Reder, decide Marzabotto di Clemente Granata

Reder, decide Marzabotto Il governo favorevole alla libertà, ma attènde il parere dei cittadini Reder, decide Marzabotto 11 28 dicembre riunione del Consiglio comunale, che consulterà i familiari delle vittime dell' eccidio - Decine di telefonate al sindaco: «E' difficile dimenticare» - Consegnata una lettera dell'ex ufficiale delle SS - «Parla molto dei suoi errori, non degli orrori che ha commesso» DAL NOSTRO INVIATO MARZABOTTO — Walter Reder, l'ex maggiore nazista responsabile della strage di Marzabotto, è sinceramente pentito? Ha un profondo significato morale non soltanto perdonarlo, ma anche consentirgli di uscire dal carcere di Oaeta dov'è internato per ragioni di sicurezza prima della scadenza del 14 luglio prossimo stabilita dal tribunale militare di Bari? Il gesuita padre Giuseppe De Gennaro ne è profondamente convinto e per dimostrare 11 fondamento dei suol convincimenti porta al sindaco comunista di Marzabotto Dante Cruicchi una lèttera che gli ha inviato lo stesso Reder, .Mi affido al Signore — afferma l'ex ufficiale delle SS — con tutta la mia rassegnazione e con tutta l'angoscia dei miei ricordi di un tempo così tragico per tutti, anche per i miei soldati e per ine. Questa angoscia non mi lascerà mai e soltanto la fede mi permette di sentirmi ancora in gualche modo vivo». E chiede al gesuita di recarsi a Marzabotto .perché anche sul posto sappiano clic non soltanto a parole, ma con sincerità dal profondo dell'anima, spera in quella riconciliazione», di cui padre De Gennaro ha più volte parlato. Dante Cruicchi ascolta in silenzio. E' sera ormai e la giornata è stata drammatica. Il sindaco ha dovuto rispondere alle chiamate telefoniche dei famigliari delle vittime della strage nazista di quarant'annl fa. Telefonate cariche d'angoscia, parecchie anche indignate. «Afa come — dicevano i parenti — veniamo a sapere che il governo sta per decidere sulla liberasione del criminale nazista e noi non siamo interessati, non siamo interpellati? Nessuno sente il bisogno di chiedere il nostro parere?». Chiamava Maria Astrali che ebbe le bambine facciate Oaltatnltragliatrlce é si salvi per un ^j&so fortuiìQJi^hJamja.y&;^ Reggello Primo Lanzarani che ebbe 12 famigliari trucidati, chiamavano I Lolli, i Paselli, i Vetri, i Tonelli. Il sindaco cercava di rasserenarli: .Non è possibile, a Roma non si muoveranno sema ascoltarci». Accanto a lui Italo Piccinini, capogruppo de in Comune, annuiva e affermava: «51, una decisione intempestiva del governo creerebbe profondissime fratture». Ma il dubbio rimaneva, rimaneva la possibilità che, come riferivano notizie di agenzia, il Consiglio dei ministri assumesse decisioni inopportune. Poi giungeva la notizia che il Consiglio dei ministri, riunitosi ieri, era favorevole alla liberazione di Reder pur attendendo l'orientamento della popolazione di Marzabotto. Così il sindaco convocava 11 Consiglio comunale per 11 28 dicembre e il Consiglio convocherà il comitato per le onoranze al Caduti che rappresenta i parenti delle vittime della strage. E ora, a tarda sera, ecco padre De Gennaro, che già parlò a favore di Reder su Civiltà Cattolica e già discusse il caso dell'ex maggiore nazista alla Radio Vaticana, portare la missiva del criminale di guerra. E' un gesto che segue la presa di posizione del cardinale di Bologna Biffi e dei cinque parroci della zona di Marzabotto a favore della liberazione anticipata di Reder. Cruicchi risponde che la lettera è diversa nel tono e nel contenuto da precedenti dichiarazioni di Reder che, o avevano un tono di sprezzo o tendevano a minimizzare 1' accaduto, registrando il tutto, orrore, sangue e 1830 morti secondo i dati ufficiali, come mera operazione di guerra., .Ma — dice Cruicchi — lei padre viene qui a sollecitare un condono e allora bisogna cìie su questo tema così delicato si esprima chi ha patito, chi ha sofferto». De Gennaro: .Io sono qui proprio per rispettare al meglio possibile la sensibilità della popolastene. Ma sottolineo due aspetti: che il cristiano migliore dà un perdono che coinvolge anche il condono e die una simile iniziativa rientra nel più generale tentativo di riconcilia- J sione della comunità degli uomini perseguito dalla Chiesa e che costituirà il prossimo anno argomento di grande dibattito alltntcrno della Chiesa italiana. Dopotutto alcuni segni non mancano. Il Papa perdona il suo aggressore, i figli di Bachelet perdonano gli assassini del padre... Ecco bisogna uscire dalla "nevrosi" della pace, sta sorgendo l'epoca della creazione della pace attraverso gesti concreti». 11 sindaco: .Marzabotto da sempre lavora per la pace, per lo spirito di riconciliazione. Ma ecco, bisogna anclic saper educare la gente affinché non si ripetano simili tragiche vicende, bisogna saper condannare sema messi termini il naslsmo. Ora non sembra che la lettera di Reder sia ispirata a questi principi. Vi si parla di errori, non di orrori. E da noi i segni dell'orrore ci sono ancora:. SI, i segni ci sono ancora. Il sacrario costruito più di venf anni fa. nel suoi marmi, nel suo silenzio, nella lunga fila di nomi di vittime, suscita grande commozione, ma non dice ancora tutto. Per comprendere bisogna salire, su verso Monte Sole, dove sì scatenò la furia delle SS. Ruderi di chiese, ruderi di case, lapidi e croci. L'orrore è intatto, pietrificato nel tempo. Passiamo da Sperticano dove caddero in 87 sotto la mitraglia, da San Martino dove caddero don Giovanni Pornasini e altri cento, da Caprera di Panico, da Casaglia nella cui chiesa si rifugiarono in 140. Il parroco don Ubaldo Marchioni fu falciato sull'altare, gli altri trucidali nel cimitero. Su alcune vecchie croci di ferro si vedono ancora gli sfregi delle pallottole. Dicono che una volta Reder affermò: -Quando si pialla ci sono sempre i trucioli». E i trucioli erano donne e bambini. Ora scrive: .Spero che qualcuno della popolazione di Marzabotto pensi a me lco)iìe'à'ùh fratèllo infelice1 ti trovato dòpo tanto tempo». _ Clemente Granata