Con il Gruppo della Rocca le prove non finiscono mai

Con il Gruppo della Rocca le prove non finiscono mai AIPAdua il rigoroso «La forza dell'abitudine» di Bernhard Con il Gruppo della Rocca le prove non finiscono mai TORINO — Una commedla-ln-tragedla aspra e impietosa. di una cupa, a suo modo grandiosa* essenzialità; una interpretazione, registica e d'allori, di esemplare penetrazione e rigore: non saprei come altrimenti ribadire 11 giudizio positivo già espresso, dopo la prima milanese del novembre scorso, su La forza dell'abitudine di Thomas Bernhard e sull'allestimento del Gruppo della Rocca, regia di Dino Desiata, dall'altra se ra all'Adua. In questo copione, sino a Ieri ignoto, come gli altri suol. In Italia. 11 cinquantaduenne drammaturgo e romanziere austriaco assume uno spoglio, elementare apologo (quello di cinque musicisti dilettanti — Il direttore di un piccolo, scalcinato circo e quattro tuoi -scritturali. — che da due anni, sera dopo aera, -provano, senza mal riuscire a concluderlo, lo schubertlano Quintetto della trota) per rappre sentare l'impossibilità di un qualunque riscatto dal cieco nulla del nostro vivere: neppure attraverso 11 tante volle vagheggiato miraggio della perfezione, del sublime deilane. Il risultato è un dramma granitico, a sequenze compatte, tagliate con mano ferma, tradotte In una scrittura e ilit - tlea. tra II chiasmo e l'Iterazione, che non concede spazio se non fa fulminee accensioni di un comico schizoide, al confini dell'allucinazione. Alle prese con 11 terrore ancestrale. quasi un'angoscia costrittiva, che la partitura, di continuo, evoca, i cinque attori del Gruppo della Rocca, chiusi nel loro circo di blocco, sotto un cielo altamente improbabile (scene e costumi di Ezio Toffolutll) offrono uno interpretazione di alta concentrazione. di geometrico esattezza di contorni, di rattenuto controllo degli effetti: Bob Marchese In testa, che è 11 direttore, un carnefice-vittima dolio doloroso spietatezza, e con lui l'allucinato giocoliere del Desiata (che. come ho detto, è anche ti 'luterano» ^^rM^fl^r««ri regista del compagni) ti prl- mordiate domatore del Petruzzi. il malinconico pagliaccio del Boni, la sgomenta funambola della Serrao. g.d.b.

Persone citate: Bob Marchese, Dino Desiata, Ezio Toffolutll, Petruzzi, Serrao, Thomas Bernhard

Luoghi citati: Italia, Torino