Caccia al boss della camorra evaso dall'ospedale a Caserta

Caccia al boss della camorra evaso Nuova clamorosa fuga di un superpentito della Nco di Cutolo Caccia al boss della camorra evaso Pasquale Scotti, numero due dei cutoliani, la vigilia di Natale ha segato le sbarre NOSTRO SERVIZIO CASERTA—Cattura, pentimento, evasione. In un anno si brucia là storia di Pasquale Scotti, numero due della Nuova camorra organizzata. La vigilia di Natale è evaso dall'ospedale' civile di Caserta, con la solita tecnica. Ha segato le sbarre, si è, calato con una corda dall'ultimo plano fino al primo, è saltato in strada, è salito su un'auto col motore acceso con a bordo, si dice, due complici. E via. All'ospedale era riuscito a farsi ricoverare perché la vecchia ferita di un anno fa — al momento della cattura, 11 17 dicembre dell'83, aveva aperto 11 fuoco e si era becca to uria pallottola nel palmo dì una mano — aveva ripreso a fargli male. E subito gli interrogativi. Come è riuscito? E perché, lui superpentito che godeva di un trattamento particolare, privilegiato? Pasquale Scotti, si sa, ave vai subito minacce. Suo padre, "a Casoria, era "scampato ad una bomba il 28 marzo scorso. Altri suol parenti avv vano ricevuto avvertimenti. Il superpentito aveva chiesto maggior protezione alla polizia. Forse non si sentiva più sicuro. Nella Nco di Raffele Cutolo aveva ricoperto una posizione importante. Era 11 boss di Coivano, uno dei tre apici del triangolo della morte, come lo chiamano gli esperti. Gli altri due sono Acerra e Cardite mentre il «cuore», come si sa, era Ottaviano dove, nel suo castello, Cutolo dettava legge. Dunque era un «capobatteria». Tra i più spietati e devoti a Cutolo. Anche se lo chiamavano «Pasqualino 'o collier» per via di una collana da trenta milioni regalata per il compleanno alla fidanzata di Cutolo, Scotti nella sua zona si era dimostrato di una durezza particolare: omicidi, tentati omicidi, rapine, taglieggiamenti, estorsioni. La sua devozione a Cutolo era assoluta. Al punto da diventarne uno degli esecutori più spietati. Fu lui, dice uno degli atti di accusa, ad uccidere Giovanna Matarazzo, la «Dolly» di Vincenzo Casino, il braccio destro di Cutolo fatto saltare in aria con una bomba a Roma, due anni fa. Giovanna «sapeva troppe cose» e, còme Casino, non era più fidata. Pasqualino venne catturato sulla Sannltlca, nel castello di Cardito. Con lui c'era Mauro Marra, suo luogotenente (si sarebbe pentito subito dòpo, convincendo a suon di accuse anche il capo). Un altro camorrista, Andrea Autieri, mori nella furiosa sparatoria, mentre tre guardie del corpo vennero catturate. Poco dopo polizia e carabinieri trovarono, grazie alle sUe confessioni, l'arsenale della Nuova camorra, dove 1 killer si rifornivano di armi e munizioni prima di ogni colpo. Il «pentimento» aveva permesso a «Pasqualino 'o collier» di evitare i pericoli delle carceri. Lo tenevano nascosto, passava' dauna caserma all'altra, era superprotet7-f ' f ito? r, s. Caserta. Pasquale Scotti, il superpentito della «nuova camorra organizzata» evaso dall'ospedale . - . . .. „

Luoghi citati: Cardito, Caserta, Casoria, Roma