La «colonna romana» alla sbarra per 17 omicidi, rapine e ferimenti di Giuseppe Zaccaria

La «€olonna romana» alla sbarra per 17 omicidi, rapine e ferimenti La «€olonna romana» alla sbarra per 17 omicidi, rapine e ferimenti ROMA — Più di centoeln quanta giornalisti, decine di fotografi e cineoperatori (che però avranno il permesso di svolgere il loro lavoro solo fino al momento d'inizio di ciascuna udienza) dibatti mento a ritmo serrato, per sei giorni alla settimana, con sedute al mattino ed al pomeriggio, n giudizio d'appello ai brigatisti rossi accusati del sequestro e dell'omicidio di Aldo Moro si apre stamani, nell'aula del Foro Italico, e nelle intenzioni del presidente, Giuseppe De Nictolis, dovrebbe concludersi entro il marzo del prossimo anno. In aula, questa mattina, saranno certamente presenti tutti gli Imputati detenuti (cinquantatré), oltre alle decine di avvocati della difesa e delle parti civili. Della Corte, come giudice a late re, fa parte il dottor Giovanni Caso, che sarà affiancato da sei giudici popolari (2 uomini e 4 donne). Pubblico ministero, Carlo De Gregorio. E' lo stesso collegio che, poco più di una settimana fa, con una decisione Inattesa ha mandato assolti tutti gli imputati del cosiddetto «golpe Borghese». Fra le parti civili, l'unica variazione di rilievo rispetto al giudizio di primo grado riguarda la posizione di Maria Fida Moro: la maggiore tra i figli dello statista assassinato, dopo essersi recata in carcere per portare il suo perdono a Valerlo Morucci ed Adriana Faranda, ha deciso di ritirare la sua costituzione contro di loro, imitata dai fratelli. Parte civile resta Invece la vedova dell'ex presidente della de, Eleonora, che sarà rappresentata dal professor Angelo-Ijatagliat&^Anfthe la democrazia cristiana tornerà a costituirsi in giudizio, affidandosi a Marcello Gallo, Giuseppe De Oori e Udla Trombetta, Al loro fianco siederanno, nell'interesse del ili, convegno promosso dal Vicariato su «Città e cristiani di fronte alle disuguaglianze sociali» familiari delle vittime di via Fani, Fausto'Tarsltano, Giuseppe Zupo, Armando Costa, Antonio Capitella, Luigi Li Gotti, Odoardo Ascari, Luciano Revel e Manfredo Rossi. Oltre che dell'assassinio di Moro, gli imputati devono rispondere di una lunga serie di attentati, compiuti tra il febbraio del '77 ed il maggio dell'80. Fra questi, i ferimenti di Valerio Traversi, ispettore del ministero di Grazia e Giustizia, Emilio Rossi, direttore del Tgl, Remo Cacclafesta, docente universitario, Publio Fiori, deputato democristiano, Girolamo Mechelli, esponente de alla Regione Lazio, Pericle Plrrl, direttore dell'ufficio del lavoro, Domenico Gallucci, esponente della de. Lungo e sanguinoso è anche l'elenco degli omicidi attribuiti alla «colonna romana» delle Brigate rosse: Riccardo Palma, magistrato; Domenico Tartaglione, aneli "egli magistrato addetto alle carceri; Italo Schettini, esponente della de; Antonio Mea e Pietro Oliami, agenti di polizia, uccisi durante l'assalto al comitato romano della de, in piazza Nlcosia; Antonio Varlsco, colonnello dei ?1T~l "T ""*»" »"»•»■ carabinieri; Michele Granato, agente, e Domenico Taverna, maresciallo di polizia. E poi ancora Mariano Romiti, maresciallo, Vittorio Bachelet, vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Girolamo Minervino magistrato. Complessivamente, 17 omicidi e dodici tentati omicidi, con un lungo corredo di accuse «minori» che riguardano assalti a fuoco contro caserme dei carabinieri, un furto da mezzo miliardo al ministero del Trasporti, altre rapine, furti d'armi, di documenti, di auto. Giuseppe Zaccaria

Luoghi citati: Regione Lazio, Roma