In aula per prudenza

In aula per prudenza Tutta la maggioranza è stata precettata in Provincia In aula per prudenza La settimana scorsa era caduta su una delibera; tra ieri e oggi se ne devono discutere oltre 200; pei e psi non vogliono rischi - Un incontro tra presidi e assessore sul «Laboratorio della riforma» che il ministero ha contestato: «Si può fare, ma oltre l'orario scolastico» Era tutta schierata compatta la maggioranza pci-psi, ieri pomeriggio, in Consiglio provinciale: il capitombolo della scorsa settimana, quando la giunta era stata battuta su tre delibere, ha consigliato anche gli habituès dell'assenza ad essere presenti. Lo scarto tra maggioranza ed opposizione (23 a 22) è troppo ristretto per rischiare altre cadute, soprattutto in presenza del consueto voluminoso pacco di fine anno delle delibere. In compenso l'opposizione si è ridotta nel corso della seduta, tanto che alla fine sui banchi non c'erano più di 15 consiglieri e per la de parlavano soltanto Martina e Puddu. Quindi tutto liscio per il voto, anche se per oggi c'è chi vorrebbe ricorrere ad un ennesimo braccio di ferro. La de ha già annunciato che non approverà le delibere che non siano precedentemente state discusse nelle varie commissioni, a meno che non abbiano caratteristiche d'urgenza. Protagonista della seduta di ieri è stato il «Laboratorio della riforma-, cioè la serie di attività integrative che la Provincia organizza ogni anno per le scuole. Ora il ministero della Pubblica istru¬ zione ha contestato l'iniziativa quando questa non si svolga fuori degli orari scolastici. L'assessore Maria Grazia Sestero ha difeso con calore il suo operato ed ha ricordato che dall'80 all'84 le attività sono passate da 175 a 1036, con piena soddisfazione di chi ne ha usufruito. Inoltre ha negato che si siano violati leggi e regolamenti scolastici («gli organi di controllo non hanno mai obiettato nulla») criticando la logica della riforma Gentile, che vede il preside -vigile scolta del regime nella scuola» in contrasto con i nuovi organi democratici collegiali. Nicoletta Casiraghi (pli) si è detta stupita che si sia continuato ad organizzare un'attività (costata centinaia di milioni) quando già si sapeva che c'erano perplessità sulla sua legittimità. Per Martina (de) il modello alla base del laboratorio della riforma è «fazioso, di parte, da Ministero della cultura popolare». Il pei Mercandino ha ri¬ chiamato l'attenzione sulla necessità di non fare passi indietro in uno sforzo (il Laboratorio) che supplisce ad un vuoto del ministero. Infine Boetti ,(msi) ha ricordato che gli enti locali non devono sostituirsi al Parlamento: «La Provincia non può censurare il ministro, fedele interprete delle leggi della Repubblica, che ritiene illegittima un'iniziativa». Del laboratorio, in ogni caso, si tornerà a parlare dopo un incontro dell'assessore con i presidi.

Persone citate: Boetti, Maria Grazia Sestero, Mercandino, Nicoletta Casiraghi, Puddu