La guerra degli alberi

La guerra degli alberi HAINBURG, LA VITTORIA DEI VERDI La guerra degli alberi Hamburg, un luogo di alberi. Spiantiamo questo nome dalla volgarità della cronaca e trapiantiamolo in qualche oscuro ventrìcolo del sentimento: non si vive di solo Enel. I bambini che nascono arriveranno in tempo per vedere la calvizie della terra e per bagnarla con le lacrime di Geremia: «E guardo, ed ecco: il giardino fiorito è diventato un deserto»; non invidio gli occhi che si aprono. Gli alberi ci stanno lasciando, perché non ci siano più varchi chiusi alla morte. E' un messaggio cifrato, la loro morte. Mi capita, quando guardo un bosco, di vedere, anch'io il deserto. La migliore notizia internazionale dell' anno ci e venuta da Vienna: il governo federale ha sospeso là mostruosa operazione di guerra alla vita che comporterebbe la distruzione di milioni di alberi, di immense foreste, alla frontiera orientale dell'Austria. E' una sospensione provvisoria, forse non è che un sogno; il deserto industriale ha sete e il deserto stellare incalza, e anche su Hamburg cadono le piogge acide, e tuttavia, per ora, per questa fine di un altro anno tragico del secolo, i lavori di mattatoio sono sospesi. Per questa tregua accordata alla vita, Vienna merita oggi il titolo di più civile capitale del mondo. Tutto il mondo si va sbranando di crimini e di false guerre, di guerre che, prive di testa, non hanno che la coda, interminàbile e gonfia di veleno: invece, ad Hamburg, si è combattuto un episodio di Guerra Santa, di guerra realmente religiosa, di una santità ben superiore a quella che oggi ancora, tra Golfo Persico e Mediterraneo, spacciandosi per santa; altro non * che un appello al crimine e aua violenza sicaria. Dunque viva la Guerra Santa, ecologica di Hamburg, combattuta non per vendetta settaria e fanatismo bestiale, ma, da inermi e da pensatori, per l'albero, in difesa dell'albero attaccato, dell'albero che chiedeva pietà. Gli alberi della foresta, per gratitudine di questo gesto, hanno deciso di rimanere con noi ancora per un po' di tempo. Noti so quanto: l'ora contemporanea è di trenta minuti e presto sarà di quindici; ma che questi alberi rimangano ancora un poco è una consolazione, o almeno un rinvio breve della disperazione; una Marna danubiana con un forsennato' accorrere di gente a fare da steccato urna' no davanti alle foreste ha fermato il passo di morte della barbarie. Sia benedetta, con tutte le sue magagne, la democrazia occidentale, che ci è stata insegnata, non dallo zar Pietro di Moscovia, ma dalla nobile nazione britannica. Senza la legge, e lo Stato di diritto, e il sistema delle libertà democratiche, ad Hamburg la strage degli alberi sarebbe stata accompagnata da una carneficina umana, facilissimamente operabile con uno o due elicotteri dotati dì mitragliere leggere. Anche la democrazia liberale è un miracolo, un miracolo storico, un non-senso, nell'ordinario delle cose umane: bisognerebbe ogni giorno benedire le leggi e le forme istituzionali che ci consentono di respirare, che ci salvano dal lager e dalla distruzione dell'anima. Come finirebbe una protesta verde di folle sovietiche per opporsi all'immenso crimine ecologico che si prepara con la deviazione nucleare dei' fiumi siberiani? Con quali rulli di brutalità sanguinosa verrebbero schiacciati quei poveretti? La betulla russa non ha difensori: è delitto contro lo Stato opporsi al suo taglio. Ma là, significativamente, alla frontiera del disumano mondo sovietico, la protesta ha potuto aver luogo, la libertà di protestare senza incorrere in misure di terrore, senza rischiare il massacro, ha permesso questo piccolo miracolo di fine d'anno: una tregua alla strage di alberi senza il costo di una sola'vita umana. Anche su questo, Hamburg deve far riflettere. Dovremmo imparare ad avere T orgoglio delle nostre leggi, come l'avevano gli antichi Ateniesi, mentre Sparla non era che una ottusa caserma. Nel panorama polemologie» attuale, è entrata ormai anche la guerra ecologica, una guerra strana, imprevedibile, disperata e da ultima frontiera Chi si occupa di storia deve tenerne conto. Se vuole delle vittime, vedrà che non ne mancheranno. Morire per un albero può essere ancora un bel modo per morire, una foresta trasformarsi in un campo dell'onore. Benedette le leggi che permettono addirittura, difendendo gli alberi, di non morire, di vivere per loro. Guido Ceronettl

Persone citate: Hamburg, Sparla

Luoghi citati: Austria, Hamburg, Vienna