Ucciso il figlio del barone Cammarata

Ucciso il figlio dei barone Cammarata Con 3 colpi di pistola a Palermo: si indaga nel mondo della droga e della mafia Ucciso il figlio dei barone Cammarata DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Mafia droga e affari. In queste tre direzioni si Indaga per un delitto che scuote gli ambienti-bene della città. La Palermo che conta è turbata. Nobili, possidenti, professionisti sfilano nelle stanze della squadra mobile per essere Interrogati. La vittima è Giuseppe Cammarata, 33 anni, figlio del barone Mario, già olimpionico di tiro al piccione (una sua sorella è la contessa Franca Dasta d'Almerlta) e di Adele Samonà appartenente ad una nota famiglia di Spadafora, nel Messinese. I Cammarata poi sono imparentati con alcune tra le più facoltose famiglie palermitane. Il giovane patrizio fino all' anno scorso era stato comproprietario della discoteca •Shazam» (una delle più frequentate di Palermo) ma era stato costretto a lasciarla. Mercoledì poco dopo le 19,30 è stato assassinato sotto casa, in via Val di Mazara, da un giovane che gli ha sparato tre colpi di pistola al volto e al petto dopo averlo attirato in strada. L'assassino ha infatti suonato al citofono e ha detto alla figlia maggiore di Cammarata di essere il suo amico Chicco. Giuseppe Cammarata, credendo che in strada ad attenderlo ci fosse Chicco Teresl, un commerciante di auto d' epoca anch'egll notissimo personaggio della Palermo notturna e suo amico di anti¬ ca data, è sceso subito. Appena uscito dal portone è stato ucciso. L'assassino si è poi dileguato nelle strade vicine. 1 L'anno scorso la questura* aveva diffidato Cammarata sospettando che avesse stretto amicizia con alcuni figli di mafiosi. Al giovane era stata perciò revocata la licenza per la gestione della discoteca che in pochi anni era diven¬ tata una delle maggiori della città. La .Shazam. era quindi passata a Salvino Vaccaro, proprietario di un'altra discoteca alla moda, la-,«Speak Easy», che le aveva cambiato 11 nome in «Parashok». Nel tempi d'oro della «Shazam» il nobile palermltanbo aveva l'abitudine di girare armato con una 357 Magnimi ed una Colt 38 (-chissà qual¬ cuno avesse brutte intenzioni* si giustificava con gli amici esibendo un sorriso a tutto denti) ma dopo la diffida gli era stato ritirato anche il porto d'armi. Messo alle strette aveva incominciato a dare una mano ai genitori 1 quali più per divertimento che per guadagno gestivano un ristorante chic, il «Tu e basta». Poi si era de- dicato ad altre attività, vendendo enciclopedie della Curdo e facendo il rappresentante di oggetti in ceramica e di articoli per l'arredamento di bagni, Difficoltà economiche comunque, Giuseppe Cammarata non doveva averne. Sua moglie — si era sposato quando aveva appena venti anni — Angela Randazzo appartiene ad una famigli* di commercianti all'ingrosso di carni. «Questo delitto non può essere subito catalogato come mafioso» ha commentato uno degli investigatori. Ma rimane il fatto che Cammarata era stato diffidato perché la sua discoteca era frequentata da figli di mafiosi e da spacciatori di stupefacenti. Per ora nella caserma Cairoli è stato trattenuto per un lungo Interrogatorio Chicco Teresl, chiamato a fornire una serie di spiegazioni sul movimenti fatti l'altra sera all'ora del delitto. a. r. CALTANISETTA — Una pistola beretta calibro 7,65, 25 cartucce e 145 carte d'identità in bianco sono state rubate ieri notte nel municipio di Santa Caterina Villaermosa, un comune a 20 chilometri da Caltanisetta. I ladri, dopo essere entrati da una finestra nel palazzo comunale hanno forzato un armadio metallico che si trova in un ufficio dove erano custodite le carte di identità e la pistola.

Luoghi citati: Cammarata, Palermo, Spadafora