Una mostra da vedere

Una mostra da vedere Una mostra da vedere LA capitale del presepio quest'anno è Verona, che ha organizzato un'affascinante esposizione all'interno dell'Arena. Nel grandi corridoi, negli arcovoli, nei camminamenti, sono in mostra una sessantina di presepi, provenienti da tutte le parti del mondo: si tratta della prima «Rassegna Internazionale del presepio nell'arte e nella tradizione», che si è aperta a metà dicembre e dura fino al 31 gennaio. Presepi in cartapesta, gesso, terracotta, legno, marmo, pietra: dalla Terra Santa è arrivato un presepio d'olivo, dal¬ plenza della mano, ereditata dal padre e dal nonno. Una visita alla piccola povera fornace di Mario Judicl è un emozionante viaggio nel cuore di una sapienza ormai quasi perduta, è un incontro persino commovente con un'arte figurativa che soltanto nell'apparenza è ingenua, mentre nasconde una-ricchezza straordinaria di valori simbolici non tutti usciti dalle nostre coscienze. l'isola di Formosa uno in bambù. Il pezzo più prestigioso è 11 presepio di Maria Luigia d'Austria, con figure quasi al naturale in abiti d'epoca asburgica. Ci sono altri pezzi storici, provenienti dai musei di Brcmbo e di Roma, tra cui un calco della natività di Arnolfo di Cambio, fine del Duecento, considerato il primo esemplo di presepio moderno. La rassegna è completata da figure in gesso dipinto che rappresentano personaggi della natività, realizzate nel Settecento, e da frontali barocchi, sfilate di angeli, preziose pale. .... ;m„»«•> ■'."w*assK l'articolare di un presepio napoletano del XVIII Secolo Esposito, Giovanni delle Rose, Filandro de Giovanni, Carlo Zimari, Cosimo Tornese, Giovanni de Carlo, Antonio Quagliozzi, Serafino Manco (di Rufano), Giovanni Mastro (di Grottaglie), Sergio Bruno (di Taranto), e certo altri. Per la Calabria vai la pena di ricordare la tradizione di Nicastro (Francesco Loschiavo), mentre un po' più stucchevole è quella attuale di Seminara. Napoli è stato un centro Importante e attivissimo nel campo del presepi popolari, cosi lontani, nella loro semplicità, dai grandi presepi artistici. Oggi la situazione è in crisi, ma in via San Gregorio Armeno, in queste settimane natalizie, qualcosa è ancora possibile trovare (da Salvatore Ferrigno, per esempio). Una tradizione parallela era anche presente a Salerno dove, alcuni anni fa, produceva belle figure tradizionali di terracotta Fortunata Notini. Com'è facile immaginare si tratta di attività, queste dei figurinai per .presepio, esposte oggi ad una crisi montante e quindi è possibile che alcuni dei produttori che ho ricordato non siano più attivi o che abbiano abbandonato la via della tradizione per esperienze più «moderne» (e raramente non banali). Anche Albisola, in Liguria, ha alle spalle una vecchia tradizione giunta, con poche corruzioni, fino a noi. I «pezzi» del secolo scorso sono assai ricercati dai collezionisti, ma anche oggi ad Albisola si fanno figure di dignità tradizionale, vicina a quelle vecchie e antiche. Ricordo i pastori di Gemma Nicolini, per esempio (a Albisola Mare), o quelle di Giobatta Basso (ad Albisola Capo). Un discorso a parte è l'area lucchese, gran centro di figurinai in gesso. Ma qui da tempo, la produzione (ancora attiva) si orientata sui gusti più correnti e le figure lucchesi possono, al massimo, valere come documenti, non certo come testimonianze di una originalità popolare. C.B., Torino Gli unici indirizzi sicuri sono quelli degli amici che hanno sperimentato qualcosa e ne parlano bene. Sono un appassionato di montagna c durante le mie escursioni utilizzo I rifugi montani del Cai del Piemonte. In un articolo di Giuliano Dolfini su «La Stampa» ho letto che la Regione Piemonte ha stampato un libretto con tutte le informazioni su ricoveri e punti di sosta. L'ho' cercato inutilmente nelle librerie. Come posso procurarmelo? ANTONELLO BEUTA, Possano Il fascicolctto è rintracciabile presso l'assessorato al Turismo della Regione, in via Magenta a Torino, ma è stato anche distribuito a tutti i Comuni della regione. Anche in Puglia, a Lecce, alcuni artigiani producono figure per presepio in terracotta che sono documenti rari. Vi sono diverse botteghe e sta un po' al viaggiatore educato scegliere tra il modesto nuovo (che tende a prendere definitivamente il sopravvento) e i segni superstiti della tradizione. Qualche nome di costruttori che, almeno alcuni anni fa, producevano figure degne di esser viste: Antonio Grazioli, Antonio Roberto Levili