Tra i maestri pendolari di Clemente Granata

Tra i maestri pendolari Un viaggio nelle elementari tra passato e prossime riforme Tra i maestri pendolari Partono alle 4,45 dì ogni mattina da Reggio Calabria e raggiungono i paesini dei litorali tirrenico e ionico - Sono circa duemila e viaggiano su treni lenti, chiamati ironicamente i «convogli della scienza» - In qualche caso percorrono oltre 300 chilometri al giorno - Le scuole in edifici vecchi e malsani, privi di riscaldamento e di luce DAL NOSTRO INVIATO ' REGGIO CALABRIA — 8" ' Inizia molto presto la giornata del maestro di Reggio. Alle 4,45 parte il primo treno carico d'insegnanti, attorno alle 6 gli altri. Li chiamano con un pizzico di rispetto ,(e dllronia?) I «convogli della scienza». Convogli malmessi, lenti, ansimanti ehe percorrono il litorale ionico e tirrenico e a Ogni stazionami depositano Via via gli oltre duemila pendolari della cattedra. Due, anche tre ore di viaggio. Poi Con mezzi privati o con l'autostop i maestri raggiungono i paesi dell'entroterra. Nel tardo pomeriggio, il rientro. Talora si percorrono quotidianamente più di 300 chilometri. Vita piatta, faticosa. 'Tutti •u f giorni così e ho trent'anni I n ina ne avevo diciotto il primo giorno i non è cambiato nien\lte, neanche il cielo; scrive in una poesia l'insegnante Ros■„,,sella Genovese. Perché non Iti risiedono dove lavorano? Sordide amaro Giuseppe Marino, .. tsegretario provinciale della ■JJUil scuola: «Già, perché se'ÌOftondo lei è facile trovare una .cornerà che non sia una stalla In certi paesi dimenticati da ■iìfDio e dagli uomini? E poi, *K'stando lassù, la famiglia chi la tiene unita?*. Il professor .. Leonardo Pangallo, dirigente "«nazionale della Fnism-fede'p'razione nazionale scuola, che ci accompagna in questo -""viaggio nelle elementari, sot■■ tolinea che in provincia di r,.Reggio la scuola da lavoro a '..'oltre 20 mila persone (è laplO ,>:rilevante (azienda della zona, cosi come una volta lo era la ferrovia), ma nel capoluogo si può insegnare in pratica soltanto dopo 20-30 anni di penm dolarismo... a meno di non af"fidarsi allo strumento della raccomandazione. In questo panorama caleranno i nuovi programmi del'': le elementari. E. subito si •sfB&fcono alcuna quesUpni. J.Certo. - alcuni, .pendolari. apr pài'tengono & quella categoria d'insegnanti «che 'per la —scuola sono disposti a darei' vf anima», come afferma Elio Be r ganti ti o,segretario nazionale aggiunto della Cgii~ scuola, ma l'entusiasmo e 1" ^'.abnegazione a volte non ba«"Stano. «E noi cotne facciamo, '^sballottati come siamo tutto ::il giórho da un posto, all'al9'tro?. Gli istituti regionale di aggiornamento?1 Ma' qui sono i ancora alla ricerca dello stat'tuto.': lamentanbgli interes-'sati. Dice il direttore didattico Domenico Raso: «Qui i "■programmi avranno l'effetto Bi una bomba. Speravamo -»the fossero praticabili, fruibi~:H, leggibili. Nulla di tutto •:"b,uesto». - - r Aggiornamento, sperlmen(azione. Come appaiono lontane in questa fetta d'Italia le esperienze avanzate che abbiamo visto in Lazio e LiIgurla! Il direttore Vincenzo •■ Borgia avverte però: 'Attenti 'f'a non generalizzare^ Non bi sogna distinguere tra Nord e Sud, ma fra zona e nona. Anche qui ci cono scuole che funzionano bene*. Certamente. Visitiamo per esempio 1' istituto Galluppi, diretto da •■"Ilario Pileggi. E' funzionale, ?,.pen organizzato, con un tem po pieno proficuo: canto e "musica, ginnastica e inglese; un'orchestrina di scolari, di retta dalla maestra Marilena Licandro, ci saluta al suono di flauti dolci e di clavlette.. Ma Pileggi afferma: 'Guardi che in media a Reggio su SO insegnanti solo 6 o 7 rispondono alle esigerne dei nuovi programmi. Questi ultimi possono essere recepiti da una classe di docenti profondamente rinnovata. Ma come, quando, procedere?