Com'è cambiato il lato debole degli italiani di Camilla CedernaLietta TornabuoniCamilla Cederna

Camilla Cederna: appunti sul costume Camilla Cederna: appunti sul costume Com'è cambiato il lato debole degli italiani VICINO è il presente, distante è il passato: l'esercizio ironico, un poco malinconico e per niente nostalgico, sta nel metterli a confronto. Com'erano trent'anni fa gli inevitabili tediosi discorsi da salotto (racconti di sogni) e come sono adesso (racconti di scippi, rapine, furti in appartamento). Com'era solido uno dei più bei Musei di Milano, il Poldi Pezzali, e com'è in crisi. Com'era bella Maratea silenziosa, intatta, e com'è oggi un Eden violentato. Com'erano unite dalla tradisione, dai soldi e dall'ipocrisia le famiglie ricche milanesi, e come ora si sono disfatte. Come erano divertenti e amabili gli omosessuali amici delle donne, e come sono revanscisti i gay contemporanei. Com'era una gran modista, come sono i cappelli femminili tornati di moda. Com'era elitaria la Scala e quanto adesso lo è meno: sempre, comunque, mera. vlgliosa. Paragonato al trucido presente parrebbe avere una sua vitalità persino quel Mondo Alto Milanese che Camilla Cederna ha per anni rappresentato e analizzato nella sua famosa rubrica settimanale «Il lato debole», indispensabili documento di microstoria italiana e inesauribile fonte di divertimento. Adesso quel mondo non esiste più, oppure sono'fini ti i rapporti con esso di Camilla Cederna, resasi i colpevole di impegno politico: ma le note di diario 1953-1968 che costituiscono la seconda parte di questo libro ritraggono con acume e crudeltà «una borghesia spesso Incolta, molto attaccata ai beni terreni, < caratterizzata da un innato amore per il lusso, alle volte reazionaria sino all'imbecillità, in generale appoggiata dal grandi giornali». Rievocano di quegli anni usi e costumi, aneddoti, miracoli economici e mondani, scemenze e personaggi (Ezio Vanoni, Padre Pio, Montanelli, Dado Ruspali, Papa Pacelli, Missiroll, Rudy Crespi, il censorio Procuratore di Milano Trombi, Gianni Agnelli, Fellini della «Dolce vita», i Rizzoli, Vittorio Emanuele di Savoia), eleganze e riti (crociere dei re, gran matrimoni, Festival di Venezia e di Sanremo, pettegolezzi in rotocalco, sfilate di sarti non ancora «stilisti», feste ed elezioni, balli Volpi e Premi Strega): a volte resistenti nel presente, ce¬ rimoniali e divi vengono però ricordati nel loro momento nascente o trionfante, non ripetitivo, più interessante. * Camilla Cederna è bravissima e generosa: la rlcchessa d'osservazioni originali, d'informazioni e storie, di riflessioni sul costume e di ritratti sociali che nutre questo libro basterebbe a altri per prò* durre tre volumi, sei tra-' smissiont televisive, numerosi interventi radiofonici, svariate relazioni a convegni, tavole rotonde e semi¬ nari. Insieme con questa ricchezza cui slamo ora disabituati, è inconsueta la curiosità instancabile,l'ampiezza di interessi e conoscenze, la cultura non mutilata né settoriale'dell'autrice. E neppure capita spesso di leggere un Hbro italiano contemporaneo, di divertirsi parecchio, e di non doversi poi vergognare d'essersi divertiti. Lietta Tornabuoni Camilla Cederna: «Vicino e distante», Mondadori, 207 pagine, 14.000 lire. g■• "• '■ %' m1, .» ' ••••**•' "»* ' - ■ . . ■ Z Y . V -i"i«i' '-'t

Luoghi citati: Milano, Sanremo, Venezia