Che delizia Mirandolina con una Fracci radiosa di Luigi Rossi

Che delizici Mirandolina con una Fracci radiosa Che delizici Mirandolina con una Fracci radiosa TORINO — Acclamata al Nuovo la •Mirandolina» di Carla Fraccl. Dopo 25 e più anni di carriera, la nostra popolare ballerina-attrice appare più fresca e radiosa che mal. nel suo costumino settecentesco disegnato con raffinato garbo da Anna Anni. «La locandiere» di Goldoni è stato translitterato con fedeltà per la dama da Beppe Menegatti. che ne ha aurato anche la regia, procurando una festosa e luminosa (l'aggettivo é ormai raro anche nello spettacolo coreografico) commedia- balletto. Goldoni non è nuovo a travestimenti per la danea. Basterà ricordare, per tutte, le sue «Donne di buon umore* (o morhinusc) che suggerirono a Diaghilev un memorabile balletto con la musica di Scarlatti-Tommasinl e la coreografia di Mossine. La Fracci ha interpretato una delle veneztanine «In (.-ringoia- molti anni fa alla Scala e ora la ritroviamo, ancora con intatta •verve- Ironica da commediante spiritosa, in questa Mirandolina che va portando in giro per l'Italia con successo. La coreografia è del sudafrt cono Alfred Rodrigues, che dalla scuola inglese ha derivato una certa ottica per tradurre la commedia dell'arte italiana, forse con un successo di vezzi e di smancerie rococò. Questo riguarda soprattutto certe caratterizzazioni come quella del Conte di Albaftorita (peraltro impersonato con eleganza da Tiziano Mletto) un po' troppo caricaturale nelle sue smanie da -cavalier servente- e delle due attrici svampite, impersonate con efficacia da Jacquellne De Min e da Aurora Benefit. Afa Rodrigues è anche un artigiano spiritoso che a mo- menti riesce a far decollare la commedia con 'humour*. La scena più /elice è quella del secondo atto, quando Mirandolina finge uno svenimento per irretire il bilioso Cai altere di Ripafratta. Qui tutto funziona come un perfetto meccanismo comico e giustifica proprio quello che solitamente viene definito. In senso traslato, «un balletto' di personaggi e di situazioni. La Fracci sfodera tutte le sue risorse comiche e le sue moine, con un'autoironia che depone in favore della sua intelligenza di interprete. Ma ci sono anche casi più propriamente danzati, soprattutto nei passi a due tra Mirandolina e ti Cavaliere e tra Mirandolina e Fabrizio. E c'è anche un'ampia variazione solistica per la Fracci che vale a motivare anche la sua intatta classe di danzatrice, anche se la tecnica non risulta preminente in questa sede. 1 due suoi •partner sono formidabili. Oheorghe ìancu ha bella linea e limpida tecnica. Bruno Vescovo è scattante e aereo come d'abitudine. Completa degnamente il >cast' il forte caratterista Ludwig Durst nel grottesco personaggio del Marchese di Forltmpopoll. La scelta delle musiche di Baldassarre Galuppt. detto il -Buranello-, non è certo casuale. Galuppi fu infatti collaboratore di Goldoni in alcuni melodrammi. Qui l'assemblaggio di musiche strumentali è stato curato da Enrico De Mori che le ha dirette nella registrazione, passando da momenti cameristici ad assoli di pianoforte non sempre in misura poco traumatica. La scena di Anna Anni, come i raffinati costumi, obbediscono al gusto del vecchio teatrino con quinte e fondali dipinti in un godibile •recival. settecentesco. La piccola compagnia che circonda i personaggi principali ne è all'altezza e ha diviso con i protagonisti gii applausi del pubblico che gremiva il teatro. Luigi Rossi Fracci: sempre grande

Luoghi citati: Italia, Torino