*. E poi c'è il problema delle strutture, c'è il problema dei bambini che vivono isolati nei paesi dell'interno. Si pensa all'impostazione generale dei nuovi programmi, all'efficienza e razionalità, ed ecco che ci s'imbatte in situazioni drammatiche, in una realtà dominata da una grande arretratezza. Il pedagogista Remo Fornaca, durante un convegno organizzato di recente a Torino dalla Fnism, svolse un intervento molto critico sulla nuova impostazione affermando che essa poteva alterare il carattere tradizionalmente popolare della scuola elementare CI mostrano un'inchiesta condotta da Salvemini nel 1908 sulle scuole calabresi. Vi si legge che erano 'luride tane da topi, centri e fomiti di malattie infettive, moltissime sema impiantito, qualcuna col tetto scoperto, anguste, sema luce, lerce, ignobili*. Dicono che. la situazione non è molto cambiata. No, qualcosa è cambiato. A Ravagnese, a Santo Stefano d'Aspromonte vediamo edifici moderni. Molti paesi che sino a pochi anni fa erano privi di scuola ora ce l'hanno e il tasso d'analfabetismo che nel 1960 era del 60 per cento, ora è notevolmente sceso (anche se si parla, pur sempre, di un trenta per cento di analfabeti potenziali). Però... Però anche nel centrò, di Reggio troviamo la scuola San Francesco chiusa per un' improvvisa invasione di'ratti (e l'anno scòrso ci fu l'epatite virale). L'inviato del municipio ' si stringe nelle spalle. «Venpqnb dal vicino conven'to, che cì posso fare? Non è zona di mia competenza*. Salgono al cielo le urla di protesta di genitori e insegnanti. E a Condofuri, territorio greganico, troviamo aule con i muri scrostati, pa- vimenti' sporchi, servizi igienici funzionanti in modo precario, infiltrazioni d'acqua .ploVana, tanto che 1 bambini, in caso di maltempo devono spostare di continuo banchi e sedie. Cori Pangallo e Raso saliamo ora le falde occidentali dell'Aspromonte. La strada impervia, strettissima si snoda tra improvvisi dirupi! Là foschia incomincia a velare lo Stretto, laggiù. Ecco la sagoma di alcune case. Siamo nella frazione Salice. Una donnetta avanza stringendo un braciere. Lo porta nella scuola elementare: due stanzette squallide. Non c'è riscaldamento, non c'è acqua, immaginarsi il gabinetto. La finestra è spalancata perché pos¬ sa filtrare uh po' di chiarore! Manca infatti anche la luce elettrica. Il freddo è pungente. I bambini e le maestre se ne stanno imbacuccati in scialli e cappotti. Porterà un po' di sollievo il braciere della donnetta? Per salire sin quassù, le due insegnanti pagano di tasca -propria ,110 mila lire il mese. Come gl'insegnanti di Mannarella, VIhazza, Scranò, Santa Venere. •1 nuovi programmi? — domanda una maestra —. Ma lo sa che.questi bambini usciti da scuola devono badare alle bestie? Lo sa che per loro è V italiano la seconda lingua? E che i loro centri d'interesse sono le pecore, i castagni, gli asparagi?*. Clemente Granata

Luoghi citati: Condofuri, Italia, Lazio, Ravagnese, Reggio, Reggio Calabria, Torino