Un maestro di semplicità

Un maestro di semplicità Un maestro di semplicità ♦ AKQJ9X N ♦lOXX (J AKXX ^1 |p CQ10X ^XX U| I11 OAJ10X * X S * AXX ERETTO, distinto, impeccabile nel vestire e nei modi, in perenne conflitto con le sigarette che lo accompagnano dalla notte dei tempi ai tavoli verdi, ecco un prototipo di giocatore: il Master International di bridge Alfredo Brunelli. Il titolo onorifico definisce il passato di praticante vincente e di maestro: una mente nata per risolvere i problemi di gioco (bridge o altro che fosse) negli aspetti tecnici o psicologici, cosi come Girolamo Cardano aveva mente per i numeri o il Belli per la satira in rima. Brunelli che bridglsticamente cresce e si afferma a Milano, giocando con partner famosi quali Mario Franco, Oscar Bellentani, Paolo RIJoff, vincendo due volte gli assoluti a squadre, due volte la Coppa Italia, rappresentando più volte l'Italia all'estero, è oggi un po' la bandiera dell'Associazione Bridge vogheresc. Voghera non è Milano, né Roma, neppure Pavia: ma nel bridge sa farsi rispettare in campo nazionale, ha giocatori di buon nome e glocatrlcl non soltanto graziose e quest'anno ha sfiorato la promozione in serie «A» (la «Vogherese Calcio», tanto per intenderci, naviga al fondo della C2). Alfredo Brunelli frequenta saltuariamente i due circoli cittadini, il Ritrovo, In piazza della Posta (dove si gioca il lunedi) e il Casino Sociale 1845, nel vecchio ridotto del teatro dell'opera (dove si gioca il venerdì), per tirar su qualche giovane allievo o qualche signora in difficoltà, oppure per rinforzare e guidare qualche squadra impegnata in improbabili confronti nazionali. S'arrabbia quant'è giusto, ma con dignità, per le cavoiate dei suoi «cefali», ma più che arrabbiarsi se ne duole, allargando le braccia, amareggiato e scoraggiato. La sua forza al tavolo è la lucidità del ragionamento e la straordinaria capacità di trovare le vie più semplici per giungere al successo. Nell'ottobre di quest'anno, al torneo a coppie di Crema gli è capitato di giocare in Ovest questo 6 Picche: Attacco di Fiori. Come impostereste la giocata? Dodici prese sono sul tavolo con le Picche 2 e 2 oppure le Cuori 3 e 3 o ancora sulla caduta del J di Cuori; altrimenti è necessario ricorrere a una compressione Cuori-Quadri o al doppio sorpasso a Quadri (che offre pur sempre un 75 per cento di riuscita); Brunelli prende l'attacco con l'A e si taglia di mano una Fiori, quindi A di Picche e Picche per il 10 del morto su cui Sud scarta Quadri. Terza Fiori tagliata di mano e Quadri per il J. Sud prende, ma checché giochi non può impedire al dichiarante d'incassare dodici prese. Le carte di Sud: x - J9xx - KQxxx - xxx. La chiave del gioco è il taglio della Fiori alla seconda presa. Semplice. E' la «sua» forza. Per la cronaca, in diversi tavoli Nord, con xxx - xx xx - KQJxxx, era intervenuto a Fiori aiutando cosi il dichiarante nella lettura dei resti. Ciononostante molti sono andati sotto, non indovinando, ceduta la Quadri, la situazione finale e cioè ricorrendo al doppio sorpasso di Quadri. i Bi Luigi A. Bassi Federico Grimaldi

Persone citate: Alfredo Brunelli, Brunelli, Cuori, Federico Grimaldi, Girolamo Cardano, Mario Franco, Oscar Bellentani, Paolo Rijoff

Luoghi citati: Crema, Italia, Milano, Pavia, Quadri, Roma