«Andropov rappresenta le forze più sinistre»

«Andropov rappresenta le forze più sinistre» «Andropov rappresenta le forze più sinistre» «La. sua nomina è stata un diktat di polizia segreta e forze armate» «Non d sono segni di cambiamento verso Polonia e Afghanistan» — Eppure Andropov ha da-to e da l'impressione di non volere restare inrollato, nel bene o nel male, alle direttive Idella politica estera di Brez-1I nev. • Per il momento ini sembra Iche egli sviluppi proprio le II-nce essenziali della imlltini brcznevlana quale essa si e m.nuli".tata nell'ultimo anno e mezzo, e dunque con notevoli cambiamenti rispetto al lienodo anteriore. Queste linee sono da un lato la stabili//.azione del rapporti tra | l'Urss e la Cina e dall'altro, come ho appena sottolineato, ila destabilizzazione del raparti tra l'Europa occidentale e gli Stati unni Tra parentesi, l'Alleanza Atlantica non ila ancora pienamente avver- tilo tali cambiamenti, .soprai lutto lo slorzo di |x>rrc line al confrontò tra Mosca e Pechino, e l pericoli'clic essi comportano». — Lei non vede quindi prospettive di miglioramento nelle crisi più gravi di oggi, |quelle dell'Afghanistan e del- \la Polonia? Nella lase attuale scorgo segni di cambiamenti nella idillica sovietica in questi Paesi. Ciò non slgnilica che noi non dobbiamo cercare di provocarle. Al contrario, ritengo che uno dei nostri (/impili più urgenti sia proprio quello di avanzare proposte lai uve all'Urss e di promuovere iniziative internazionali sull'Afghanistan e la Polonia, olire che sul disarmo naturalmente, se l'Urss continuasse a respingerle, verrebbe messa a nudo la sua politica del nlef, anzi dell'aggressione, con conseguenze ad essa nocive A questa strategia di sollecitazione di una retinica di rotta, noi dovremmo abbinare una si rat cria di reazioni criti- » >» W«l> «u l.^S^SSIIU «Il non |sanzioni. Se I sovietici mo- stravero una inattesa rcccl- tlvita. potrebbe riprendere il | processo di distensione da lo-ro abbandonalo, sottolineo daioni, non da noi.. L'analisi della su no,.,.a,. inU-rnazlonale latta dall ex direttore del Consiglio di sicu- 1 rezza della Cosa Bianca e I j aspra e coni ernia l'attuale, crisi come la più grave in leni* : I iki di pace dalla fine della se- '1 conda guerra mondiale. A ( I Washington. I membri del go-1 I verno Reanan non la condivi-I1 dono Ma l'autorità di ehi la i ; pro|»ne e tale da imixirre. al-1 I meno al Congresso, un Mesa-I \ me delle prospettive |k-r l'an- :no nuovo. Chiedo all'ex con- Sigliere di Carter se nel suo inquietante quadro dei ra|>- il»orll Est-Ovest non vi sia ;i.i/e. per un minimo di ottimismo. -Mettiamola cosi Penso che Andropov sia un uomo in-, telliuenle. e (lercio In grado di lanciare una si Ida |k>lillca più sol isticata di quella di un i an- dittalo più parrocchiale della ! macchina del parlilo, che nel ] caso specUtco sarebbe stalo ; Cernjenko. Se ci poniamo 1 l'Interrogativo: a lunga sca- deiusa, e meglio |>er noi avere contro un avversarlo più |esperto e intelligente o unolpiu sciocco e più golfo?, dob- \ talamo rispondere che nell'età nucleare lorse la prima scelta | e marginalmente la miniiore. — MI lasci formulare la slessa domanda in un altro modo; non considera una garanzia di equilibrio la ronver- grnza di opinioni che si sta riscontrando nella Nato? -E' molto dlffictle«risponde- re. Direi non ancora. Ad i esempio l'Alleanza non ha una piattaforma strategica comune; il pubblico occidenI tale e confuso e Incerto sulle . sue precedenze, gli Stati Uniti i sotto 11 presidente Reagan soI no molto duri a iwrole ma In- Il Plitij■' I ' ••-1 ' di rennere il confronto inondiate di |X>u-re SI pensi :àlla maniera in cui II presi'dente ha trattato l'MX. (Quando noi abbiamo lasciato 1 '<» Casa Bianca, si era deciso Idi rendere l'MX mobile. Per iun espediente tiolitiro. Rea1 ttan ha abbandonato quel slI sterna di installazione rrean:do un grosso |.i-oblema e fi nendosenza MX. E' un eplso dio che mina la credibilità, ideila sua politica militare le propm Dobbiamo — Lei suggerisce quindi che europei e americani serrino i ranghi? Non e una chiamata a un i uni i ontn con l'Urss? ■ No. E' invilo ad assumersi responsabilità unilirarc vera- mente le |h>luiclie jx-r il con¬ trullo denh armamenti, e dota¬ talamo attuare, ciascuno di noi. le decisioni prese, ossia Installare le anni di teatro in Europa, costruire l'MX. au menlare le spese delia (Illesa di almeno :1 3 |ier cento In terl1"*11' ri-hh. Tutto ciò nego alando «eriamente il disarmo Sfortunatamente, il governo Reugan e in lallo su ogni punto ne laccio piti torto ad esso che agli alleati.. — Un'ultima domanda. Mi sembra chiaro che lei ritiene indispensabile II ricorso alle sanzioni economiche, "In certe circostanze le san- t&onl economiche sono runica e e strategia attuabile, La scelta altrimenti e l'inazione, con la polemica, o l'eccesso di fona, perche le uniche alternative a soluzioni politiche sono quelle militari Questo non signitica ■vUc qualsiasi sanzione econo'mica abbia la stessa efficacia. Nell'insieme sono convinto irhe dovremmo lare molto di più |m-r evitare il flusso delle [aite tecnologie all'Urss; e inoltre clic- dovremmo cercare jdi non divenire economicamente dmcndcnli dai soviet!- tt-'Il-C 'i.—l'i ... io,,, , - Ho lorÙ rr.T^Ci' MlilP fHltseguenze della partecipazione europea al gasdotto siberiano, sebbene sta staio disgraziato Il modo con cui il presidente Reagan l'ha avversala. so[irnitiino enilecandolu alla crisi polacca Ennio ('aretto

Persone citate: Andropov