Calvino leva la pelle alle cose

Calvino leva la pelle alle cose Tuttolibri ■ Anno X n. 434 - Supplemento a LA STAMPA del 22 Dicembre 1984 Ritrailo di Riinbaud esegune Ìntegra, non pregiudicata — all'evidenza, alla pelle, alla misteriosa superficie delle cose. La grossa differenza è, forse, una sola, dettata da esigenze professionali ma non per questo meno significativa: mentre la sospensione d'ogni certezza e la scommessa di limpidità di Calvino narratore hanno come principale destinatario la sua.stessa intelligenza e come scopo ultimo la costruzione di una metafora narrativa, Calvino giornalista si pone 11 problema di come far partecipare 1 lettori alla procedura; come farli partecipare in modo effettivo e Immediato, non quali fruitori di una metafora. Di qui l'abbondanza di notizie, descrizioni, dati: come se'l'intenzione dello scrittore fosse quella di mettere i lettori al suo stesso livello, di uniformare il loro sguardo al suo sguardo (e viceversa). E credo che a questa stessa Intenzione sia da attribuire l'inserimento, nel volume, di un sedicesimo di Illustrazioni: reperti o simboli di un'infaticabile attività voyeuristica che Calvino no<TW8Wenere solo. per sé, che vuole — come si dice oggi con rara ineleganza — «socializzare». Torno al rilievo da cui Calvino leva la pelle alle cose

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