Abete rosso per Natale naturalmente con le radici
Abete rosso per Natale naturalmente con le radici Abete rosso per Natale naturalmente con le radici GLI alberi di Natale attorno ai quali i bambini di alcuni Paesi cantano «Mio bell'abete, re della foresta» appartengono frequentemente al genere Picea e, più raramente, ad altri generi, come Abies e Pinus. La specie più comune è la Picea excelsa, detta volgarmente abete rosso, nativa della Scandinavia, delle Alpi e di altre regioni montane dell'Europa, molto utilizzata per l'albero di Natale. E' una pianta altissima e diritta che può quasi raggiungere i 50 metri di altezza, ha rami principali e se-, conciari verticillati, pendenti in basso. Le foglie (aghi) sono solitarie e disposte a formare dense spirali sui rami sottili: sono rigide e pungenti, lunghe da 1 a 5 centimetri, di un bel colore verde scuro, lucido. E' la più produttiva e la più longeva tra le conifere e perciò è prediletta dal forestali per il rimboschimento delle pendici montane. Solo l'abete rosso è infatti alienabile in fustaie regolari poiché tale pianta è priva della proprietà di ricacciare polloni dal suo piede. L'accrescimento dell'abete, che nei primi anni procede lentamente, superata la fase iniziale diventa poi rilevante e tale si mantiene sino a quando l'intenso incremento non incominci a declinare, dopo il quarantesimo-cinquantesi¬ E' IN EDICOLA si dedicano a questo tipo di produzione. La coltura dell'abete rosso non presenta difficoltà: raro è il caso della semina diretta, di solito si ricorre al trapianto su di un montlcello (cioè terreno rilevato, nel caso di terreno torboso) o entro buche. Le cure successive al vivalo consistono in sarchiature e zappature, nei diradamenti (se si piantano 2-3 piantine per buca o per montlcello e più di una ha attecchito), in rinettamenti per eliminare piante infestanti, parassite e indesiderabili e nel reimpianto di sostituzione per le piantine che dovessero essere venute a mancare. Ovviamente non abbiamo ancora raggiunto il grado di specializzazione americana, dove fa parte della tradizione natalizia che ciascuno si rechi al vivalo e si estirpi, dopo averlo accuratamente scelto, l'albero per lui più suggestivo e che meglio si adatterà in casa al proprio ambiente. Ma anche gli italiani incominciano ad apprezzare la natura. Perché alla fine delle feste natalizie non trapiantare l'abete nel giardino o nel prato di casa se uno ha la fortuna di possederlo? In tal modo un albero in più fornirà del buon ossigeno e contribuirà a rendere meno inquinata l'atmosfera che ci circonda. mo anno di età. Nelle nostre migliori stazioni alpine, nei meravigliosi boschi demaniali, la produzione legnosa di abete si aggira intorno a 10 metri cubi per anno e per ettaro. Il legno dell'abete rosso è largamente richiesto per fabbricare zolfanelli e pasta da cellulosa, si lascia facilmente lavorare perché è povero di nodosità e perciò incontra il favore sia del costruttore navale sia del mobiliere o del falena* ine che ricorrono ad esso ogniqualvolta si debba ricercare nel manufatto leggerezza, forza e lunga durata. Purtroppo a volte questi alberi sono presi di mira durante le notti di dicembre da vandali che ne distruggono gli apici per farne decorazioni natalizie. Questo accade però sempre meno perché sono sempre più numerosi i vivaisti che Elena Accati Un esemplare di Picea excelsa Ho letto su «Tutto- ; scienze» che l'Enea con lo studio- tecnico ' dell'Ingegner Matteoll fornisce I calcoli per II miglior orientamento di un'abitazione blocllntatica. Vorrei qualche indicazione per saperne di più. Il lettore può rivolgersi direttamente all' Enea (telefono 0685281). Sull'architettura bloclimatlca è stata . organizzata l'anno. scorso una mostra a Torino in occasione di Expoenergla, mostra replicata recentemente 1 in America. Il catalogo, dal quale possono essere tratte utili Indicazioni, è edito da De Luca. Slamo tre studentesse del liceo scientifico di Argenta. Nella pagi- ' na dedicata da «Tuttoscienze» alla metrolo-
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