Con Dionne addio all'84 di Donata Gianeri

Brutto, brutto, brutto. Brutto, brutto, brutto. Con Dionne, addio all'84 Nella vecchia fattorìa... ROMA — Ancora bella: la faccia da creola, le dita lunghe e affusolate, un corpo pieno e flessuoso. Nessuna eleganza, però, ma molto sbrillucclcare di gioielli veri o falsi, comunque sfavillanti. Ancora famosa: ha appena finito di Incidere 11 suo prossimo LP Intitolato, come 11 singolo gemello, «fKnder of a lost love', ultimo regalo del compositore Burt Bacharach. E poi concerti, tournee, serate, ininterrottamente tutto l'anno, In giro per gli Stati Uniti. Ancora piena di sé: 11 suo pubblico, dice, non ha né età, né censo, nè etichette; la sua musica, dice, non appartiene a generi e categorie classificabili; la sua fortuna, dice, è quella di aver saputo e potuto scegliere di cantare le più belle canzoni scritte in America. A Roma, di passaggio, nella giornata di ieri, prima di partire per il Udo di Camalore dove, da Bussoladomani, per 150 milioni di cachet e 250 mila lire a ingresso, nella serata di gala di oggi, ultima notte dell'anno, terrà un concerto di venticinque canzoni ripreso, a reti unificate, dalla Rat per 11 rituale spettacolo televisivo, Dionne Warwick, gelidamente professionale, accetta di raccontare e raccontarsi davanti a un piccolo gruppo di giornalisti. Con lei i due figli di undici e quindici anni; il manager Piero Sanavio l'organizzatore di questo concerto, e la famiglia al A fine anno bisogna arrabbiarsi di più, perché se ti plachi e gli dai tregua, il brutto ne approfitta. In tv il brutto non conosce confini di bruttura, non tocca mai il fondo di ogni bruttezza; sul video, non c'è mai un brutto cosi brutto che più brutto di cosi brutto non si può. A ricordarcelo, basta un momento di distrazione: un frammento di canzone che ti folgora dalla filodiffusione all'uscita dì un negozio, una chiassosa pubblicità che interrompe il film, un manifesto pubblicitario dell'agenzia di viaggi di fronte alla fermata del tram. Chévalier canta <t Valcn- ' Une», cosi bravo che ti sembra di vederlo sventolare la paglietta, e ti torna in mente Alberto Lionello: ravvivava sabati sera ancora in bianconero, ma già «Canzonissima»; la «Lotteria di Capodanno» era solo un pretesto. Heathcr Parisi spalanca le fauci per cantare qualche strafalcione a favore di un panettone, ma lo fa sull'aria di «Cicale, cicale, cicale»: demenziale finché si vuole, ma pur sempre pieno di un brìo che, nei suoi colorì sfavillanti, tra una sgambata e l'altra, riusciva a nascondere l'ansia incombente del sorteggio. Le signorine con le gambe lunghe, piume sul didietro, lustrini sul davanti, che ti solleticano da trent'anni: «Vieni al Lido: tre giorni a Parigi prima colazione compresa», sono le stesse surgelate nel premiatissimo Berlusconishow che, ogni sabato sera, frana nello stesso istante del cinque volte fantastico concorrente che si ispira a quella Broadway dei teatri dove si trova sempre posto: «oui» insomma. , Resta la consapevolezza che c'è stato un meno brutto, a conferma che il brutto si imbruttisce sempre più. E cosi, pensando' anche alla serata di fine anno che ci videoaspetta (con tumultuose folle, note e sudaticce, che gremiscono tavoli da locali impensabili dove le telecamere pescheranno confusi e improbabili auguri), la nostra guida spirituale di fine anno non può essere che quel caustico pinguino del fumettaio Bcrke Breathcd che, di nascosto da Snoopy, si pubblica su «Linus». Nel candidarsi critico su un grande giornale, alla richiesta di dare un esempio del suo lessico, egli proclama: «Fiasco clamoroso!», «Francamente orrendo», «Un vero disastro...». Ci sarebbe quindi da pensare che, ottenuto il posto, egli prosegua su questa strada. Irrisoriamente stolido per Pippo Baudo, improvvisamente inutile (Brigliadori), ingiustamente abbandonato (Dorclli), aristocraticamente irrisolto (Miguel Bosé), insensatamente frenetico (Parisi) e parafrasando Gaber: «io non avrei parlato neppure sotto tortura» (Ornella Muti). Il pinguino invece non si sforza e, il commento al suo fine anno in tv potrebbe essere lo stesso che usa per certi film di Coppola: «Questi shew non hanno fatto