Orrore e sangue con Tito Andronico

Orrore e sangue con Tito Andronico Incontro con Lavia dopo la prima a Ravenna dell'opera di Shakespeare Orrore e sangue con Tito Andronico Protagonisti Turi Ferro e Lydia Mancinelli - In tournée a Prato. Ferrara, Venezia. Roma e Catania RAVENNA — A sipario calato grandi drappi rossi scendono verso la platea. La scena si apre su colonne spezzate, statue destinate a ricordare la non lontana grandetta di Roma. Così con la collaborazione scenografica di Giovanni Agostinucct. Gabriele Lavia ha ambientato il «Tito Andronico», presentato l'altra sera a Ravenna dalla compagnia del teatro Eliseo. Quest'opera giovanile shakespeariana — che qualcuno vorrebbe composta a quattro mani se non addirittura a sei, scomodando anche Mariane — più che descrivere lo sfacelo del basso Impero resta una impressionante rappresentazione scenica della quotidianità della violenza. E' lo stesso Gabriele Lavia a fornire questa chiave di lettura. .Da anni — dice — volevo lare un lavoro con Turi Ferro.La scelta è caduta quasi casualmente su questo Tito Andronico che già. aveva Inter»' pretato ve n tanni fa con la regia di Trionfa Nell'allestimento mi sono imposto una lettura severissima del testo. Non ho cambiato né aggiunto nulla tranne la scena finale In cui 11 piccolo Lucio, nipote di Tito. Infierisce a coltellate sul corpo dell'Imperatore Saturnino già morente». •Ho voluto dimostrare — prosegue Lavia —che l'educazione alla violenza conduce a sbocchi inevitabili e che le peggiori nefandezze non possono essere attribuite a persone che hanno giti un loro ruolo predeterminato di calti- ri. Anzi i gesti peggiori sono compiuti da persone comuni o addirittura da personaggi sciocchi». Lavia esclude che vi sia una epicità del delitto, ma vuole esprimere la tesi che siamo immersi in una normalità quotidiana del male. Tito Andronico che ha Un¬ molato alla gloria di Roma quasi tutti t suoi 25 figli, i vittima e protagonista in scena di una catena di orrende mutilazioni, di delitti e di stupri. Turi Ferro dà spessore al personaggio pattando da una fedeltà deca all'imperatore, alla vendetta più crudele. Costringe l'imperatrice (Lydia MancineMi) a cibarsi del corpo dei figli prima che la tragedia ti compia in un bagno di sangue da cui esce Indenne un solo figlio.. Con Turi Ferro, Lydia Mancinelli e Massimo Foschi, recitano un nutrito gruppo di giovani attori, fra i quali citiamo Liliana Eritrei. Massimo Venturiello, Sergio Rubini, Glori/Io Coppi- Questi ultimi nei ruoli di Demi Irto e Cirone, due figure grottesche che quasi per gioco si macchiano dei peggiori delitti prima di finire, orrendo patto, sul piatto della madre. •Solo Seneca — dice Lavia — aveva descritto In scena questi livelli di violenza, ma sono sicuro che 11 pubblico non resterà disorientata Anche il cannibalismo e simbolicamente presente nel nostro mondo. Slamo Immersi In una realtà In cui è normale la distruzione del prossimo». Lunedi seni Lavia è stato lungamente applaudito assieme agli attori al termine della prima del «Tito Andronico» che reitera a Ravenna fino all'i 1 gennaio, prima di iniziare una tournée che porterà lo spettacolo a Prato, a Ferrara, a Venezia (per il Carnevale), quindi a Roma e a Cotanta. B.tL Lavia: «Solo Seneca ha raggiunto tali livelli di violenza»