Un killer o errore? Parma è sotto choc di Pierangelo Sapegno

Un giallo i due avvelenati all'ospedale Un giallo i due avvelenati all'ospedale Un killer o errore? Parma è sotto choc La magistratura ha aperto la caccia al versato sodioazite nel sale inglese - Mo DAL NOSTRO INVIATO PARMA — La prima clinica medica è vietata ai giornalisti. Non si entra senza il lasciapassare del direttore sanitario o del primario. L'aiuto, dott. Giorgio Valenti, scuote la testa: «Niente da fare, io ho ordini precisi, non potete entrare». Per un giorno in questo reparto dell'ospedale Maggiore sono stati vietati anche i giornali. Una decisione presa da sanitari e parenti insieme: « perche i malati hanno bisogno di tranquillità, gli articoli li avrebbero spaventati: Qui, nella stanza all'angolo del corridoio a elle e in un'altra pochi metri più in la, lunedi scorso due pazienti, Alberto Tanzi e Dante Frigeri, sono morti avvelenati. Giovedì, il sostituto procuratore Gerardo La guardia ha aperto la caccia al folle che avrebbe versato della sodioazite nel sale inglese: «un passo criminale cercava la strage in corsia*. Da allora c'è una citta ancora incredula e un ospedale sotto choc. Ugo Butturini, il direttore della Prima clinica medica, professore di fama internazionale, ha una sua convinzione. -Qualcuno voleva vendicarsi', sostiene. E racconta che non molto tempo fa, in mezzo agli studenti che lo seguivano nella corsia, durante una visita ai malati, notò una faccia «mai vista prima». Gli rivolse la parola e quello spari. .Una cosa strana, davvero strana». . Butturini dice di aver informato immediamente le autorità, ripete: .Una vendetta». Una vendetta personale, contro un docente severo o per chissà quale altra storia misteriosa. E' una tesi. Anche questa come le tante che si fanno oggi a Parma. Gerardo Laguardia, il sostituto procuratore, alza gli occhi: «Ho già detto tutto». Domenica è davvero festa, un giorno di riposo. Una pausa. Lui è sicuro che la sua pista è l'unica pén»rrlbUep«Wo«'«^^a'«n errore», ripete, «c'è stalo del dolo. Purtroppo. Ora lasciateci lavorare, ho parlato quand'era necessario farlo». Adesso le parole non servono più, dice, sono pericolose. Parma cerca di lasciarsi alle spalle questa maledizione. Qualunque essa sia. L'incubo di un folle che cerca la morte in corsia, o il tragico errore in un ospedale la cui efficienza è stata già altre volte motivo di polemiche e dubbi. Esempi di disfunzione al Maggiore, ha detto don Augusto Fontana durante la conferenza stampa del Tribunale per i diritti del malato, «ce ne sono stati e ce ne sono tanti». Ne ha raccontato uno fra i più recenti: un anziano traumatizzato che arriva al Pron to soccorso e viene sottoposto a radiografia. Nessuna lesione, dicono i raggi: « Dimettetelo.. Ma il figlio non vuole perché suo padre è portatore di tre by-pass, è soggetto ad emorragie, sarebbe pericoloso. Nessuno gli dà retta. L'anziano lascia l'ospedale. Quella notte non prende sonno: gran mal di testa, «e un /ormi co Ho diffuso». Ritorna al Pronto soccorso. » Niente paura, non c'è da preoccuparsi: I medici lo dimettono un'altra volta. E a casa, dopo qualche ora, l'uomo va in coma. Per due mesi resta senza conoscenza. Don Fontana dice che questo «d uno degli esempi, ma se ne potrebbero raccontare tanti altri: Piero Tanzi, figlio dell'ex carabiniere stroncato dalla purga avvelenata, ha già detto che lui sarebbe più propenso a credere all'errore. Mi chiedo cosa convenga di più dire all'opinione pubblica: se è stato un passo o se si è trattato di un errore». Cosi riaffiorano dubbi antichi, liti che sembravano ormai scordate. Ed è già rispuntata la polemica sul «monoblocco», il nuovo ospedale attaccato al Maggiore, costato venti miliardi e ancora inutilizzato. Partono accuse ad una com¬ Ab,0 (fi JPflJa (I.ago d'Orla). S Continuo pellegri folle che avrebbe lti gli interrogativi missione che avrebbe dovuto controllare i mali strutturali del nosocomio e che Invece non ha mai tirato fuori niente. •E' una maledisione». Carlo Nesti, presidente dell'Usi 4, indica una palazzina più nuova delle altre: «Quello è il reparto esploso cinque anni fa. Ci furono 21 morti. L'abbiamo rimesso a nuovo; quanto lavoro abbiamo fatto Scuote la testa: «Ce n'è sempre una. Sempre una, è mai possibile? O è una maledisione o è una vendetta». Per l'ospedale di Parma è 11 Natale più lungo. E più difficile. Nella Prima clinica medica qualche letto è vuoto, ina le dimissioni per protesta o per paura sono già finite. Non ci sono addobbi. Fra i regali ai pazienti c'è 11 disegno di un bimbo: un presepe e una scritta: «Buon Natale*. Pierangelo Sapegno empre più numerosi i ceri* i fiori naggio di fedeli nel

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