«Alle 21 e 15 il primo treno»

«Alleale 15 il primo treno» «Alleale 15 il primo treno» (8«SÙ«a.ll«i-|.»alna) •^Arrivano-ivagenii Ai-finestrini volti disperati, gente che piange. Una madre tiene in braccio un neonato con il volto insanguinato. Una signórina chiama un carabiniere: «Senta, qui c'è puzza dì bruciato. Davvero dobbiamo arrivate fino a Bò- ino mica tranquilli». Si xtvvicinano-le bdrelle, ì'dltoparlante ripete: «Lasciate scendere i feriti, fate largò. Lasciate scendere i feriti Maschere di, sangue. Molti feriti hanno ìl volto ■sfregiato dai vetri dei finestrini. Nicola Calisi, di Roma, racconta: «Ho sentito un boato forte, enorme. Come lo scoppio di un ordigno. Si sono rotti i vetri. Ma io ero in prima classe, davanti al treno. Il disastro dev'essere avvenuto in fondo. E la,. in quelle carrozze, c'era un mucchio di gente. Se ci sono morti? Per me può essere capitata Una strage. Spero di no, ma temo proprio che sia cosi». Mario Paóne: «Un rumore tremendo. Di sicuro una bomba. Altro non so, non fatemi parlare». I feriti continuano a scendere. Le sale d'attesa e l'ufficio del capostasio-. ite sono adibiti a infermeria. C'è Mario Carboni, il sindaco di Castiglione de' Pepoli, Comune vicino a San Benedetto. Mormora: «Una strage fascista». All'altoparlante la voce è più forte, quasi soimnersa dal caos: «Lasciate libero il passaggio, fate largo». Una madre stringe il bambinq ferito: «Aiutateci, aiutateci». Giovanni Quarto è uno dei primi medici arrivati nella galleria per il soccorso. «Chi parla di quattro morti? E' una strage». La quintultima vettura ha il tetto scoperchiato verso l'alto. Anche quella accanto è squarciata. Una bomba, «questo è sicuro». Quarto racconta dei feriti, rovesciati sui binari, in messo al fumo, ì lamenti. Giuseppe Giordano, di Battipaglia, era sulla quint'ultima vettura. «E' un miracolo, sono vivo per miracolo. C'era il vagone strapieno, stavamo uno sopra l'altro. Ho sentito un boati), un rumore tremendo. Poi ho visto l'inferno, ma l'ho visto davvero, perché non ci può essere niènte di peggio di quel che ho visto. Non era la mia ora. Signore mio, non era la mia ora

Persone citate: Castiglione, Giovanni Quarto, Giuseppe Giordano, Mario Carboni, Nicola Calisi

Luoghi citati: Battipaglia, Roma