La Groenlandia abbandona la Cee di Renato Proni

La Groenlandia abbandlona la Cee . i-ri : ; ; Si avvera il sogno del premier, Pisola del ghiaccio torna nella comunità artica La Groenlandia abbandlona la Cee . i-ri : ; ; iI suoi abitanti vogliono cacciare foche e orsi senza interessarsi dei «burocrati di Bruxelles» - Le basi Usa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — La Groenlandia uscirà dalla Cee alla fine dell'anno. Forse l'avvenimento non è storico, se non per i quarantamila abitanti dell'isola più grande del mondo, ma il territorio della Comunità viene in un solo colpo dimezzato. La Groenlandia entrò nella Cee nel 1973 quando era ancora un territorio della Danimarca, ma nel 1982 i suoi abitanti decisero, con una piccola maggioranza in un referendum, di abbandonare l'Europa. Ora manca solò una firma delia presidenza irlandese della Cee per. restituire la Groenlandia alla comunità del Polo Nord. . Dice il primo ministro Jonathan Motzfeldt, che è anche un pastore luterano con la passione delia fisarmonica: «Firma o non firma, noi sia-, mo fuori, grazie a Dio. Semplicemente, non apparteniamo all'Europa. Siamo diversi etnicamente, culturalmente e socialmente. Siamo un popolo polare e i nostri legami sono con gli eschimesi del Canada, delta Siberia e dell' Alaska: Vogliamo costruirci il nostro futuro. Cosa volete che sappiano i burocrati di Bruxelles di gente come noi che da la caccia alle foche e agli orsi?». ' Il premier accarezzava da anni due sógni: quello di ottenére l'indipendenza del suo Paese dalla Danimarca, al quale èra appartenuto per 250 anni, e quindi di uscire dalla Cee. Nel 1979 la Danimarca firmava l'atto di indipendenza e i groenlandesi costituivano il loro Parlamento (il tLanasting») con venticinque deputati che si guadagnavano to, vita come pescatori e cacciatori. La Groenlandia, ha, per un paio di giorni ancora, anche un deputato al Parlamento europeo di Strasburgo, un tipo noto per Usuo gilet di pelle di foca. I. danesi sono preoccupati per il futuro, della Groenlandia che dalla Cee ha ricevuto decine di miliardi di lire come aiuto allo sviluppo. «Sarà un disastro — ha scritto un giornale di Copenaghen — «perché gli eschimesi non conoscono l'arte di governare». Per aiutarli a farcela il governo danese ha stanziato a favore della Groenlandia quaranta miliardi di lire l'anno, una bella somma per i suoi pochi abitanti. Questo Paese dal ghiaccio perenne non è molto felice. Secondo le statistiche, un groenlandese ■ su tre muore per cause violente, l'alcolismo è una piaga sociale. Si ubriacano tutti in privato e in pubblico, compresi i ministri, per ■vincere il freddo. Il consumo prò capite nella capitale. Nuuk, è di dieci bottiglie di birra la settimana, più i superalcolici. Un eschimese leggendario beve sedici bottiglie di birra e dieci di vino da tavola al giorno. La pornografia,, importata dalla libera Danimarca, è molto diffusa sotto forma di ■ registrazioni video, la gente è dal coltello facile e sembra che la percentuale dei suicidi sia la più alta del mondo. Oltre che di pesca e di caccia i groenlandesi vivono esportando zinco e piombo, else astraggono da una grande miniera. L'isola possiede anche enormi giacimenti di uranio, ma gli eschimesi si rifiu¬ tano di sfruttarli per non venderli alle industrie belliche occidentali o orientali. In 'questo periodo, la Groenlandia sta cercando una nuova bandiera nazionale, scegliendola tra seicento disegni die riproducono in varie forme V orso polare. Ci si prepara anche alla festa per l'uscita dalla Cee, nel corso della quale tutti i membri del governo, sotto la guida del premier, suoneranno la fisarmonica. Se la Cee non ride per V uscita delia Groenlandia, la Nato addirittura piange. All' aeroporto di Sondrestrom Fiord., infata, gli Stati Uniti mantengono postazioni ràdar vitali e altri impianti di monitoraggio sono installati nella base di Thule. Non è che gli eschimesi vogliano diventare neutrali o sloggiare l'Usaf. No, semplicemente, finiti i sussidi della Cee, vogliono far pagare all'America l'affitto per l'uso di queste basi. Renato Proni

Persone citate: Jonathan Motzfeldt