L'importante è raccontare

L'importante è raccontare L'importante è raccontare I capolavori dell'antichità tono storie di viaggi che spiegano la storia dei popoli. L'Odissea è il viaggio dal quale ha avuto inizio la dannazione occidentale alla scienza e alle scoperte, tutti ulissidi o tuffi poltroni: l'Eneide è la spiegazione che solo un eroe balzano fuggito da Troia e insensibile alla dolcezza amorosa di Dtdonc poteva fondare Roma, affrontando apposta un viaggio sconsigliato da tutte le persone normali (e solo per merito dell'Eneide i romani sanno a chi dar la colpa di te stetti). Se la cauta discesa sulla superficie lunare. 'Milione' dei nostri tempi, fosse avvenuta tenta telecamere e senta giornali, ne resterebbe traccia solo negli archivi della Nasa; se il viaggiatore del raid in automobile da Pechino a Parigi non foste stato il giornalista Luigi Barzinl senior, di quella impresa resterebbe il segno che lascia sulla sabbia il cammelliere che traversa ogni giorno il deserto, un'impronta che vola col vento. La tetta di Marco Polo, con la tua memoria prodigiosa e Incasellatrtce, era un computer dotato di animo veneziano, di temo della meraviglia e della convenienza. L'ha capito con immediato suggestione Maria Bellonci. che ha riscritto, dietro le immagini televisive, un altro Marco Polo chiuso in un'onda di riflessioni orgogliose e semplici' «/o ho questo libro: e corre per le contrade come correvo io. Lo richiedono da ogni parte, lo copiano e ricopiano..». Appunto 1 intrio dei mass media, che non conoscono limiti di lettura: 'Il libro passa nelle mani di mille frati e fraticelli ansiosi di entrare nell'Asia della mia giovinezza,. Laicizzati anche loro, frati e fraticelli, dalla dannazione di viaggiare, dal piacere di raccontarlo. di Stefano Reggiani L'importante non è viaggiare, è raccontarlo. Marco Polo è stato, con grande anticipo e quoti tenta volerlo, un tenace esperto di mass media: quello che ti fa non esiste te gli altri non lo tanno, te gli altri non possono apprezzarlo. Forte non prevedeva che la Rai avrebbe tpeto per lui una cospicua fetta del tuo bilancio, forse non immaginava che un treno col tuo nome avrebbe portato in giro per l'Italia i vestiti dei mongoli e i cappelli del Gian Kan; ma. mentre dettava in carcere a Rustie hello il tuo libro delle meraviglie, ubbidiva all'esigenza moderna del documento, della presa diretta, dell'esperienza di matta. Sapeva benissimo qual era il suo pubblico e quanto fotte, già nel Duecento, compatito e stratificato, ma unito nella voglia di sapere, nel desiderio di condividere tenta fatica le imprese d'avanguardia. L'inizio del 'Milione' è chiaro: 'Signori, imperatori e re, duchi e marchesi, conti, cavalieri e borghesi, tutti voi che volete conoscere le diverte singolarità umane nelle diverse repioni del mondo, accogliete questo libro; leggetelo o fatevela leggere'. L'ufficio stampa di una casa editrice, non potrebbe scrivere una pubblicità piU chiara, la Mondadori e la Francorotto coalizzate non saprebbero essere pi il persuasive. Se Marco Polo aveste taciuto. Il gran viaggio ad Oriente sarebbe sepolto nell'oblio dei secoli, più fragile di una gita turistica. Se l Vichinghi che scopersero l'America avellerò avuto un Marco Polo a bordo ora avrebbero battuto i meriti di Colombo; e te Magellano non avene avuto Piga fetta la tua fama sarebbe pia traballante e meno motivata.

Persone citate: Luigi Barzinl, Maria Bellonci, Mondadori, Piga, Stefano Reggiani

Luoghi citati: America, Asia, Italia, Parigi, Pechino, Roma, Troia