Roth scopre in Russia un feuilleton erotico-poliziesco
«Confessione di un assassino» «Confessione di un assassino» Roth scopre in Russia un feuilleton erotico-poliziesco ANCORA un Joseph Rolh? La domanda e inevitabile perché In quantila dei libri del grande scrittore di Schwadendorf, Volinia che Adclphi va presentando, ovviamente postumi, aumenta, si direbbe incontenibilmente. Non si riesce più a calcolare quando potrà esaurirsi l'invasione dei Roth in libreria (anche perche, se si ticn conio solo del cognome, di Kolh ne esistono vari, a cominciare dui piccolo scrittore di Newark, New Jersey, vivente e fecondissimo che di nome proprio la Philip). Non si riesce e, comunque, non si vorrebbe, il.ni. che la lettura e puntualmente piacevole, sebbene qua e la affiorino nel consumatore di romanzi una certa critica e magari una certa insoddisfazione. L'ultimo Joseph Kolh edito in italiano e ilei 1936, s'intitola Confessione ili un assassino, e il sottotitolo specifica narrala in una noiie. L'approccio e più che Irtuli/ionalc. Un luogo di ritrovo per un'umanità pittoresca e sradicata. Un io narrante capitato ila quelle parti più o meno per casa 1 un tale che attacca a narrare la storia della propria colpa con contorno della propria vita. Narrazione della narrazione. *ll "niinanzo russo" di Joseph Rolh». dettaglia il risvolto editoriale, resasperalu feuilleton. i he è una (avola sul Male*, tquvslo Male metafisico, Irriducibile, assume qui una forma uh,minute russa; *forsc nessun libro ha stipulo dare vote, al pari di questo, a un fantasma subdolo e imperioso: quello dell' "erotismo poliziesco"*, • un essere mellifluo e imbrillantinato, ihe fa l'adente della polizia segreta zanna per passare poi, senza inuiare in nulla le sue maniere, a quella di Lenin».., Della polizia segreta di Lenin si parla poco nel libro, ti risvolto e piuttosto un omaggio al tenace anlisovictismo che costituisce la politica generale delle edizioni Adclphi, in compenso si purla mollo della polizia segreta zarista. Colui del quale viene narrala la narrazione e. infalli, un tal Goiuhcik (parola che significa "piccioncino", come indubbiamente ricorderete dalle note dei romanzi russi, quelli veramente da russi), perche cosi si chiamava il su>> padre ufficiale, guardacaccia cornificato. Goluhcìk, però, si strugge di chiamarsi Krapotkin. essendo min mio di esser figlio illegittimo del principe omonimo, l'in russo di cosi l'ini/i.) di Confessione di un asiassino non potrebbe essere: a parie l'irresistibile cognome Piccioncino, c'è tutto il balletto sui due padri che pare, anzi non pare, e deliberatamente ricalcato sul sensazionale inizio di L'adolescente di l-cdnr Dostoevskij, un miscuglio di grottesco e sentimentale. Il nostro Piccioncino, a un dato punto, decide di rivendicare i propri diritti presso il suo vero padre principesco, e parte per la residenza di costui. Odessa. Prima di apparire al cospetto del principe Krapotkin. tuttavia, s'imbatte in uno zoppcllo insidioso e fascinoso. Lakatos, che da allora lo spingerà verso il voluttuoso inferno dell'intrigo, della delazione, della provocazione, del delitto poliziesco. Non £ qualcosa di assolutamente russo e neppure di assolutamente sovietico. Sentimenti e risentimenti del genere li troviamo abbondantemente anche nei Memoires di l;.ugcnc Francois Vidocq, il delinquente che da galeotto si converti in difensore della società costituita e addirittura arrivò a Ik-incka: «la difesa di Pielrogrado» (pari.) mettere in piedi la Sureté, insomma la polizia francese, salvo poi a fondare la vigilanza industriale, quando perdette il posto da statale. Il fatto che ■ Slimotres in questione siano largamente apocrifi e in misura uguale inventali dal loro stesso protagonista, non indebolisce, ma rafforza la convinzione che le dubbie passioni di Piccioncino siano piuttosto diffuse anche oltre i confini della Kussiu vecchia e nuova, satelliti compresi. Confessione di un assassino e, insomma, il romanzo d'appendice di un grande scrittore, e i grandi scrittori possono concedersi di scrivere anche con la mano sinistra e di centrare in qualche modo il bersaglio, almeno quello dell'interesse dei lettori. Ma sulla Russia di puma, ih durante e di dopo la rivoluzione e mollo più illuminante la raccolta delle corrispondenze del 1926 di Joseph Roth per la • 1 'rsnkfurlci Zcitung». Viaggio in Russia, sempre edito da Adclphi, vale più di qualsiasi romanzo, i E' ima grande fortuna the abbia fallo questo viaggio: scrisse Joseph Ruth, <altrimenti non avrei mai mono» mio me stesso», l.ta partito bolscevico, tornò monarchico. Woody Alien, MANHATTAN, traduzione di Adalgisa Campani, Bur Rizzoli 505, pp. 131, I. 4000. Inspiegabilmente in ritardo sul successo del film — ma per i cinefili meglio lardi che mai — ecco la sceneumatura del film di Woody Alien dedicalo alla big appiè di New York con la musica di Gershwin come Leitmotiv. Manca la faccia di Alien a renderla irresistibile, ma cercando di ricordarsela il libro resta godibilissimo. Roman GMrshman: ARTE PERSIANA. PROTO-IRANICI, MEDI E ACIIEMENIDI. Trad. di (.iella Veronesi. Biblioteca Universale Rizzoli Arte, pp. 435.1-15.000. Se qualcosa del patrimonio archeologico ancora in sito non sopravviverà — come molli temono — alla furia della rivoluzione irsniana, resterà almeno la splendida documentazione raccolta ds Ghirshman nelle sue varie spedizioni sull'altopiano iranico, e di cui era già slato pubblicalo in questa collana il volume relativo all'arte panica e sassanide. Qui si parla invece dell'arte prodotta a partire da sci-sette secoli prima dalle genti ariane venute in Persia dal Nord. Oreste del Buono Joseph Rolh: •Confessione di un ass.»ssi no., Adclphi, 1 .'.li pagine, 9000 lire.
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