Il processo Italicus in crisi per la fuga del supertestimone

Il processo Italicus in crisi per la fuga del supertestimone Fianchini accusava i fascisti di Tuti Il processo Italicus in crisi per la fuga del supertestimone BOLOGNA — Sorpresa e iicrpiessita a Palazzo di Giustizia per la scomparsa di Aurelio Fianchini, 11 discusso •supertestimone- svanito nel nulla martedì mattina, poco prima di un interrogatorio che la sera precedente, grazie ad un malore quanto mai dubbio, ere riuscito a rinviare. Fianchini, personaggio non certo limpidissimo dal punto di vista del rapporti con la giustizia, doveva essere discretamente sorvegliato dai carabinieri, per ordine del presidente della Corte d'assise Mario Negri di Montenegro; ma martedì, uscito dall'albergo «Touring. (a due passi dal tribunale) con la scusa di andare a prendere un caffé ha •seminalo- lutti, piantando In asso anche la fidanzate Sandra Pippa, lasciate quasi - In garanzia-, come l'automobile e la valigia, nel cortile della vicina caserma dei carabinieri. .Una fuga volontaria-, queste l'impressione prevalente; e tele e pure 11 pensiero del pubblico ministero Riccardo Rossi, il giovane magistrato subentrato nel processo al pm Luigi Persico, trasferito presso la pretura di Modena. Di fuga parla anche l'avv. prof. Giuseppe Caputo, del collegio di parte civile. .Ho sempre affermato — ha detto Caputo — che mi interessa la giustisla, la verità, non la vendetta. Per questo mi sono battuto perché la Corte acquisisse le bobine con le registrazioni della famosa intervista, nella quale per la prima volta Fianchini accusò Titti, Franci e Malentacchi della strageProprio dopo l'audizione delle bobine e della giornaliste Sandra Bonsanti. il supertestimone é parso in difficoltà, tanto che qualcuno prevedeva anche un ordine di cattura. -Forse anche per paura del carcere, per paura di quanto aveva già sofferto ad opera dei fascisti dopo la testimonianza, Fianchini può essersi allontanato., ha detto a sua volte l'avv. Giuseppe Giampaolo, del collegio di parte civile,

Luoghi citati: Bologna, Modena, Montenegro