o no prendere le distante giuste senta cadere nella tentazione di giocare allo snob (trovando le canzoni del Festival, o il serial televisivo, o il romanzo confezionato per il successo, o ti' /umettacelo piccoli capolavori) o senza rinunciare a far capire, subito al lettore che loro con quella roba non hanno niente a che fare e a parlarne si .concedono, dall'alto della loro cattedra. Certo qualcosa si muove anche In questa prospettiva e le polemiche di questi giorni sul «modo, di valutare il Verdi o il Marco Polo televisivi lo dimostrano. E, allora, qualche domanda seria bisogna porsela. Intanto: in trentatré anni di esistenza (e non sono pochi per una manifestazione del genere) ti Festival di Sanremo ha rappresentato, almeno in parte, la incenda della musica leggera Italiana? Hanno quindi rapione Quanti affermano che Sanremo non fa testo In quanto la produzione che ad esso i discografici destinano è una produzione 'artificiosa», costruita su misura per vincere (o perdere) in una gara che non segue le regole del vero mercato musicale? Oppure, pur non potendo negare che è esistito ed esiste il •prodotto per Sanremo», quanto-in cosi lunghi anni è sfilato netta cornice sempre più kitsch del Festival ha rappresentato, almeno in parie, la cronaca ■ del nostro gusto per le canzonelle? A me pare che una storia ci oltre tre decenni non può essere una storia omogenea. Per dirla in modo piti semplice Sanremo ha avuto l tuoi alti • t suoi bassi, non soltanto dal punto di vista della qualità, anche da quello della sua funzione di specchio, te non di guida, della musica leggera italiana. Vi son itati senza dubbio momenti in cui Sanremo ha rappresentato la vetrina dei prodotti correnti, mostrando al pubblico cantoni che, a parte il maggiore o minore successo, coincidevano con la media della produzione, quanto a livello, genere, stile. Cosi come vi san stati momenti, non molti per la verità, in cui la manifestatone sanremese ha rivelato nuove tendente, contribuendo In modo forte deci' sivo a far cambiar strada al mercato musicale di massa. ** Bisognerebbe aver modo e pazienta di ripassarsi tntte le canzoni sfilate a Sanremo dal 1950 ad oggi (e ••• >n soltanto quelle che tu uno vinto, non sempre le viti indicative e neppure le più fortunate) per tracciare tHt grafico credibile della funzione del Festival rispetto il mercato, ma anche procedendo lungo il filo della memoria (dichiaro ■ subito di averli seguiti, alla televisione, quoti tutti) ti può ritenere che è stato so■ attuilo nei primi dieci «.nnl che Sanremo ha assolto con maggior puntualità il compito di rappresentare o »guldare» la musica leggera italiana. E, tenta dubbio, gli anni •cruciali» sono Stati il 19S9 e ti 1960. Chi non è giovanissimo certo ricorda che cosa abbia rappresentato l'apparizione a Sanremo di Domenico Modugno. con Piove iisei 1959) e con (ma, ovvia» lite, un po'meno) Libero (nel I960). Era, oggi lo dobbiamo constatare (ma i più stiglisene resero conto subito), una vera e propria rottura con ti filone ormai in crisi, ma ancora ampiamente circolante (del retto circola un po' ancora oggi) ■iella cantone melodica al¬ l1 lvmavtncgvfmcnvdnspgf ««Ma anatriti Vi»»»» l'italiana che ormai si roto1 lava nella banalità, sia a livello di parole che di idee musicali. Nettuno, ci mancherebbe altro, va a cercare capolavori musicali in manifestattont come Sanremo, ma non et dubbio che lo slancio, il calore, la relativa originalità di Piove non potevano non rappresentare un fatto nuovo. Almeno nel mercato di massa. Nella cronaca di Sanremo, almeno fino ad anni recenti, i valori musicali e letterari delle canzoni hanno avuto non raramente un loro peso, anche se non sufficiente per il successo presso le giurie. Naturalmente l'interprete ha sempre contato (com'è giusto), ma nel riflesso della canzone presentata. Certe apparizioni sono rimaste, io credo, importanti. E pento a Celentano, nel 1961, a Mina, nel 1961, a Caterina Caselli, nel 1966, a Luigi Ter.co, nel 1967, a Gipiiola Cinquettt, nel 1964, seguendo il filo della memoria. *• Da qualche anno, invece, la situazione sembra profondamente mutata. Colt, del resto, com'è mutato tutto (o quasi) il paesaggio della nostra musica leggera. La gente del mestiere oggi sa benissimo che la canzone in sé non conta quasi nulla e che il pubblico viene catturato dal fatto visivo; l'aspetto del cantante, il tuo porsi e atteggiarsi e muoversi, il tuo •fascino: Il contorno di sgambettamenti e Saltini. Una situazione del genere rende il Festival di oppi lontanissimo non soltanto da quello vivace e divertente degli anni a cavallo tra il 'SO e il '60. ma anche da quello precedente, dominato dalle »signore della cantone» e dalle •caramellate». In fondo Sanremo è stato (e anche questo va tenuto in considerazione) il

Persone citate: Caterina Caselli, Celentano, Domenico Modugno, Gino Negri, Saltini