«Jaruzelski, politico duro che può cambiare»

« Jqruzelski, polittico duro che può cambiare».* » « Jqruzelski, polittico duro che può cambiare».* » E' il giudizio di Andreotti - «La possibilità che abbiamo avuto di parlare con tutti (leggi: esponenti di Solidarnosc) dimostra che esiste nel Paese la ricerca di un nrodellp nuovo da costruire») - Più ferreo controllo del partito comunista sul ministero degli Interni - Walesa solidarizza con chi fa. lo sciopero della fame titar-comunista polacco aveva mostrato l'intenzione di. chiudere la fase della pura repressione. Estendere alla Polonia di Jaruzelski quel discorso inter-europeo già avviato con l'Ungheria di Radar e con la Germania di Honecker era parso al governo italiano un obicttivo utile per la slessa nazione polacca, prostrala dalle fratture interne e da un pesante isolamento internazionale. Il disegno passò attraverso varie difficoltà, dalla cupa diffidenza sovietica, che già si era espressa sol veto ai viaggi di Honecker e Zivkov a Bonn, all'improvviso e torbido soprassalto, nella stessa Polonia, dell'ala dura del regime, dal quale, in qualche modo scaturì l'assassinio . dell'abate Pòpieluszko. E si potrebbero aggiungere, in tùtt'altra chiave, le «disavventure» italiane del mi-, nistro Andreotti. Tutto questo è stato alla fine superalo; e, se vogliamo, Andreotti, reduce da una dura polemica col governo di' Bonn per quella sua famosa e infelice frase sulle- cercare una formula che consenta la presenza di tutte le forze. Ma senea confusioni e sema alterare gli equilibri con mosse troppo accelerate». Andreotti ha aggiunto che la Polonia è un Paese con molti problemi. «Afa la possibilità stessa che abbiamo avuto di parlare con tutti (Andreotti si è incontrato anche con esponenti dell'area del disciolto sindacato Solidarnosc) dimostra che esiste nel Paese la ricerca del modello nuovo da costruire. Chiunque abbia modo di contribuire a questo processo, deve quindi farlo». due Germanie, .ha avuto la soddisfazione personale di essere lui, e non Gcnschcr, ad aprire il primo varco «occidentale» nella. Varsavia dell'incomunicabilità e del dramma. Tuttavia, anche Gcnschcr si è mosso negli ultimi giorni e, se è saltato il suo viaggio in Polonia, ne ha Compiuto uno, non meno.difficile, in Cecoslovacchia, cioè in quell'altro vecchio e nobile Paese dell'Europa centro orientale, non anco- VARSAVIA — Il ministro degli Esteri italiano Giulio Andreotti ha concluso ieri la visita ufficiale di quattro giorni in Polonia con una breve permanenza a Cracovia, al termine della quale, dopo una cerimonia di commiato all'aeroporto, è ripartito per Roma. Dopo gli incontri politici del giorni scorsi, l'ultima giornata del soggiorno di Andreotti é trascorsa con un itinerario storico-turistico nella (Segue a pag. 2-2' col.)