Presi per il collo in 188 modi

Presi per il collo in 188 modi Presi per il collo in 188 modi era stato invitato all'lrcam di Parigi per un periodo di studio di musica sperimentale. Qui ha avuto modo di stanare nella Blbliotheque Natlonale alcuni libricini del secolo scorso sull'argomento. Tra questi c'era anche «L'art de se mettre la cravatte» scritto da un certo baron de L'Empésé. il libro era Identico a un volumetto ci. ' avevo trovato alla Raccolta Bertarelll a Milano, intitolato «L'arte di mettere ia propria cravatta» di un certo barone della Salda. La cosa si faceva misteriosa, ma fu risolta L'autore di questo piccolo «best-seller» Internazionale tradotto anche in inglese sotto-lo pseudonimo di Le Blanc sembra non fosse altri che Balzac. Pare che 11 celebre scrittore francese abbia dato alle stampe diverse altre opere di argomento frivolo, ad esemplo •Come non pagare I propri debiti ed essere sempre invitati a pranzo». Per tornare al nostro libro sulle cravatte, dopo un po', ci siamo accorti che di opere sull'argomento ne erano state scritte diverse, ma nessuna dedicata in modo esauriente ai nodi o ALI>'INIZIO non ce ne siamo resi conto ma dopo qualche mese ci slamo accorti di aver drammaticamente sottovalutato il lavoro che ci aspettava.' L'idea di un libro delle cravatte l'abbiamo avuta nel primi mesi del 1980 quando la rivista Uomo Vogue commissionò a Davide Mosconi un servizio sulle cravatte. SI discusse un po' come realizzarlo e si pensò, tanto per non fare le solite fotografie «stili life», di fotografare le cravatte con nodi diversi. Allora conoscevamo a malapena 11 nodo «normale», quello da papillon, lo scappino, il Windsor o doppio semplice e qualche variante. Olà nell'lmpostare il servizio ci slamo resi conto che le possibilità erano più numerose di quanto si pensasse e che non era possibile esaurire l'argomento in un paio di pagine di rivista. «Bene, facciamo un libro sulle cravatte», fu la conclusione logica. Incominciammo a guardarci un po' intorno per verificare cosa era stato scritto sull'argomento. Mosconi che è un musicista compositore oltre che fotografo comunque ai vari modi di portare la cravatta. Più, però, passava 11 tempo e più aumentavano le Idee, più si scoprivano nodi nuovi documentati storicamente — si badi bene — e non di fantasia come qualcuno potrebbe sospettare. Per complicare ulteriormente la situazione abbiamo deciso di documentare la realtà storica di un determinato nodo o modo di portare la cravatta con fotografie d'epoca, corredate da un disegno esplicativo. Più si andava avanti e più la faccenda assumeva sia pur ancora nella sua fase programmatica un aspetto da incubo. In poche parole, non solo avremmo dovuto «ricostruire» cravatte più o' meno d'epoca con tessuti adatti allo scopo, ma ci saremmo dovuti Impegnare In una ricerca iconografica demenziale. A questo va aggiunto.il fatto che fino a poco tempo fa il nostro progetto ha suscitato nel vari ambienti di addetti ai lavori, sia nel campo editoriale che in quello tessilecravattaio, una certa indifferenza mista a compatimento. D'altro canto ormai sen¬ ! " I j ■ /• i k ! 6" Si torce di centotrenta gradi la1 gamba B che passa dietro la gambetta A per infilarsi dall'alto nel doppino attorno al cojlo. Passa SI esegue il primo movimento della sequenza N. 6 quindi la gamba A passa sopra la gambetta e si In¬ fila da sotto in su nel doppino attorno al collo ed entra infine nell'anello formato dalla gamba. quindi cora nnell'anstessa. scuotimenti di capo abbiamo trovato il signor Gerardo di Como e 11 signor Curami di Milano che hano la lortuna di avere delle lavoranti che una certa praticacela del mestiere ancora ce l'hanno. Questo succedeva verso la fine del 1982 quando ormai avevamo raccolto oltre 200 cravatte in altrettante scatole accumulate in una stanza, di casa Mosconi con — vi lascio Immaginare — quale soddisfazione da parte di sua moglie Ines. I capi di vestiario provenivano in parte dai nostri inadeguati guardaroba, in parte dal noleggio di costumi teatrali e un po' da contributi di guardaroba — specialmente camicie — d_i amici. Anna Ibatlcl ha gentilmente confezionato un certo numero di colletti. Finalmente, alla fine del 1982 eravamo pronti a partire. Mosconi si è organizzato, sempre in casa sua, uno studio, ha messo a punto le lampade e abbiamo Invitato le prime «cavie». Con 11 progetto In mano ho tentato.di accalappiare diversi editori sia nazionali che esteri a un paio di Fiere di Francoforte, ma la risposta era invariabilmente: «Vedere per credere». Cosi abbiamo deciso di continuare nella produzione del libro ed è solo quando eravamo in dirittura di arrivo che Mar lo. Sabbi e ti di Idea Libri-si.1* convinto a tentare. Riccardo Villarosa tivamo questa impresa come un dovere e abbiamo deciso di continuare. Per un certo periodo abbiamo girato la campagna attorno a Como a elemosinare da varie seterie qualche taglio di stoffa d'archivio. In di-' verse occasioni ci' siamo scontrati con un totale disinteresse. Abbiamo avuto però anche fortuna e presso alcune seterie con una buona tradizione alle spalle come Ratti, Canepa, Campi, Stromllli, abbiamo trovato una certa disponibilità e attenzione alla storia e alla cultura del tessuto. Il risultato di queste peregrinazioni sono stati decine di metri di stoffa che ora dovevamo trasformare in cravatte tagliate secondo disegni particolari rie-: sumatl In vecchi cataloghi di confezioni. E qui sono cominciati 1 problemi veri perché la cravatta ormai è un prodotto industriale e nessun cravattaio, tra quelli interpellati in un primo tempo, aveva tra 11 personale qualcuno in grado di confezionare una ' cravatta fuoriserie, diversa insomma da quella prodotta nella catena di montaggio. Per fortuna dopo diversi sopra la gambetta A, an nel; doppino ed Infine nello formato dalla gamba

Persone citate: Anna Ibatlcl, Balzac, Blanc, Canepa, Curami, Davide Mosconi, Mosconi, Ratti, Sabbi, Windsor

Luoghi citati: Como, Francoforte, Milano, Parigi, Villarosa