Bearzot: «Due anni di calcio e poi chiudo» di Bruno Bernardi

Beorxot: «Due cmnj eli calcio e poi chiuda» IL C.T. SI CONFESSA Dal bilancio della stagione '84 ai programmi per Messico '86, attraverso le Coppe europee Beorxot: «Due cmnj eli calcio e poi chiuda» «Sedici anni di federazione, dieci di battaglie sopportate da solo, potrei non andare oltre l'86» - Il tecnico azzurro fa il punto del suo lavoro: «Il calcio italiano non è finito in Spagna» - Le possibilità europee di Juventus, Inter e Roma - «C'è sempre maggiore equilibrio nel mondo, anche Belgio, Brasile e Germania Ovest hanno i loro guai» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Enzo Bearzot si lascia alle spalle un 1984 atipico, caratterizzato da nove amichevoli e da un' Olimpiade, ma si affaccia all' 85, Il suo decimo anno sulla panchina della Nazionale, con qualche certezza In più sulla strada che porta verso il Mundial '88 di Città del Messico dove potrebbe esaurirsi il suo ciclo. •Sellici anni di Federazione, di cui dieci di battaglie sopportate da solo: sto maturando qualcosa, poiché si potrebbe ritenere che è" Indecente andare oltre l'86 e lo stesso potrei pensarlo per primo*, è la confessione post-natalizia di Bearzot. Non è la prima volta che lo dice, ma ci sembra sempre più convinto a staccare dopo la difesa del titolo conquistato in Spagna, anche se sarebbe bello per lui guidare ancora la Nazionale nella Coppa del Mondo di Roma '90, magari come supervisore. Ama profondamente 11 calcio, ciononostante non resterebbe a dispetto dei santi. Ed a Citta del Messico sarà sulla soglia del sessantanni. Il traguardo non è lontanissimo ma neppure vicino. Ha a disposizione 16 mesi per completare la ricostruzione della squadra ed integrare la «rosa del 22» con i doppioni in ogni ruolo. A Pescara ha lanciato altri due esordienti: 46 in 90 partite (contando solo quelle ufficiali della Nazionale A), uno ogni due Incontri, media ragguardevole per un... conservatore. «Sono conservatore di un certo tipo di atmosfera, nello spirito di gruppo non degli uomini: programmo le prove, curo gli abbinamenti, studio l'adattabilità, poi cemento ti tutto; osserva Bearzot che ha sempre graduato i rinnovamenti e soltanto dopo l'eliminazio¬ ne dagli «europei» è stato costretto a rivoluzionare 1 suol metodi, ampliando gli esperimenti. — Dopo 11 trionfo di Madrid ed il suffragio universale, 11 mondo calcistico parlava italiano. Cos'è rimasto? «/{calcio parla la lingua dei mass media e dei risultati. /.' Italia che non si è qualificata per la fase finale del torneo continentale ha costituito una sorpresa negativa, esaltamente il contrario di quanto accadde al Mundial. Però nessuno ricorda che giocammo benissimo sia con la Cecoslovacchia che co'n la Romania: non vincendo, restammo tagliati fuori dall'europeo. Tuttavia ti nostro football ha sempre una grossa collocatone: il campionato italiano ha dato una' risonanza, enorme attraverso i grandi assi stranieri ed il boom continua, se non con le imprese della Nazionale, a livello di club'. — Il livellamento di valori, determina, risultati-choc. Come spiega la sconfitta del Belgio coti l'Albania, cenerentola d'Europa? •Da tempo predico che la superiorità tecnica non basta più. Il dinamismo e la preparazione atletica possono aver ragione sulla classe se questa non si sposa alla forza fisica. La stessa Germania Ovest ha vinto di misura a Malta. E non dovremo più stupirci se ogni Nazionale avrà più di una Corea: — Che futuro hanno le tre italiane rimaste In lizza in Europa? «Se non otterremo successi all'estero il mondò riderà. Gli stranieri che abbiamo importato non si possono giustificare solo per i risultati del campionato. Il loro avvento ha determinato, per ora, una concorrenza intema più agguerrita ed un maggior equilibrio. La Juventus ha la possibilità di vincere finalmente la Coppa dei Campioni perché non ha avversari di grosso calibro ed il Liverpool è in crisi. Ha in pugno il trofeo più prestigioso: — Più difficile il cammino dell'Inter in Coppa Uefa? •L'Inter sta bene. Dispone di un trio d'attacco, due punte ed un rifinitore notevole. Con Marini ha irrobustito un centrocampo che protegge la difesa. E' squadra soltda, con possibilità di ricambi con del combattenti o gente esperta come Causio senza troppe' sofferenze, se Rummenigge, Brady e Altobelli mantengono agonismo e forma. Le probabilità d'arrivare in fondo ci sono anche se la competizione annovera le più forti: per una strana coincidenza sono confluite nell'Uefa tutte le grandi protagoniste di Coppe dei ■ Campioni receriti: — Cosa, legge nel futuro della Roma in Coppa delle Coppe? mila problemi slmili alla Juventus, a causa di infortuni, ma non le manca niente, anche in panchina. E' squadra ■ completa che ha i mezzi per primeggiare in Coppa e resta ancora in corsa per lo scudetto poiché il margine di svantaggio non è tale da rinunciareo. — Che campionato è senza la Juventus prlm'attrice? «il Verona si avvia a tagliare il traguardo d'inverno ma non è ancora una sentenza. Il torneo è lungo e ci saranno resurrezioni e cadute'.' — Cosa porterà l'85 a livello euromondlale? mSarà annata importante, di meditazione, in cui si affileranno le armi e staremo tutti dalla finestra per osservare e verificare in attesa degli ultimi sei mesi che saranno di messa a punto. Ci sarà un via vai di giovani per scoprire le nuove< stelle dell'86.1 tecnici daranno vita a grandi, manovre alla ricerca del'marchingegni tattici. Chi credeva d'avere già la squadra, come Belgio, Brasile e Germania Ovest, si accorge che ci sono del problemi. Solo l'Argentina, dopo la crisi seguita, al '78, e l'Inghilterra sono competitive: — E lei cosa si aspetta? « Vorrei arrivare in Messico, a giugno, con una formazione che abbia già un suo volto e dia garanzie di rendimento per poter affrontare a viso aperto avversari di qualsiasi scuola, di valore tecnico come la sudamericana, agonistico come l'anglosassone o geometrico come la danubiana'. Bruno Bernardi Il et. Enzo Bearzot con il capitano degli azzurri Tardelli

Persone citate: Altobelli, Bearzot, Causio, Enzo Bearzot, Tardelli