altro che portare la parola brutto a numi livelli di bruttezza». E allora: brutti i titoli, brutti gli autori, brutte le canzoni, brutta l'orchestra, brutte le scenografie, brutta la sceneggiatura, brutte le coreografìe, brutta l'improvvisazione, brutti i costumi, brutte le ballerine, brutti i ballerini, brutte le luci, trasudano bruttura gli ospiti, impassibilmente brutto il pubblico in studio, ogni puntata è semplicemente brutta al di là di ogni possibile bruttezza. Tutto è brutto. Anche quel biglietto della lotteria, detta impropriamente Italia, con su istoriati antichissimi eppur brutti suonatori di flauto e di cetra, conserverà una certa bellezza fino all'Epifania; poi, se non è vincente, sarà il più brutto. Emio Donaggio VIENNA — Ritrovarsi ancora giovani dopo quasi 170 anni di vita, significa avere nelle vene un sangue scintillante. Essere pieni di enormi energie. E per confermare tale vitalità si dà l'invito a 900 milioni di telespettatori nel più prestigioso scenario artistico, la sala barocca a Vienna Muslk Vereln, che significa Società di Musicisti. Una sala da duemila posti esaurita già da dieci mesi, che al 1° gennaio a mezzogiorno mostrerà al pubblico televisivo, dopo già venti anni di valzer in televisione da Vienna, la bellezza e la forza trascinante del vecchio ma sempre giovane e sereno valzer viennese di Johann Strauss (nato nel 1825 e morto nel 1899). '*• Vi è dunque un grande ap¬ Ad Albenga completo del manager. Il tutto Intorno a un tavolo da biliardo, In una freddissima sala dell'Hotel Excelslor. Perché un capodanno In Italia, signora? .Perché mi hanno invitata: potrebbe essere l'occasione per una cosa diversa: Il capodanno scorso dove era? «A cara mia a Los Angeles: in America, di solito, durante le feste non faccio concerti: E' cambiata la sua voce In vent'anni di lavoro e di vita? •Direi di no: cónto sempre nela stessa chiave cercando di mantenere il mio stile: E qual è il suo stile? .E' <( mio stile: indefinibile e indefinito. Non sono una soul artist né una pop singer, né altre cose del genere: canto stando attenta a non lasciarmi imprigionare in un genere: Perché? •Perché voglio piacere al maggior numero di persone'. Scoperta da Burt Bacharach quando ancora era una semplice ragazza del coro, lanciata sul mercato internazionale grazie a quindici anni di collaborazione con lui, arrivata al successo con motivi come •/ say a little prayer: "Walk on by. .Anyone who had a hearU, Dionne Warwick continua a riconoscere di avere nel confronti di Bacharach un debito inestinguibile. «Lui è il migliore: ci sono molti buoni autori di musica negli Stati Uniti: Barry Gibb, Steve Wonder, Barry Manilow, ma c'è un puntamento a Vienna nella città capitale della musica classica e non solo nazionale ma soprattutto della musica classica che vuole dimostrare la vitalità dell'egregio signor valzer. Viene da chiedersi oggi se Johann Strauss pensava che a distanza di più di cento anni, questo magico gioco musicale ove due persone possono dirsi le più belle parole d'amore e ascoltare nello stesso tempo la musica I più affascinante dell'eoo, po-' tesse dimostrare tutto il carattere dell'antico gioco popolare tedesco, .landler.. Forse pochi sanno che questa musica rivoluzionaria nasce da disubbidienza nella famiglia Strauss. Il fatto è che il padre Johann vecchio Nacquero musicalmen Che ne è, a distanza di anni, degli animali della «Vecchia Fattoria*? Purtroppo 1 mass-media e la civiltà del consumi, non hanno risparmiato nemmeno loro. Prendiamo 11 maialino: il quale, drogato dalla televisione, passa le sue giornate a fare 11 bagnoschiuma e la dieta equilibrante. Sicché, oltre ad essere pulitissimo, ha acquistato una silhouette da. gazzella. E chi lo vede, gli dice disgustato: ma che razza di maiale sei? Il Quartetto Cetra, ancora: sta per uscire un loro libro dedicato al bambini di oggi, figli dei bambini di ieri: •Caneohcine in allegria della Vecchia Fattoria: E intanto 1 quattro stanno preparando alacremente le nuòve canzoni per la prossima edizione di -Al Paradise:' 'SI tratta di canzoni autobiogràfiche che parlano della nostra storia in modo da rispecchiarvi la storia di tutu pi .taliani.. Possono farlo: nacquero, musicalmente parlando, all' inizio della guerra, assieme al Trio Lescano, 11 Trio Aurora e 11 Duo Capinere. Fu Nunzio Filogamo che 11 presentò per la prima volta alla radio ne «/ tre moschettieri' di Nizza e Morbelli. Era il '41 e il quartetto comprendeva sole voci maschili; ma nel '47 Enrico De Angells decise di cambiar mestiere e gli subentrò Lucia Mannuccl, dalla voce sottile e dolcissima. Da allora, sono passati quarantanni e 1 quattro, sempre insieme, continuano ad aver successo. Qual è, dunque, 11 segreto di questa loro longevità? Mi aspetto di sentirli rispondere alle domande tutti e quattro insieme, come i nipoti di Paperino, con Cla (la Mannuccl) che fa le note alte. Invece, no: si passano la parola e parlano serissimi e compresi, uno alla volta. •La nostra longevità è dovuta forse al fatto che non abbiamo mai voluto rincorrere le mode — interviene Giovanni Olacobétti, detto Tata, accento romanesco e aria stracca —. Anzi, le mode le abbiamo sempre messe in ridicolo, scrivendo canzoni umoristiche, quando non usava ancora. E su questa via abbiamo proséguito. L'erroredht perché, spiega, «se Dio mi ha dato la voce non ha saputo levarmi il vieto del fumo: Chi è tra le cantanti americane che potrebbe avere il suo stile e la sua classe? Fa del nomi; •Irene Cara, Chaca Khan, Tina Turneu. E sono tutte, come lei, cantanti di colore. Poi aggiunge •Barbra Streisand. Non ha una voce, ha un divino strumento: Ma perché 1 giovani oggi fanno tanta fatica a sopravvivere al successo? •Perché l'evoluzione musicale è troppo veloce e loro non possiedono la furbieia di non farsi incapsulare: Ospite frequente dell'Italia: ha cantato un palo di volte negli anni sessanta alla Bussola di Bernardini, ha partecipato a un primo Sanremo nel '66 con «Lo voce del silenzio' e a un secondo nell'81 con «/ Know III nevèr love this way agaln-, Dionne Warwick Ignora completamente la situazione musicale italiana: •Perché perder tempo a conoscere la musica italiana? se gli italiani cantano prendendo a modello gli americani? Preferisco studiare gli originali invece che le copie: Eppure, uno del ricordi più emozionanti della sua carriera è legato proprio all'Italia e a quel lontano esordio al festival di Sanremo. «Fu la prima volta, racconta, che, finito di cantare, il pubblico si alzò in piedi, davanti a me, con un lungo lunghissimo applauso: Simonetta Robiony Dionne Warwick per un cachet di 150 milioni canterà 25 canzoni solo autore come Burt Bacharach: , ,. Non a caso con lui ha sempre lavorato mentre con gli altri una o due volte appena, anche se 11 Grammy, come miglior interprete pop e insieme migliore interprete soul, è arrivato soltanto neil'80, quando il suo momento di maggiore popolarità era già passato da tempo. Come fa signora a conservare la sua voce intatta? •Canto: SI sottopone a lunghi esercizi quotidiani? 'Nessun esercizio: la mia scuola è il palcoscenico: Perché oggi In testa alle classifiche del dischi ci sono tutti cantanti di colore? •Perché la loro musica è migliore: Ma c'entra in questo il fatto di essere di colore? .C'è sempre entrato: i negri cantano naturalmente meglio dei bianchi: Quanto costa un biglietto per un suo spettacolo? •Cinquanta, sessantamila lire: Non sono tante per un ragazzo che avesse voglia di venirla a sentire cantare dal vivo? •Sono moltissime. Anche in America un ragazzo non ha sessantamila lire da spendere per una serata, ma non c'è alternativa dal momento che il mio spettacolo è caro e io canto sempre dal vivo accompagnata da un gruppo di dièci elementi: Beve the, la signora Dionne Warwick mentre risponde con frasi brevissime alle domande, the al limone, una fettina di limone.che premè fino all'ultima goccia nella tazza, asciugandosi poi le dita sul panno verde del tavolo da biliardo. E fuma, una sigaretta dietro l'altra, solo l'Austria, la Francia, I' Italia, la Germania, la Russia ma anche gli Stati Uniti dove Johann Strauss per 100 mila dollari trionfa In 30 concerti. Questa melodia di Strauss ha conquistato anche grandi orchestre a grandi maestri, da Toscanlni, Bruno Walter. Karajan al maestro Lorin Maazel che dirigerà il 1° gennaio la famosa