I predatori di statuine perdute

I predatori di statuine perdute I predatori di statuine perdute più spesso in miniatura,' nasce forse in Italia nel Medioevo. Come tutti sanno il primo presepe famoso è quello che San Francesco d'Assisi preparò a Grecclo per il Natale del 1223, ma si deve attendere il '400 perché l'uso si diffonda anche nelle case, in particolare in Toscana, Emilia, Napoli e rapidamente in altri Paesi, come la Germania. La vera grande epoca del presepio è quella di Napoli nel '700 ed esprime la cultura mondana del rococò, piuttosto che un impeto religioso. Questi ricchi presepi, allestiti con grande attenzione agli effetti teatrali e scenografici, vanno infatti a ornare i palazzi dei nobili. E' però soltanto la diffusione delle statuine di gesso modellato o stampato dipinte a mano a rendere il presepe alla portata di molte famiglie e a porre le basi di un collezionismo non più Già alla fine del secolo s cors o si raccoglievano lefigur esclusivo. Anche le statuine di gesso, pur prodotte in serie più o meno numerose, restano piuttosto costose e per alcuni decenni, fino all'inizio del nostro secolo, sì diffondono i presepi stampati su carta da ritagliare e montare. Uno o più fogli venivano piegati per preparare una specie di teatrino,, la grotta, mentre da un altro foglio si ritagliavano la Sacra Famiglia, il bue, l'asinelio e i pastori. Alcuni modelli più ricercati erano già ritagliati e montati, bastava un movimento per aprirli e far alzare le figurine. Un altro tipo di presepe economico che ha avuto una certa diffusione fin verso gli Anni 40 era fatto con sottili sagome di legno compensato, sulle quali veniva incollata la figurina di carta Questi vecchi presepi sono la gioia del collezionista che guarda con un cer¬ Gabriele Ferraris ure del Natale. Dai retablo permiani ai presepi di cartone da tenere sul comodino anche tutto l'anno, fino ai più grandi quasi monumentali. ' Le mostre missionarie offrono buone possibilità per. ampliare una collezione di presepi esotici. In Italia, Lessona, piccolo centro del Bicllese, è conosciuto tra gli appassionati come il «paese dei presepi». Qui, come In altre zone dove è ancora radicata la tradizione di preparare ricchi presepi in ogni casa, i collezionisti riescono a raccogliere pezzi interessanti. A Roma ha sede un'Associazione Italiana Amici del Presepe (AIAP, via Tor de' Conti 31/a) che pubblica la rivista 'Il presepio- diretta da Angelo Stefanuccl. Interessanti mostre permanenti si trovano a Roma, dove è stata allestita dalla stessa AIAP, e a Dalinine (Bergamo), dove un parroco è riuscito a raccogliere più di 800 presepi. to distacco alle produzioni moderne, su scala industriale, spesso in plastica. Anche oggi però esistono produzioni artigianali interessanti, in particolare a Napoli e in Val Gardena. Avendo pazienza nella ricerca, non è impossibile trovare presepi o statuinc costruite da artisti o appassionati. Le possibilità sono quasi infinite: si va dalle statue di cartapesta, terracotta, legno, stucco e perfino fiammiferi, alla varietà delle miniature con interi prese)» realizzati in gusci di noce, conchiglie, bottiglie e lampadine. Alcuni collezionisti raccolgono statuine e presepi provenienti dal mondo intero. Sono curiosi, per esempio, i «retablo» peruviani, scatole di legno che si aprono con due sportelli per mostrare il presepe contenuto all'interno; se ne trovano di molti tipi e dimensioni, dai più piccoli Andrea Donati

Persone citate: Andrea Donati, Gabriele Ferraris