In attesa di un voto sempre annunciato

In attesa di un voto sempre annunciato In attesa di un voto sempre annunciato Dal punto di vista formale sono solo due le giunte in crisi: quella di sinistra al Comune di Firenze e quella di centrosinistra alla Regione Campania - Ma la mappa politica dell'Italia» in realtà, è molto più Instabile - La difficile coesistenza di socialisti e comunisti - Previsioni pessimistiche per 1*83 ROMA - L'ultima crisi del 1383, aperta dal comunisti, e quella del Comune di Salsomaggiore. La prima del 1083. assicurano 1 democristiani, sarà quella di Trieste. In mezza c'è tutta Una fragile eredità di litigi appena rattoppati, verifiche * già annunciate: compresse per due anni nell'attesa ili elezioni politiche anticipate (che por sindaci, assessori, presidenti di Regione e consiglieri vogliono dire candidature, promozioni, nuove cornate per salire più In allo) su e giti per l'Italia le giunte scricchiolano: ma in questa specie di «cronaca di un'elezione annunciata», che non arriva mai, l'attesa si trasforma in nervosismo, e la periferia politica ribolle, si agita, aggrovlgtia'le Indicazioni nazionali del partiti. E' vero che gli uomini che seguono la politica locale per i grandi partiti hanno fatto mi racoll, correndo per tutto l'82 da una crisi all'altra, passan do via via dalla Puglia all'Emilia alla Calabria: tanto che i'83 Incomincia — almeno formalmente — con duo sole grandi giunte in crisi, quella di sinistra al Comune di Firenze, e quella di centrosinistra alla Regione Campania Ma a ben guardare, la calma è soltanto apparente. Concorrenzialità, protagonismo, di! ti ile n za. in questa lunghissi¬ ma volata elettorale mettono a dura prova in periferia, le tradizioni politiche piti consolidate e le alleanze nazionali più antiche. Cosi s'Incrinano le giunte rosse storie'..,;. In Emilia, e il psl lascia il pel da solo al governo a Modena e a Reggio, dopo la rottura. E il centrosinistra esce dalle crisi dell'82 con II volto del pentapartito alla Regione Sicilia, a del tripartito a Reggio Calabria e Cosenza, del governo a quattro In Campania, mentre a Bari c'è un altro quadripartito, ma questa volta tutto laico, con la de all'opposizione. Dove non si parla di crisi, dunque, spesso si parla di tensioni tra chi è dentro e chi è fuori, e preme per rientrare, invocando la coerenza con II quadro politico nazionale. E Intanto, la mappa politica dell'Italia di provincia si fa con fusa e variopinta come un patchwork, segno dell'Impossibilità — anche per 1 partiti che a Roma sostengono insieme il governo—di ricomporre in una cornice unitaria gelosie elettorali, ri picche munte! pali, voglia di distinguersi, vendette locali. Tutto questo, continuerà anche nel 1983? La periferia italiana è davvero condannala a scontare questa lunga rincorsa elettorale? • t" bene non Illudersi — Invita Giusy La Ganga, respon sablle degli enti locali per II psl —. // meccanismo di selezione politica In it .a fa ri che il personale politico di periferia molto spesso lavori nei Comuni, nelle Province e nette Regioni come momento di passaggio, in attesa di promozione. Quando il momento della promozione sembra alle porte, con la campagna elettorale, si crea un clima di attesa e di nervosismo, che se non trova sfogo finisce per avvelenare la vita politica locale. Questo è quanto si è verificato nell'i!. E nellti i fattori di instabilità non rembrano facilmente eliminabili. Ad esempio, ci sono i casi di giunte senza maggioranza precostttutta, frutto delle difficoltà del f82. che traballeranno anche quest'anno. Poi c'è la difficile coesistenza tra noi socialisti e i comunisti, chei ormai un dato di fatto: complessivamente, le giunte rosse tengono, ma scontano un forte nervosismo, che ha portalo alle crisi di Roma e Firenze, alle difficoltà di Torino, ai problemi dell'Emilia, e che si farà sentire sicuramente anche nell'83: •Senza voler fare i profeti — aggiunge Francesco D'Onofrio, responsabile degli enti locali per la de—possiamo già oggi prevedere tre casi di giunte in bilico, a Trieste, a Napoli e a Bari. Nel primo caso, il "melone" governa con 1 laici, senza maggioranza, e con l'impegno di aprire alla de proprio Odetto, in gennaio. A Bari, la giunta talea e minoritaria, con 27 voti tu 60, e per far approvare il bilancio dovrà chiedere t voti a noi e al pei: noi come risposta proponiamo il pentapartito. A Napoli, poi, da tei anni salviamo la giunta Valenzi con il voto sul bilancio, prima per il clima di solidarietà nazionale, poi per l'emergenza del dopoterremoto. Adesso basta. Tra qualche giorno chiederemo di ronsiderare tutta la situazione. Ma non è finita qui: In bilico ci saranno certamen te altre giunte rosse, perché si va esaurendo la pinta nata nel 75 ad aggregare maggioranze attorno al pei. Noi chiediamo ai socialisti di essere coerenti, tenendo conto di questa crisi diffusa, e tenendo conto, anche, dell'isolamento dai laici e della sudditanza al pei a cui il psl e costretto nelle giunte rosse». Ma il pei conlesta che )'83 debba essere ratine, delia grande crisi nelle giunte di sinistra. •£' un'analisi falsa, priva di senso — ribatte Armando Cossulta, responsabile degli enll locali per il pei — la de dimentica di essere appena uscita dalla crisi lunghissima e tuff'offro che risolta definitivamente in Sicilia, dimentica la crisi aperta in Campania, le difficoltà alla Regione Puglia e a Rari. A sinistra non c'è una spinta che si è esaurita. Ci sono state alcune crisi, dovute a una torta di protagonismo socialista, a una centralità esasperata del psi, ma prive di un reale contenzioso sui contenuti, come dimoi trono sia il caio-di Firenze sia t cari incrediì/II di Modena e Reggio Emili» Quanto aliu, per gli enti locali sarà un anno difficilissimo. La politica del governo è già un fattore di ostilità ai Comuni: potrebbe diventare anche un fattore di instabilità.. Erio Mauro

Persone citate: Armando Cossulta, Erio Mauro, Francesco D'onofrio, Giusy La Ganga, Odetto, Valenzi