orchestra Filarmonica viennese. E non i dimentichiamo oggi anche le popolari operetle di Strauss, «// pipistrello', «Lo zingaro' Barone', «Sangue viennese* e 'Notte a Venezia: La Repubblica austriaca ha un suo Inno nazionale ma. non tulli conoscono nè musica nè melodia: ha In ottobre '■' la sua festa : nazionale, ma : -molli austriaci non ne cono¬ Domani a Vienna scono la data precisa. Nè Inno nazionale, nè festa nazionale non hanno conquistato tutto il popolo austriaco, mentre il valzer di Strauss «Su/ Danubio blw e Il concerto del 1° gennaio hanno conquistato tulta la nazione e anche tutto H mondo. L'austriaco giovane o vecchio, ricco o povero, politico o non politico, allegro o triste, sono autentici amanti di questa sempre giovane melodia, danza valzer di Strauss. Ne sarà compròva alla fine del concerto che ha già conquistato Il primo record dell' anno, l'applauso di 900 milioni di telespettatori di tutto II mondo e tra questi I milioni di Italiani. te durante la guerra e h nostri colleghi, sta Invece nel volersi adeguare: e oggi, è molto difficile stare al passo col tempi. Noi, invece, siamo rimasti quello che eravamo: se ci chiedono In un vecchio palco della Scala, glielo cantiamo come avremmo potuto cantarglielo vent'anni fa: Dobbiamo quindi parlare di revival? Li vedo irrigidirsi: la parola «revival» non è gradita. Cosi come altre espressioni del tipo •immarcescibili, imperterriti', oppure .insistono, sono tornati a galla. che la stampa usa abitualmente con loro. Scopro che anche la frase .sono il prezzemolo della vita italiana, insieme ad AndreottU 11 ha, a suo tempo, grandemente irritati: si vede che non amano il prezzemolo, o non amano Andreotti. Questa volta, è Virgilio Savona, occhiali, capelli lunghi, capo carismatico del gruppo, a mettere solennemente, con l'asseh-so degli altri i puntini sulle i: 'Nella carriera artistica di ciascuno vi sono momenti aurei nei quali un artista rappresenta qualcosa nella vita di una nazione: noi abbiamo assaporato questo negli Anni SO'. Per carità, cambiamo argomento: si considerano sempre attuali? Altra domanda infelice. Puntualizzava Savona: .L'attualità è fatta di tante cose. I giornalisti possono scrivere su di noi quello che vogliono; ma si ritorna attuali o si rimane attuali quando si ha qualcosa da dire. La nostra forza è stata anche quella di aver avuto pazienza, di aver saputo aspettare, perché un'esperienea di anni non si può buttar via all'improvviso e tutto quello che abbiamo accumulato come successo e come simpatia non si cancella da un momento all'altro: •Noi ce ne stiamo al balcone e abbiamo visto nascere e anno ancora successo morire tanti personaggi. Ma siamo sempre qui. interviene Chiusane calvo é taciturno. Quarantanni di convivenza canora sono proprio tanti : e mai un'incomprensione, mal un litigio, mai un momento di stanca? •Anzitutto, dobbiamo precisare che le nostre vite sono sempre state accuratamente separate — risponde Lucia Mannuccl —. Ci incontriamo per lavorare, ed è tutto: le basti sapere che noi viviamo a Milano, Tata a Roma, Chiusano a Milano anche lui, ma non ci si vede mai. La nostra unione è puramente lavorativa. Quanto ai momenti di stanca, ce ne saranno anche stati, ma ciascuno se li è tenuti accuratamente per sé'. •Mica vero — interviene Virgilio Savona — lei non lo vuol dire, ma di crisi ne lui avute molte; forse perché le donne sono piit vulnerabili. Ci sono stati momenti in cui si sentiva depressa, stanca, pensava di non esser più all' altezza. Poi, per fortuna, tutto si è risolto. Ed eccoci qui insieme, come prima, meglio di prima'. Vero: cominciarono che avevano a malapena oltane anni In quattro. Oggi superano i due secoli e sono sempre 11 a cantare -Nella vecchia fattoria, ia, ia, o...>. Sino a quando? Per la prima volta rispondono contemporaneamente: « Cosa vuol dire? Non ci siamo mai posti limiti di tempo, né termini o traguardi. Pensiamo di tirare avanti a lavorare, sinché la forza fisica e mentale ce lo permettano, perché il lavoro, per noi, è vita. A questo punto, non tocca piit a noi decidere per quanto tempo ancora rimarremo sulla breccia, ma a Qualcuno che sta lassù. la, ia, u Donata Gianeri