Ha pedalato per 119.000 km

Ha pedalato per119.000km Ha pedalato per119.000km Una carriera fatta di trionfi: tre titoli mondiali (due su pista, uno su strada), cinque Giri d'Italia, due Tour, cinque Giri di Lombardia, tre Milano-Sanremo Fausto Angelo Coppi nacque a Castellania, presso Tortona, in provincia di Alessandria, il 15 settembre 1919 (alle 17, precisano le bio-agiografie). Era figlio di Domenico e Angiolina, contadini, fratello di Livio, Dina, Maria e Serse (che fece il corridore ciclista e mori nel 1951, picchiando la testa sulle strade della periferia torinese, alla fine di un Giro del Piemonte). La prima occupazione di Fausto Coppi fu quella di gareone salumiere: faceva le commissioni in bicicletta, si capisce. La sua prima corsa fu la CastellaniaCastellania, un circuito: era il 12 luglio 1937, si ritirò per foratura. Passò professionista nel 1940, per la Legnano. Gareggiò poi per la Bianchi, la Carpano, la Trlcofilina; e nel 1960 avrebbe dovuto gareggiare per la San Pellegrino, in quella che aveva deciso sarebbe stata la sua ultima stagione agonistica.. I suoi dati fisici più significativi: capacità respiratoria media 6500 ce, con punte di 6700. Altezza 1,87, peso-forma kg 76. Torace con espansione massima 104, minima 94. Caporale di un reggimento di fanteria, fu fatto prigioniero dagli inglesi in Tunisia, il 17 maggio 1943, e venne internato a Megez el Bob e poi a Blida,. presso Algeri. Probabilmente laggiù contrasse la malaria. Fu liberato il 1° febbraio 1945 e sul piroscafo 'Città di Orano» arrivò a Napoli, dove il giornalista Gino Palumbo lo aiutò a reperire una bicicletta con la quale risalire la penisola: Coppi era già famoso, nel 1940 aveva vinto il Giro d'Italia, nel 1942 aveva conquistato il primato mndiale dell'ora, al velodromo Vigorelli di Milano, coprendo il 7- novembre, mentre ululavano le sirene per i bombardamenti, 45 chilometri e 798 metri. Nella sua carriera Coppi ha vinto 118 gare su strada e 84 in pista. Ha portatoa termine da professionista 666 prove, coprendo in totale 119.000 chilometri (è un calcolo interessante e prezioso del collega Rino Negri): cominciando con la Milano-Sanremo 1940, finendo con il circuito di Maga Dagu, nell'Alto Volta, il 13 dicembre 1959, pochi giorni prima di morire. Le sue vittorie in solitudine sono state 58. Ha vinto 15 gare a cronometro in¬ dividuale, 8 a coppie o a squadre. La sua più lunga fuga è stata quella della Cuneo-Pinerolo nel Giro d'Italia 1949: 192 chilometri, cinque colli, sul traguardo U'52" di vantaggio su Bartali. I suol successi più grandi: due titoli mondiali di inseguimento (1947 e 1949), un titolo mondiale su strada (1953), cinque titoli- italiani di inseguimento, quattro titoli italiani su strada, cinque Giri d'Italia, due Tour de France, cinque Giri di Lombardia, tre Milano-Sanremo, due Gran Premi delle Nazioni a cronometro, una Partgl-Roubaix, una Freccia Vallona, venticinque tappe del Giro d'Italia, nove tappe del Tour de France, quattro Trofei Baracchi a cronometro a coppie, tre Gran Premi di Lugano a cronometro, tre Giri della Romagna, tre Giri del Veneto, tre Tre Valli Varesine, tre Giri dell'Emilia, due Giri della Campania, un Giro dell'Appennino, una Coppa Bernocchi, un Giro di Calabria, un Giro'di Toscana, un Gran Premio del Mediterraneo a tappe, un Giro della provincia di Milano. Ha conseguito tre volte il Premio all'Atleta, due volte il Trofeo Gentil, una volta la Challenge Desgrange-Colombo (grattai classifiche ititernaeionali a punti). * Lunghissima la serie dei suoi infortuni: nel 1942 frattura della clavlcola, nel 1950 incrinatura al pube, nel 1951 frattura della clavicola, nel 1952 incrinatura della scapola destra, nel 1954 lesione al cranio, nel 1956 lussazione al piede e ammaccatura alla vertebra, nel 1957 frattura al femore, inai 1959 ferite al viso. ' ' ,lr"' "