Un colpo in fronte alla madre «Si rifiutava di darmi soldi»
Un €olpo in ironie alla madre «Si rifiutava di darmi soldi» L'esistenza sbandata di un giovane dietro la tragedia di Pianezza Un €olpo in ironie alla madre «Si rifiutava di darmi soldi» La vita di Sara Nagliati è legataaun filo: ihproieltìlé sparato dal figlio le ha trapassato il T -cervello - «Lavorava soltanto per lui: da tempo lo pregava di trovarsi un lavoro» - Arrestato : nVna santa donna- bisbiglia la vicina di casa. Molti, a Pianezza, parlano di Sara Nagliati. Hanno letto nell'ultima edizione della «Stampa» di ieri che quella donna di 46 anni — buona e abituata a favorare duro — mercoledì sera è stata ferita con una rivoltellata alla testa dal figlio, Andrea Manzini, 23 anni: gli negava ì soldi maledetti che jiui pretendeva. ' Adesso, alle Molinette, nella clinica neurochirurgica del prof. Fasano, si preparano ad ■ éstrarre il prolettile che è entrato dalla fronte, ha trapassato il cervello e si è bloccato contro la nuca: forse la salveranno. Il giovane ieri mattina è stato trasferito alle Nuove, Sara Nagliati, dipendente della ditta che ha in appalto la mensa dell'Ipra di Pianezza, lavora dalle 8,30 del mattino alle 15, dalle 17 alle 19,30. E' separata dal marito, Giuseppe Manzini, operalo, che abita a Torino; il figlio vive con lei: ha lasciato presto gli studi, ha fatto per brevi periodi il muratore, a 10 anni la sua inquietudine l'ha portato nei guai, con un arresto per rapina. Andrea — ma lo chiamano Mirko — pretende denaro. Confida una vicina: •Sara lo supplicava di cercarsi un piccolo lavoro: penso a tutto lo, gli diceva, tu paghi soltanto i tuoi vestili, i divertimenti'. Niente da fare, e quando Sara ritira la tredicesima lui ne vuole una parte. E' mercoledì sera. Alle 19,30 il ragazzo s'incontra col padre, bevono insieme al bar della «Stazlonetta», alle porte di Pianezza. C'è chi ricorda d'averli visti accanto al bancone, avvolti nei loro discorsi: «Chiacchieravano calmi-. Verso le 20 Mirko dice: «Faccio un salto a casa, dieci minuti e torno'. Non torna. Alle 20,30 varca il portone di via Gastaldi 5: un ampio cortile, un porticato, la casa a due piani dove vivono cinque famiglie. Sale la scala in ferro che porta al suo alloggio. Lo sentono discutere, la sua voce copre quella della donna, poi un colpo secco, forse più d'uno. Pensano a giochi in strada. Invece è la tragedia. Mirko lotta con la madre, estrae la calibro 6, spara. Sara stramazza, lui telefona al 113: «Ho appena ucciso mia madre'. L'agente pensa a uno scherzo, ma il ragazzo insiste, sillaba l'indirizzo, riattacca ed esce. Escono anche i carabinieri, dalla caserma di via Mazzini, quasi all'angolo con via Gastaldi. Pochi passi e in¬ contrano 11 ragazzo, chiuso nel suo giubbetto, la faccia insanguinata. E' calmo, lucido. «Andrea, vieni con noi», un militare lo accompagna ih caserma, gli altri corrono al cortile, salgono: Sara Nagliati è in una pozza rossa, in cucina, a pochi passi dal televisore acceso. Accorre un'ambulanza, i curiosi fanno ala quando portano di sotto il corpo: dalla coperta che l'avvolge spunta il volto strisciato di sangue. Una corsa all'ospedale di Rivoli, poi alle Molinette. La gente commenta: «Mirko voleva soldi per la droga-. I carabinieri, però, sostengono di non averio mal conosciuto come tossicodipendente: «Beveva troppo, era ubriaco» ; ma al bar dicono di non averlo visto esagerare. La mattina dopo se ne parla ancora sotto il terrazzino dove sono rimasti una luce accesa e un cappotto rosso appeso al sole. Qualcuno chiede di lei, ne racconta briciole di storia: «Ha una figlia, sposata, ad AlpignanO', «Con Mirko erano liti continue-. Andrea Manzini, arrestato
Persone citate: Andrea Manzini, Fasano, Giuseppe Manzini, Sara Nagliati
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