Sposatevi, narrate l'America

Sposa tevi, narra te l'America DAI MATRIMONI IN USA NOTIZIE, SORPRESE E PREVISIONI Sposa tevi, narra te l'America La pagina sociale del «New York Times» annuncia nozze illustri e no: età e titoli degli sposi, carriera dei genitori - Ne esce uno spaccato della società americana Anni 80 e del suo futuro - Quanti si sposano in chiesa, in sinagoga o in municipio - Oltre il 50 per cento delle ragazze va all'altare con la laurea -1 segreti di una rubrica più letta (e più delicata) dei commenti politici NEW YORK — .Rebecca Me Klllip si sposa». L'art-' nunclo è dato dal New York Times su due colonne in apertura di pagina. L'articolo ci dà notizie della, madre della signorina Me Killip, del. luogo di residenza stabile e' della seconda casa, della professione del padre, e ci informa in dettaglio della carriera scolastica di Rebecca, elementari, scuole medie e uni¬ versità. Una breve descrizione della cerimonia è' importante perché il lettore deve sapere se questo matrimonio è avvenuto in chiesa, .e in quale chiesa. Nelle abitudini non dette della vita sociale americana il nome di /amiglia dice molte cose. Me Killip ad esemplo non è un nome mediterraneo, non è ebreo e non è orientale. Indica probabilmente una di- scendenea protestante. Le Chiese protestanti sono molte. Quella di Rebecca Me Killip è presbiteriana e la cerimonia —precisa il giornale — è stata officiata dal reverendo James Hanley. Il curriculum del marito viene di solito in fondo all'articolo. David Bradford Thornburg è figlio del governatore delia Pennsylvania (però ci avverte un inciso, fiotto adottivo). Brevi cenni sulla carriera del padre e sulle scuole frequentate dal giovane David completano l'articolo. Ma due precisazioni sono indispensabili per il lettore. La primq: che cosa fa il marito? David Bradford Thornburg, ci viene detto, si occupa di compra-vendita di terreni. L'altra precisazione viene data con la scusa di dirci qualche altra cosa. Dobbiamo infatti sapere, data la rivoluzione delle abitudini matrimoniali in America, se Rebecca adotterà per sempre il nome del marito, secondo la tradizione, oppure congiungerà i due nomi, il suo e quello nuovo (con o senza trattino, divampano polemiche su questo dettaglio, tra le giovani coppie) o invece sceglierà di continuare a chiamarsi Me Killip, una ''scelta audace ma non infrequente. Non è il caso di Rebecca e il giornale informa di questa sua scelta tradizionale a conclusione dell'articolo, in modo delicato ma chiaro. Nell'ultimo paragrafo Rebecca è indicata come «signora Thornburg». L'informazione a questo punto è completa. Saranno felici in casa mr Killtp-Thornburg? Fino a un certo punto. Hanno superato la delicata prova sociale e mondana cui tutte le buone famiglie d'America intendono sottoporli. Resterà — almeno per la sposa — una1 piccola delusione. Niente fotografia. Qualunque criterio di rigore giornalistico' è mite e flessibile a confronto con la te'muta .pagina sociale- del ^New York Times. La sua redattrice, Ruth Robinson, mantiene un riserbo monastico. Non va ai partles e non risponde al telefono. Credo che il giornale la protegga — nel suo rigoroso isolamento e nell'indipendenza magari capricciosa del suo giudizio — perché il lavoro dei columnist e dei commentatori politici è frivolo a confronto con le responsabilità del •redattore sociale: Diamo un'occhiata all'accostamento delle notizie matrimoniali in una pagina che ho scelto nella collezione del giornale (16 dicembre 1984): a sinistra del matrimonio Me Killip-Thornburg, su una sola colonna e sema fotografia, si dà notizia del matrimonio di George Favaloro. Una famiglia per bene, di origine italiana, fa notizia perché si apparenta con la vecchia aristocrazia bostoniana. Ma a destra, dall'ultra parte della pagina. Caroline Moser, che si è sposata con il giovane avvocalo Gerald Lablner, merita una colonna e la fotografia. Miss Moser è molto carina, ma non so se questa sia la ragione. La cerimonia Favaloro è stata benedetta da un vescovo. Il matrimonio Moser-Labiner è stato celebrato dal rabbino Abramson. Le tre notizie (Favaloro, Lablner, Me Killip) mettono dunque in prospettiva tre Americhe. Se questa pagina del giornale verrà consegnata a un satellite lanciato nello spazio oppure sarà seppellita nel cemento in uno di quel cilindri sigillati destinati al futuro, sarà in grado di rivelare alcune notizie sulla società americana degli Anni Ottanta, tollerante, pluralista ma con forte identità di cultura e di gruppo. Infatti la cosiddetta •pagina sociale' del New York Times è carica di informazioni su un paese che continua a cam'biar<t:a'fàCuna indicazione dei matrimoni che si celebrano in chiesa e in sinagoga,~rispetto a quelli che si fanno ,in municipio o davanti a un giudice (meno di un terzo dei matrimoni registrati dalla pagina sociale sono laici). Ci informa del livello di educazione