Piccoli imprenditori edili e operai i fermati per il sequestro dei Baù di Remo Lugli

Piccoli imprenditori edili e operai i fermati per il sequestro dei Bau Le dieci persone bloccate a Biella dopo la liberazione dei ragazzi: avevano chiesto un miliardo 1 w»»-»- * &»^11^t<*> t ^ t «xml-»-»- ^»»»^^r».w ««mwmw* Piccoli imprenditori edili e operai i fermati per il sequestro dei Bau DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BIELLA — Il sequestro dei fratelli Filippo • Simona Bau. di W e 12 anni, ha forse battuto diversi record nazionali: brevità della prigionia del rapiti, appena tredici giorni, dalla sera del 30 dicembre alla aera del 3 gennaio; nessun pagamento di riscatto; liberatone spontanea: e. ora, il fermo, da parte di polizia e carabinieri, di dieci persone, nove uomini e una donna. Questi dovrebbero costituire l'intera banda del rapitori: forse manca qualcuno, ma sono annunciati altri fermi. Non arresti, fermi di polizia giudiziaria si precisa in questura. «Ma — aggiunge il vicequestore, dottor Vincenzo Natale — abbiamo prove inconfutabili: Nessuno dei fermati pare abbia fatto ammissioni, tuttavia il clima in questura è di euforia, sembra proprio che ci sia la sicurezza di avere colto nel segno: tra poche ore il fermo per tutti dovrebbe tramutarsi In arre sto. E' stalo trovato anche il covo nel quale 1 ragazzi erano stati tenuti prigionieri Pier Camillo Bau. padre di Filippo e Simona, ragioniere, e titolare di un ufficio di commercialista a Biella, possiede una villa In collina, alla periferia della citta. Alle 19.30 del 20 dicembre, mentre lui e nel suo studio a Biella, la moglie, a casa, apre la porta della cucina per prendere una scopa. E' sopraffatta da tre o quattro mascherati che la legano, l'imbavagliano, le praticano un'tnteziop: anestetica. Rapiscono 1 due ragazzi che sono In salotto. 11 caricano su un'auto, 11 portano via. Il primo allarme viene dato solo dopo le 20.30. quando rientra U padre. Giorni di angosciosa attesa. I rapitori tacciono. Solo 11 giorno di Santo Stelano si fanno vivi telefonando a un avvocato di Biella, ma pare che l'approccio non sia facile, comunque non di gradimento del banditi Subentra dopo qualche giorno l'avvocato Pkr j Chlorino Ufficialmente non si sa quale sia stata la richiesta, pare più di un miliardo. Il ragionier Bau tergiversa, cerca di far sapere che le pretese sono assurde, la sua disponi bllita finanziarla non e tanto rilevante. Passano I giorni e Intanto polizia e carabinieri sono In grande attività. Adesso che tutto si è concluso In questura dicono che gli dal primo giorno avevano capito chi erano 1 rapitori e che avrebbero potuto arrestarli subito: non lo hanno fatto per non far correre pericolo agli ostaggi. Comunque, la sera del 2 gennaio. domenica, la famiglia riceve una telefonata: 1 ragazzi I stanno per essere lasciati U' beri. Vengono fornite anche delle Indicazioni perche posi sano essere rintracciati pre■ sto. Parte una macchina della •stradale-. Prima delle 22 Filippo e Simona vengono trovati nel pressi del casello di La rizza te. sull'autostrada Voltri-Semplone. non lontano da Vercelli CI si chiede perché seno stati rimessi In libertà senza che fosse stato fatto alcun versamento di denaro. Forse 1 banditi avevano capito che gli Inquirenti erano sulle loro tràcce, oppure s'e trattato di i una soffiata alla rovescia: la i polizia ha fatto sapere che II aveva Individuati e consigliava 11 rilascio per evitare al ragazzi 11 rischio del colnvolglmento In uno scontro a fuoco? I fratelli vengono Interrogati, raccontano che erano tenuti legati au un letto. Incappucciati: 1 banditi a tratti gli mettevano 1 tamponi nelle orecchie. Dal momento della liberazione ai primi tre fermi passano cinque giorni. Perché non si e agito subito, se si conosceva tutto della banda? Il vicequestore risponde: • Siamo andati avanti giorno^ per giorno raccogliendo induri su Inditi. Finché erano Inditi abbiamo preferito attendere, quando poi hanno Incominciato a prendere consistenza abbiamo stretto t freni e tia- j mo arrivati al dunque. Dal primo giorno dopo ti rapimento abbiamo puntato tu un obiettivo, che poi si è rivelato l'obiettivo concreto. Abbiamo tallonato da vicino quella gente. Se avessimo fatto constderattont più da investigatori che da uomini avremmo potuto anche arrivare alla liberazione dei ragattt: sarebbe stata un'ottone più plateale, ma più pericolosa. Per primi sono stati (ernia- ' ti: Oluseppe e Vincenzo Ter-1 lizzi, di 33 e 39 anni, di Tram (Bari), piccoli imprenditori edili, e il loro socio Antonio Mira belli. 38 anni, dà Colosi-. mi (Potenza). Poi è là volta di tre fratelli. Oiàcomo. Oluseppe e Giovanni Proietti, di 39. i 30 e 32 armi, operai, palermitani, abitanti a Biella. E successivamente: VltaJla Clccu. 30 anni, moglie di Vincenzo, Terllzzl. Giacomo e Paolo Olove. padre e figlio, di 55 e 25 anni. U primo nativo di Palagiano (Taranto), il secondo di Palermo: e U geometra Mario Zerbola. 54 anni, anche lui. come 1 Terllzzl, titolare di una piccola Impresa edile. Zerbola. nativo di Zlmone. nel Blellese. ha una villa in riva al lago di Vlverone ed era qui che era. stati tenuti prigionieri ì due ragazzi. Secondo gli inquirenti la banda si era costituita a causa della crisi nel settore edile : j 11 riscatto avrebbe dovuto ri» sollevare le sorti delle due piccole aziende, dei Terllzzl e dello Zerbola. Remo Lugli Biella. Paolo Giove e Antonio MirabeUi (al centro), due fra i dieci fermati in merito al rapimento dei fratelli Filippo e Simona Bau(16r 12 anni) avvenuto II 20dicembre scorso (Foto Anzola)