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Si vota nel segno di Indirà La periferia tradirà Rajiv? Violenti scontri in India: undici morti, centinaia di feriti Si vota nel segno di Indirà La periferia tradirà Rajiv? NEW DELHI — Gravi incidenti hanno turbato la prima giornata di votazioni in India. Un portavoce del ministero dell'Interno ha annunciato che i morti sono almeno undici, mentre i fe-, riti ammonterebbero ad alcune centinaia, Numerosi gli arresti. A Rao Bareli, nell'Uttar Pradesh, è stato ucciso un candidato -indipendente, Harwaroop Bajpai, e nel capoluogo del Tripura, Agartala, un militante del partito comunista marxista (filosovietico) ha perso la vita in una rissa con sostenitori del partito governativo. Un'atmosfera di febbrile tensione, le truppe consegnate in caserma c pronte a intervenire, fiammate di violenza segnalate qua e là: così l'India ha vissuto ieri la prima delle sue tre giornate elet-l forali. I seggi restano chiusi oggi e domani, saranno riaperti giovedì e in alcuni Stati si voterà anche venerdì. Ma non si tratta di ballottaggi: il sistema elettorale indiano e infatti a collegi uninominali però senza secondo turno. Va a occupare uno dei seggi al I.ok Sabini, la Camera del popolo, il candidato che ha avuto più voti al primo e unico turno. Un sistema, dicono gli oppositori, che serve egregiamente la maggioranza, nel caso specifico quel partito' del Congresso che infatti, alle ultime elezioni ncll'80, con neanche il 43% del voto popolare, conquistò due terzi dei seggi al Lok Sabba. Ma non solo: questo sistema, sostengono gii antagonisti del Congresso, si presta alle più disinvolte manipolazioni. E infatti le accuse di brogli costellano, da sempre, la storia della democrazia parlamentare indiana. E' stata appunto la rituale accusa di manipolazione del' voto che ha innescato, ieri, i più gravi fra gli incidenti che hanno turbato la giornata elettorale. E' accaduto ad Amcthi, la piccola circoscrizione deiruttar Pradch in cui si fronteggiano due candidati d'eccezione: Rajiv Gandhi, primo ministro, e Mcnaka Gandhi, cognata di Rajiv c sua acerrima rivale politica. Mcnaka si batte contro il cognato alla testa di una piccola formazione, il Rashtrya Sanjay Manch, rag- truppamcnlo nazionale di anjay, che come si vede ha intitolato al marito, Sanjay, Gandhi, morto quattro anni fa in un incidente acreo. E' stata dunque Mcnaka, ieri, a lanciare ad Amethi l'accusa di brogli. 1 suoi seguaci hanno raccolto il guanto della sfida, e sono secsi nelle vie a protestare. Ci sono stati scontri con la'forza pubblica: con parecchi feriti e alcuni arresti. Violenze di varia entità, del resto, avevano caratterizzato la campagna elettorale che si conclude col voto di questi giorni. Una campagna clic si era iniziata dopo che Rajiv Gandhi, ai primi di novembre, aveva di¬ chiarato cIiìusq il lutto nazionale in seguito alla tragica fine di sua madre, e aveva, sparso al vento, sopra le cime himalayane, le ceneri di Indirà assassinata., Questa scadenza elettorale c finita così per trasformarsi in una specie di referendum popolare sulla successione: si vota, dunque, nel segno di Indirà. Né un'opposizione certo combattiva, ma che si presenta in ordine sparso, potrà impensierire il terzo capo del governo della dina-; stia Nchru. Non i due partiti comunisti, che insieme1 ncll'80 non arrivarono al dicci per cento. Né le forze di centro-destra, che si dividono in vari blocchi e fronti, e offrono richiami cosi disparati che vanno dal Bharatiya lanata Party, nazionalista e induista, fino al Partito degli intoccabili e dei contadini, che cerca di gettare nel piatto della bilancia elettorale il peso demografico delle caste inferiori. Tuttavia qualcosa potrebbe turbare i sonni di Rajiv e del suo Congresso prevedibilmente vincitore con largo margine: un risultato periferico, cioè a livello di stati e territori, molto diverso dal risultato nazionale. In questo caso si perpetuerebbe quella dialettica aspra fra centro e periferia che ha caratterizzato l'era di Indirà. Alfredo Venturi Rajiv e Menali a Gandhi: un aspro duello politico