Puccini quel fil di carta

Pubblicati tutti i libretti. Come l'istinto del grande musicista ebbe quasi sempre la meglio sulla «dolce malia» dei testi Pubblicati tutti i libretti. Come l'istinto del grande musicista ebbe quasi sempre la meglio sulla «dolce malia» dei testi Puccini, quel fil di carta ir: della musica, sarebbe malsano. C'è da mettersi le mani nei capelli per quanta «dolce malìa, e varia mielosità abbia preteso e ottenuto la piccola borghesia melomane al passaggio di secolo. Vien da rimpiangere -il raggiò' lunar del miele» di Un ballo in maschera perché anni prima anche le goffaggini erano solide come rocce. Per fortuna l'istinto di Puccini ne. usci quasi sempre vincitore. Non tanto per le accattivanti piacevolezze di cui è prodigo, quelle anzi lo rendono complice delle esili voluttà linguistiche; ma per la sapiente costru. zione musicale e l'invenzio¬ DOPO i libretti verdiani, Garzanti pubblica oggi Tutti i libretti di Puccini, con una nota di Simonetta Puccini e la prefazione di Rubens Tedeschi, che per l'occasione addolcisce il tiro sul compositore lucchese rispetto a quanto aveva scrìtto in Addio, fiorito asil (Feltrinelli, 1978). Enrico Maria Ferrando, curatore del volume, aggiùnge bibliografìa, schede delle singole opere e note biografiche sui librettisti coinvolti nel turbine Puccini, da Giuseppe Adami a Carlo Zangarini. Leggere quei versi, seguiir: re l'intreccio forzando la —- memoria a far tabula rasa ita ne armonica, riconósciuta perfino da Arnold Schònberg. Che il libretto serva principalmente al compositore e ai cantanti, lo scriveva già nel 1884 Ferdinando Corona, uno degli ùltimi scapigliati milanesi, autore di Le Villi e Edgar per, Puccini, e aggiungeva che «ti libretto è lo scheletro, è la cucina deiIo spettacolo: La. ricetta di Corona'era programmatica più importante occasione da non perdere. La storia dell'opera lirica italiana è costellata di tensioni, scontri, amicizie intrecciate e dissolte fra compositore, librettista, editore e Impresario. Ne e la riprova la vita di un musicista Incontentabile e pieno di dubbi come Puccini, dove il peggior groviglio dei rapporti professionali coincide sempre con il momento dell'affannosa ricerca del soggetto e la stesura del «versi, quando nella mente del Maestro si va concentrando il bozzolo originario, prima che la partitura dispieghi le ali. il libretto, con 1 tagli e le aggiunte, letto parallelamente all'epistolario permette di ripercorrere quel faticoso Itinerario creativo .e meglio Avvicinare la biografia del compositore. Basta pensare alle quattro versioni di Butterfly, dal fiasco della Scala al trionfo dell'Opera Comique a Parigi. Quando due anni fa La Fenice di Venezia ha proposto la prima edizione dell'opera, si è visto e sentito che non si trattava soltanto di piccole' varianti. Peccato che questa ristampa del libretti puccinianl sia cosi avara di apparati critici, perché sarebbe un piacere leggere più in profondità fra le righe. Stefano Jacini «Tutti i libretti di Puccini», a cura di Enrico Maria Ferrando. Nota di Simonetta Puccini. Prefazione di Rubens Tedeschi. Iconografia di Giuseppe Fintorno. Garzanti, pagine 580, L. 304)00. ita la «Bohème» in un disegno dall'«Illustrazione Italiana» e polemica, ma non è troppo lontana dalla realtà. Quando infatti a teatro si scatenano ugole e strumenti, lo spettatore è informato sull'andamento dell'azione scenica dalla gestualità dei cantanti, assai meno dalle loro parole. Di tutto 11 vocabolario trasmesso, nel caso di Puccini, a flusso continuo, una minima parte raggiunge la sala. Ma la lettura del libretto non è soltanto un mezzo per migliorare l'ascolto e capire la meccanica dello spettacolo, offro anche un'altra e

Luoghi citati: Parigi, Venezia