L'incubo dei due fratelli biellesi « dodici giorni legati al letto »

L'incubo dei due fratelli biellesi « dodici giorni legati al letto » L'incubo dei due fratelli biellesi « dodici giorni legati al letto » Filippo e Simona Bau liberati domenica notte sull'autostrada dei Trafori, presso Santhià • La gang, composta forse di balordi, ha avuto paura? - La storia delle trattative OAl NOSTRO INVIATO speciale BIELLA — Le rane d'ombra, si dice, sono ancora molte i- il sequestro di Filippo e Si-i mona Bau. 16 e 12 anni, per ili momento rimane un -fattoi anomalo- nelle casistiche della criminalità. . I ragazzi sono stati liberati | I altra sera, dopo 13 giorni, re-) muli.ii senza riscatto, a con-, ci ir. mi ii- di trattative convulse durante le quali 1 banditi.1 che pure al momento dell'irruzione in casa erano apparsi : molto' esperti, hanno dato; l'impressione di essersi smarriti. Ora sono in corso indagini dei uni c serrate, controlli, pedinamenti, intercettazioni. Slamane il magistrato ascolterà il racconto degli ostaggi, e l'impressione e che la banda sia stata localizzata, almeno nei contorni più vaghi, e questo abbia determinato U rilascio. L'incubo e stato breve e lunghissimo. Milena Bau ap- .pare finalmente distesa, il ' volto sorridente, la voce tornata sicura, 1 capelli ordinali, il vestito viola ravvivato da una spilla. Per tutto 11 tempo che I suoi ragazzi sono stati lontani, non ha quasi parlato, seduta vicino al telefono, in '.attesa di un segnale qualsiasi. Ricorda con piacere il lungo momento quando, l'altra sera, ha telefonato il cognato. Lino Bau: -Li hanno liberati., ha detto, emozionato, l'uomo. Era lui il -contatto» scelto dai rapitori, e gli hanno comunicalo, senza spiegazioni, di aver rinunciato M' - affare-. . Ri ni cma la donna: -Non ci ho creduto, non potevo, mi sembrava troppo bello. Per tutti quel giorni mi ero ripetuta che. in fondo, ciò che volerà quella gente non erano i miei figli ma II denaro, e coti, lenta riscatto, non mi sembrava possibile che II avessero rilasciati, perché non abbiamo pagato un soldo-. L'espressione di Pier Camillo Ball e sorprendente: il braccio di ferro sostenuto con i banditi e stato a momenti doloroso, ma ha finito lui per .spuntarla. Chiarisce: -Con : me non si sono mai fatti vivi. | C'è stato un primo contatto, la sera di Santo Stefano, hanno telefonato a un avvocato qui tn città, ma II suo comportamento non è piaciuto a quella gente e così per altri due giorni non si sono fatti viri, e noi temevamo il peggio-. Poi e subentrato l'avvocato I Piero chiorino. e la storia si « sviluppata in modo lineare, fi-! no alla soluzione più (elice. | Ricorda 11 commercialista: ; ■frano fmprer*di6l/l. nelle te- \ Iettinole: dicevano che avreb- ; ben richiamato, magari dopo ' mett'ora. e si facevano vivi. I viveee. soltanto 48 ore dopo Una tattica che et sconcertava. Come Interlocutore avevano scelto mio fratello-. Ma perché proprio la famiglia Bali, definita benestante ma non ricca, e stata scelta come obiettivo di una banda che deve aver studiato a lungo il piano d'azione? - Bisognerebbe chiederlo a loro — ripete 11 commercialista — Secondo me non hanno sbagliato, nel senso che son certo volessero prendere proprio t miei figli; hanno fatto un errore nella valutazione delle nostre possibilità-. Sbaglio questo assai banale per unaj banda che ha deciso di mettersi nel ramo sequestri. Il pruno interrogativo che si sono posti gii inquirenti e se si ! tratta di un gruppo organlzzato oppure di quattro balordi alla ricerca del -colpo che st-] stema-. Per due volte l'avvocato Piero Cinomio ha sentito la voce dei banditi: -Voci! differenti.' accenti direni*, I ammette. E la polizia ora fruga negli alibi del balordi die ' hanno abitato a lungo In j zona. Il tatto che 1 ragazzi siano! stati rilasciali sull'autostrada dei Tralori, al secondo cavai-1 cavia dopo 11 casello di Santina, fa pensare che la -prigione* non fosse lontana. •Secondo me erano ricini*, alienila convinto Pier Camillo j Bau. Anche la logica la pensare che 1 banditi non avrebbero affrontato due lunghi e pericolosi viaggi con gli ostaggi, soprattutto dopo esser ri¬ masti a mani vuote. Ora. per Filippo e Simona, è 11 momento più bello. Si sentono protagonisti, finalmente, e II ragazzo si aggiusta la cravatta di seta con un gesto di fastidio per dover rispondere alle cento domande che gli vengono rivolte. -Siamo stati legati a tetto per dodici giorni — racconta —, Loro non hanno mal parlato, erano Incappucciati, e per mangiare c'imboccavano. Ci hanno sfamato soprattutto a panini. Non abbiamo mal perso la speranta di tornare-. Il fatto di stare insieme 11 ha aiutati enormemente, nella lunga attesa. •Opni tanto parlavamo fra noi. ci facevamo coraggio: paura vera non ne abbiamo mai avuta-, al ferma Simona, un viso rotondo da hi tuba semplice e 11 sorriso ancora spontaneo. Eppure, qualcosa in famiglia forse temevano, visto che 11 ragazzo era costantemente accompagnato fin dentro ti cortile della scuola. Quasi due settimane di silenzio assoluto, poi l'altra sera, -la sensazione di uno spostamento-, ricorda Filippo. Indossavano pigiami acquistati dai banditi: bianco e blu per Simona, marrone per Fi' llppo. tipo comune, con le et! chette tagliale. Un viaggio non lungo, quindi, l'attesa nel freddo della notte. Alla questura di Vercelli, dove II hanno portati. I ragazzi hanno parlato con la madre: *Sfo da dio.'-, ha esclamalo Filippo, finalmente sereno. Vincenzo Tessandorl ' 1 1■ d l ' Biella. Filippo e Simona Rati. 16 e 12 anni, rilasciati l'altra notte dai rapitori, abbracciano felici la madre Milena Fivtarol lecco. Davide Agrati. 8 anni, di Monliceflo Brian/a rapito un mese fa e liberato da un blitz dei carabinieri, col padre

Persone citate: Davide Agrati, Lino Bau, Pier Camillo, Pier Camillo Ball, Piero Chiorino, Piero Cinomio, Santina, Simona Bau, Simona Rati, Vincenzo Tessandorl

Luoghi citati: Biella, Vercelli