Per due ore in balia dei banditi che poi li prendono in ostaggio

Per due ore in balia dei banditi che poi li prendono in ostaggio Una donna e il figlio (12 anni) nella loro villetta di Callianetto Per due ore in balia dei banditi che poi li prendono in ostaggio Aperto il garage, la donna è stata bloccata da tre armati - Il marno arriva, intuisce l'accaduto e chiama i carabinieri - I rapinatori fuggono con le due vittime che poi abbandonano in collina Vanno a rapinare una villa nell'astigiano, sequestrano per alcune ore una donna e il figlio, li portano con sè nell' auto e li liberano sulla collina torinese, vicino al traforo del Pino. E' successo ieri sera, nel giro di poche ore. Protagonisti della terribile avventura Giulia Lavagnolo, 41 anni e il figlio Stefano Borsello, 12, che abitano in una villa in collina della frazione Callianetto, alla periferìa di Castell'Alfero. La movimentata vicenda s' inizia alle 18,30. Giulia Lavagnolo, moglie di Roberto Borsello, 46 anni, contitolare della concessionaria Renault di Asti, sta rientrando a casa in auto assieme al figlio. Appena apre la serranda del garage per parcheggiare la macchina, si trova davanti tre uomini, i volti bendati e pistole in pugno. Terrorizzata, non riesce neppure a gridare. Si rende conto della trappola e non può chiedere aiuto perchè il marito è assente e la villa isolata. Gli sconosciuti manifestano subito le loro intenzioni. Vogliono soldi, gioielli, pellicce. Prendono la donna e il figlio, li portano all'interno della casa e si mettono a rovistare in tutti i locali. Il bottino delle ricerche non è pingue: due pellicce e pochi gioielli. Insoddisfatti, pretendono che la donna indichi dove si trova la cassaforte. La signora Borsello ripete qpiù volte che non c'è alcun forziere in casa. Dopo oltre un'ora e mezza di ricerche vane, i banditi sentono il rumore di un'auto che s'avvicina. E' quella del capofamiglia, Roberto Borsello, che rientra dal lavoro. Il commerciante vede sotto casa una «Delta" grigia e la serranda alzata del garage. Intuisce il pericolo e ritorna indietro, raggiunge un vicino ristorante e dà l'allarme alla polizia. Nel frattempo, i banditi decidono di fuggire portando con sè madre e figlio. Si dirigono verso Chieri, superano la cittadina e imboccano la strada del Traforo. I due ostaggi li supplicano: «Lasciateci, liberateci, vi scongiuriamo». Il ragazzino piange. Vicino al ristorante La Cloche, i tre sconosciuti decidono di esaudire le richieste della donna e del figlio, li fanno scendere dall'auto. Riprendono la fuga dirigendosi verso Torino. Ia signora Borsello telefona alla polizia che arriva, preleva i due e li porta in Questura. La terribile avventura è finita. Sono le 22 e poco dopo Roberto Borsello viene avvertito che moglie e figlio sono liberi e senza danni. I tre si ritrovano e s'abbracciano in lacrime. Inutili i posti di blocco subito istituiti in varie zone. Dei banditi nessuna traccia. iimiiiimiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMHiiiiiiiiiiiiiiiiiii Giulia Borsello con il figlio all'uscita dalla questura

Persone citate: Borsello, Giulia Borsello, Roberto Borsello, Stefano Borsello

Luoghi citati: Asti, Chieri, Torino