Così il barbiere raccoglieva e sussurrava i veleni...

Così il barbiere raccoglieva e sussurrava i veleni... Così il barbiere raccoglieva e sussurrava i veleni... A volte era fazioso, ca di Crisostomo Lo Presti TAORMINA — Stanco di attendere un consenso che non arrivava, Calogero decise di fare la •fuitina*: portò Maria in campagna e 11 rimase un'intera settimana. Tradizione e buon senso suggerivano il matrimonio riparatore con buona pace del padre della ragazza, intenzionato Invece a farla pagare cara «a quel buono a nulla*, minacciava. Solo l'intervento di Ciccio, il barbiere, riportò la pace a Letojanni, un paesino della costa ionica siciliana, alle porte di Taormina. Cosi, dopo paure e stenti, Calogero e Maria ritornarono a casa e misero su famiglia. ttivo, spesso pettegolo soprErano gli Anni Cinquanta e in Sicilia non era raro che a dirimere le questioni fosse più 11 barbiere che l'avvocato. •Spesso faceva da paciere. La sua parola era ascoltata: al termine di ogni chiacchiera di salone la sua era quella definitiva. Aveva diritto all'ultima battuta!*, ricorda Salvatore Pavone, che ha lasciato forbici e rasoio per un posto di esattore dell'autostrada Messina-Catania. Una sorta di delega che tacitamente la comunità sembrava avere affidato al barbiere. Nei suoi commenti c' era il buon senso comune della gente: quel rispetto del-1 la morale corrente che riduceva ai minimi termini il prò- attutto a spese della donna blema, solo cosi accettato dalla comunità. E quasi sempre l'operazione era di tipo qualunquistico. A volte faziosa, cattiva, spesso inficiata dal pettegolezzo. •Non è difficile da un'ottica urbanocentrica assumere, con ironia o disprezzo, i tratti di questo fenomeno tipicamente meridionale. Nel salone, da barba e, a livelli diversi, in farmacia, nel circolo o anche intorno alla fontana o lungo il corso (con la tradizionale passeggiata) si svolgevano i momenti di aggregazione, vietati da crudeltà verso la donna, esclusa dalla discussione ma oggetto della chiacchiera; sesso-fobica; moraleggiante, ma pur sempre fenomeno di socializzazione. Una comuni- -«Il mito del produttivismcazione che si sviluppava sul terreno di una comune morale del villaggio, certamente da non rimpiangere, ma a cui il mito del produttivismo non ha saputo sostituire altro che solitudine*. E' l'analisi di Luigi Lombardi Satrlani, ordinarlo di storia delle tradizioni popolari all'Università delia Calabria. Oggi, nel saloni, si parla solo di calcio e si fanno scommesse: «£' finità il ruolo del barbiere amico della gente che interveniva con le sanguisughe, custodite in brocche di distalo e personalmente raccolte nei greti dei torrenti, per evitare con salassi guai maggiori. E finiti sono anche i tempi delle serenate: quando il cliente si rivolgeva al bar¬ o non ha saputo sostituirlo che con la solitudine» Due ore di lavoro a punta di forbici. Il suo salone in stile Liberty, decorato con motivi floreali, era frequentato dalla migliore società siciliana. Durante l'attesa si leggeva La Gazzetta e si chiacchierava di politica estera con i clienti stranieri ospiti di Taormina. Cordone, che non portava lunga l'unghia del mignolo sinistro (un segno che giudicava volgare, ma tipico dei barbieri siciliani), spesso varcava la soglia del San Domenico ed era per servire Ramon Navarro o Anatole France. L'ultimo grande visitatore di Taormina, suo cliente, fu Truman Capote. Grazie a loro nella sala da barba di corso Umberto il qualunquismo non fece mai il suo ingresso!*. biere, quasi- sempre buon mandolinista, per conquistare la sua bella-, Scomparsi anche gli scherzi. Quanti tredici abbiamo fatto vincere a poveri diavoli cuitabbiamo regalato momenti di, illusione!*, esclama Pavone. . I saloni non sono più punti di aggregazione : il cliente ha fretta; vuole essere servito subito. Non c'è più tempo per la chiacchiera. Anche le botteghe hanno, cosi, cambiato fisionomia. A Taormina le più preziose di corso Umberto sono state trasformate in boutique o hanno lasciato 11 posto ad 'agenzie bancarie. Commenta Carlo Panarello, antiquario: «Da Nino Cardane per un taglio di'capelli venivano anche da Palermo!

Persone citate: Anatole France, Carlo Panarello, Cordone, Crisostomo Lo, Luigi Lombardi, Nino Cardane, Ramon Navarro, Salvatore Pavone, Truman Capote