Questa rosa è per Moravia
Questo rosa è per Moravia Per il Toreat la curiosa operazione teatrale di Siciliano regista Questo rosa è per Moravia - ' : ■ • Nello spettacolo la fusione del testo italiano con un monologo di O'Neill TORINO — Curiosa e intrigante l'operazione tentata da Enzo Siciliano con Una rosa per due, in scena al Colosseo per il cartellone del Toreat. Il regista ha messo insieme, fuso, incernierato due testi molto dissimili tra loro, Prima di colazione di Eugene O' Neill e Voltati, parlami di Alberto Moravia e ce li Ita presentati come se uno fosse specchio o conseguenza dell' altro. Per raggiungere lo scopo, Siciliano è ricorso ad una serie di trasparenti artifici che tendevano ad impastare in un'unica massa scenica New York e Roma, il whisky degli Anni Cinquanta e la droga post-sessantottina, la convenzione americana degli slums senza sole e i quartieri alti di risibile anticonformismo. E cosi il monologo di O'Neill fa da preparazione o da pretesto a quello di Moravia che, abilmente, comincia dalle battute di O'Neill; O'Neill, altrettanto abilmente, viene pudicamente forzato per agganciarlo meglio al finale di Moravia. Sembrerebbe di assistere ad una reciproca servitù di scrittori in funzione di una superiore sintesi drammaturgica. In realtà a Siciliano interessa soltanto il testo di Moravia, quell'inferno di coppia che deve esplodere per intima necessità, poiché c'è troppo amore da una parte e troppa indifferenza dall'altra. E che Moravia sia al centro dell'attenzione lo vediamo subito, ad apertura di sipario, quando ci si svela un interno dominato da un letto forse troppo vistoso, intorno al quale vi sono un grande specchio, una radio d'epoca, un vaso a calice che contiene una rosa d'argento. Qui l'uomo e la dojma moraviani, impegnati in minimi e impercettibili gesti, ascoltano alla radio il racconto-monologo di O'Neill e, progressivamente, vanno a collimare con quei personaggi, diventano il poeta silenzioso, quasi fantasmaticb, che vive in un' astrazione alcolica e la moglie logfrroiQq, effe, lo irì&uce al suicidio c"pr'epa,ra quóff'tiltró suicidio'che cgjicludéri lo spettacolo. / : J Tra le due morti e intorno ad esse scorte un jdirompente fiume di parole che non sono 10 sfogo petulante; della don-, na gelosa, ina piuttosto la spia di una ferita esistenziale, 11 segno di una difficoltà del vivere, il rifiuto o l'impossibilità dello stare insieme. In questo universo si muore apparentemente di rasoio o di droga, in realtà si muore di estraniazione. ■ - Si può .dunque capire perclié Siciliano abbia voluto privilegiare Moravia e perché abbia proiettato il naturalismo inquisitivo dipartenza in una sorta di allucinata metafora, con Valentino Zeichen, poeta nella.vita some sulla scena, che presta 'fi suo corpo ma non la parola^ al proprio misterioso personaggio e con Isabella Mantelli 'ammirevole nella misura dèlia sua prestazione. L'attiice interpreta la donna di O'Neill e quella di Moravia come se fossero, giustamente, la stessa donna e si attiene ad un equilibrio che sa resistere alla facile esca degli effètti. 5 Osvaldo Guerrieri Isabella Martelli e Valentino Zeichen in «Una rosa per due»
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