scolastica delle ■giovani spose. Oltre il cinquanta per cento st presenta all'altare con una laurea (all'interno di questa pagina) e più del dieci per cento non ha una laurea qualunque, ma si porta addosso la tradizione di Yale, Brown, Harvard o Columbia. C'è una minorama abbastanza vistosa (e decisamente nuova) di doline medico, di donne avvocato e di donne con una laurea in economia. Quasi tutte le spose laureate cinque anni fa si occupavano di asili nido, di animali e di ambiente. E'sempre molto basso però il numero delle giovani spose che indicano una professione attiva, oltre alla laurea, non più del due o tre per cento. Più alto (cinque per cento) Il numero delle ragazze che si sposano mentre stanno ancora terminando il training legato a una professione che però non hanno intrapreso e della cui continuazione non si può essere certi (perfezionamento medico, esame per l'ammissione all'albo degli avvocati). Se la pagina sociale del New York Times è un punto di riferimento credibile, le donne architetto sono pochissime. Il caso del perfetto parallelismo fra la carriera scolastica dello sposo e quella della sposa si vede in un buon quarto di queste storie matrimoniali. Mary e John hanno fatto la stessa università poi la stessa specializzazione, e persino lo stesso training a Parigi. Ma adesso, al momento del matrimonio, lut lavora e tei no. La pagina del New York Times non ama divorzi e secondi matrimoni (tranne che nel caso dei vedovi) e dunque su questo punto l sociologi del futuro dovranno cercare altrove. Invece faranno bene a scrutare non solo l'uso dell' impaginazione e delle fotografie (solo pochissime notizie ottengono il privilegio della'fotografia, e si tratta sempre di quella della sposa), ma anche quello dei diversi caratteri usati nei titoli. Possono essere in grassetto o in corsivo, e il corsivo stabilisce una evidente inferiorità di questo secondo gruppo. Ma entrambi i caratteri sono di due formati. Per ciascuna notizia esiste dunque una sottoclasse nella quale le informazioni sono più brevi. Non mancano mai però i fatti essenziali, dalla chiesa alla professione del padre, dall' indirizzo della seconda casa alla professione del marito. Ciò permette a lettori attenti di leggere tra le righe di questa delicata composizione un altro genere di notizia che gli americani non amano mettere in evidema e che pure non trascurano mai. Chi è bianco e chi è nero nelle pagine sociali del New York Times? Questa informazione è accessibile a chi abbia la voglia di decifrare con paziema il codice degli indirizzi, delle scuole e di qualche segnale (una associazione, un sodalizio) che gli stessi interessati hanno incluso nel loro curriculum. Se per esemplo un certo dr. Nicholas Johnson, medico, ha fatto le scuole medie ad Harlem, l'università alla Howard University di Washington, e si dichiara membro della Naacp (una delle maggiori associazioni per la difesa dei diritti civili in America) il ritratto è chiaro anche sema fotografia. Il signor Johnson è negro. Una cosa che colpisce nelle scelte della signora Robinson non è tanto la condizione sociale degli ammessi alla difficile pagina quanto la cura nel riportare le notizie scolastiche degli sposi e delle famiglie. In molti casi viene citato il voto di laurea (se è buono) e quando il padre o la madre di uno degli sposi ha un passato scientifico questo passato viene sempre descritto nelle tappe più importanti, inclusi i premi e le citazioni. Come si entra nelle pagine sociali del New York Times? Come si fa a fare in modo che uno del più importanti giornali del mondo pubblichi su due colonne e magari con la fotografia la notizia che Mary e John si sono sposati? Questa risposta riessuno la offre, al New York Times. Secondo lo stile della signora Robinson è preferito il riserbo. Si sa che gli interessati mandano l'annuncio e i dati che stanno loro a cuore. Poi non resta che sfogliare il giornale con ansia, finché saranno premiati o delusi. Gli studiosi di giornalismo sono affascinati dal linguaggio della celebre pagina sociale. I redattori die lavorano per la signora Robinson hanno un controllo del dizionario inglese di gran lunga su-: perlore a quello del loro colleghi. Nessun pezzo è simile all'altro, benché costruito con simmetria rigorosa, e tutti e quaranta i titoli sono diversi. Cambia il verbo, cambia l'uso del verbo (attivo o passivo), cambia il soggetto (lui sposa lei, lei sposa lui, il pastore, il rabbino, il vescovo, il giudice sposano lui e lei), cambia il modo di narrare il curriculum che pure non deve aggiungere e non deve trascurare alcun dettaglio. La pagina dei matrimoni non porta pubblicità eppure si dice che sia fra le più lette' in America. Evidentemente Robinson e i suol assistenti hanno dimostrato che la famosa regola enunciato da Balzac-(la felicità degli altri, è noiosa) non sempre è vera. i> ,wi«i. ti S'urlo Colombo,,,